Wimbledon uomini day3: Gulbis e Ferrer ko, Murray una furia. Djokovic soffre

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Wimbledon uomini day3: Gulbis e Ferrer ko, Murray una furia. Djokovic soffre

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TENNIS WIMBLEDON CHAMPIONSHIP – Gulbis perde da Stakhovsky in tre set, lo spagnolo al quinto deve cedere a Kuznetsov. Buona prova di Berdych contro un ottimo Tomic. Il campione in carica lascia 2 game allo sloveno Rola. Djokovic concende un set a Stepanek ma passa.

In aggiornamento

N. Djokovic b. R. Stepanek 6-4 6-3 6-7(5) 7-6(5) (Simone Carusone)

Il programma sul centrale del terzo giorno dei Championships si è chiuso alla grande con un match ricco di belle giocate tra il n.2 del ranking, Novak Djokovic, e il sempre ostico Radek Stepanek.

Nonostante i precedenti fossero chiaramente dalla parte del serbo (avanti 10 a 1), considerando le personalità e l’estro dei due tennisti, le premesse per una bella partita c’erano tutte, e non sono state per niente disilluse.

Un match durante il quale si è visto un Novak Djokovic a doppia velocità: tanto spietato e cinico nei primi due set, quanto distratto e teso nel terzo e quarto, e comunque messo in difficoltà da un Radek Stepanek in gran spolvero e con una tattica da erba tutta improntata sul serve and volley.

Il primo e il secondo set hanno un andamento molto simile, con il punteggio che per buona parte del parziale segue i turni di servizio. Sul 4-4 del primo set, il n.38 del ranking Atp comincia ad affilare le unghie e, tirando fuori dal cilindro colpi da maestro (come il passante che lo porta a condurre 15-30), riesce ad ottenere le prime palle break del set, che però non vengono trasformate.

Nel turno di battuta successivo è Nole ad avere tre palle break, che sono anche set point: il ceco gliene annulla due prima di arrendersi ad una gran risposta vincente del serbo, che porta a casa il primo set.

Il secondo parziale è deciso da un break nel quinto gioco con Stepanek che cede la battuta a 15; Nole poi riuscirà a tenere saldamente il servizio nei game successivi, per chiudere definitivamente 6-3 dopo 33′ di partita.

Nel terzo set Radek mette in campo un gioco più offensivo, accompagnato da una solidità da fondo campo che riduce il gap esistente con Djokovic fino a quel momento: nel sesto game, il ceco si vede annullare due palle break da Djokovic, una delle quali con uno splendido passante di diritto in cross.

Pericolo scampato per Djokovic che chiude il game con il 14esimo ace.

Fino al tie-break, sia Nole che Stepanek terranno senza problemi i loro turni di battuta. Nel tiebreak tutto sembra filare liscio per il serbo che addirittura si issa sino al 5-2; ma il coriaceo tennista di Kravina da quel momento non molla più un punto, e con dei gran recuperi e colpi di contrattacco sorprendenti, chiude
al primo set point disponibile.

Doccia fredda per Djokovic che deve fare qualcosa per fermare la cavalcata del ceco, sempre più padrone della scena e in evidente sintonia con il pubblico del centrale, che impazzisce per le sue trovate.

I primi game del quarto parziale evidenziano a tratti i timori di Djokovic, abbastanza preoccupato per la situazione e un po’ carente in aggressività. Ma è sul 5 pari che il ceco allenato da Petr Korda ha la sua grande chance: un bel diritto in avanzamento gli regala un prezioso break point, ma Djokovic sfodera la sua classe da campione e rompe gli indugi con un gran rovescio in recupero su un drop ben giocato da Stepanek.

Senza altri patemi si giunge al secondo tie-break del match, che curiosamente ricalca l’andamento di quello del set precedente: i fantasmi cominciano ad affollare la mente di Nole che, in vantaggio 5-2, perde entrambi i servizi e si fa rimontare nuovamente sul 5 pari. Una volée non difficile sbagliata da Stepanek porta Djokovic al primo match point.

Rocambolesca è la dinamica di questo punto: Stepanek senza paura attacca di diritto e scende a rete, con Djokovic costretto ad uno straordinario allungo per tentare un passante di diritto stretto, imprendibile per il ceco, che però viene chiamato out.

Nole chiama il challenge ed è chiaro che la palla ha toccato un pezzetto di riga: è il punto che gli regala la partita dopo 3h e 20′ di gioco. Bell’abbraccio finale tra i due e ovazione del pubblico per Stepanek.

Al prossimo turno, la testa di serie n.1 del torneo affronterà Gilles Simon.

S. Stakhovsky b. E. Gulbis 6-4 6-3 7-6 (Claudio GIuliani)
Cade la prima testa di serie top 16 a Wimbledon. Sergey Stakhovsky approda infatti al terzo turno del torneo battendo il numero 10 del mondo per 6-4 6-3 7-6 in 1 ora e 55 minuti di gioco. L’ucraino si sente a casa sui prati inglesi visto i suoi gesti tecnici, bianchi come la sua mise. Gioca una partita ordinatissima, senza strafare. Sa che ha un’ottima occasione per battere un altro top 10 a Wimbledon dopo lo scalpo di Federer nel 2013. Gioca bene, taglia molto e prende la rete appena può. Dall’altra parte Ernests regge forte del suo super servizio e del suo rovescio, molto efficace e che trafigge spesso l’ucraino proiettato a rete. Stakhovsky incamera il primo set per 6-4 grazie a un solo break. Sul 3 pari del secondo Stakhovsky necessita di ben 7 palle break per togliere il servizio al lettone. Sale 5 a 3 e conquista il set 6-3 visto che Gulbis concede altre 3 palle break e cede nuovamente il servizio.

Gulbis si regge con servizio e rovescio (anche se poi accuserà in conferenza stampa il diritto, reo di non aver funzionato e il servizio stesso) dove non ha problemi ma anche con qualche tocco delizioso nei pressi della rete visto che il talento non gli difetta. Delizioso il back di rovescio di Stakhovsky che manda in bambola Gulbis specie quando l’ucraino glielo indirizza sul diritto col taglio esterno. Nessuno cede il servizio nel terzo parziale e si arriva quindi al tiebreak dove Stak allunga subito sul 4 a 1. Gulbis urla verso il suo angolo, insoddisfatto dei molti diritti e rovesci che si fermano a rete. Gulbis salva 2 matchpoint ma poi si arrende di fronte all’ennesimo serve and volley perfettamente giocato dal tennista ucraino, il quale esulta senza freni. Si inchina di fronte al pubblico, felice di ammirare ancora uno dei pochi Panda del tennis d’antan ancora in giro nel circuito. 

Berdych b. Tomic 46 76(5) 76(3) 62 (da Wimbledon, Roberto Salerno)

La speranza è che Tomic sappia trarre da queta partita le motivazioni per mettere un po’ la testa a posto. Una volta di più l’australiano ha dimostrato di avere il tennis per poter fare partita pari, e forse anche qualcosa di più, persino con i top 5. Ma anche la gran maturità di Berdych – che ormai perde solo le partite che deve perdere – è una buona notizia. Il ceco con gran pazienza ha resistito alla frustrazione di non riuscire a strappare il servizio all’australiano per un paio d’ore, ma nei momenti decisivi – i 2 tiebreak, e le due palle break dell’undicesimo game del terzo set – ha messo in mostra non solo il solito dritto devastante ma anche una manina niente male. Partita dominata dai servizi, perché se Tomic ha atteso il secondo game del quarto per cedere la battuta, il ceco l’ha ceduta una sola volta in tutto il match, cosa che gli è costata il primo set. Insomma, poteva essere un ottimo quarto di finale, invece che un modesto secondo turno. Speriamo che Tomic se ne renda conto.

A. Murray (3) b. B.Rola 6-1 6-1 6-0 (Da Wimbledon, Stefano Tarantino)

Una vera e propria passeggiata di salute per Andy Murray, che travolge in meno di 90 minuti lo sloveno Blaz Rola, sommerso dal campione in carica di Wimbledon che gli lascia solo due giochi.
Imbarazzante la prova di Rola, incapace di impensierire minimamente il nr.3 del tabellone, dominatore dall’inizio alla fine in tutti i fondamentali.

Compiaciuta e tranquilla sugli spalti Amelie Mauresmo che vede il suo nuovo pupillo volare senza problemi al terzo turno, dove Murray avrà il vincente del match tra il qualificato Hernych e lo spagnolo Bautista-Agut.
Chiaramente superfluo fare la cronaca dell’andamento del match, un assolo di Andy dall’inizio alla fine, con Rola mai pervenuto.
Può questa prova dirci che Andy Murray potrà ambire a difendere il titolo?
Forse è il caso di attendere un test più probante.

G.Dimitrov (11) b. L.Saville 6-2 6-2 6-4 (Danilo Princiotto)

Anche per il bulgaro c’è bisogno di attendere un test più probante per testare le sue capacità sull’erba di Wimbledon, ma le qualità per fare bene su questa superficie a Grigor, di certo non mancano. Accede al terzo turno sbarazzandosi di un avversario non irresistibile, il ventenne Saville, numero 236 del ranking, mettendo in mostra un ottimo servizio, con soli 5 punti persi, nell’intera partita, quando ha messo in campo la prima palla. Al prossimo turno se la vedrà con Dolgopolov, in un incontro che promette scintille, varietà e bel gioco.

A.Kuznetsov b. David Ferrer (7) 6-7 6-0 3-6 6-3 6-2 (Danilo Princiotto)

Arriva la prima eliminazione degna di nota nel tabellone maschile: è David Ferrer infatti, contro un ottimo Kuznetsov, a salutare la compagnia e preparare le valigie. Il rapporto dello spagnolo con l’erba, non è mai stato idilliaco ma i quarti di finale degli ultimi due anni avevano dimostrato che Ferrer potesse esprimere, in parte, il suo potenziale anche su questa superficie. La sua solita costanza non è però sufficiente a Wimbledon per portarlo al successo. E’ importante, infatti, sottolineare gli ampi meriti dell’avversario, Adrey Kuznetsov, classe 1991, numero 118 del ranking Atp. Il russo ha chiuso il match con con 77 vincenti e 38 unforced, praticamente ogni errore non forzato era ripagato da due colpi definitivi. Un gioco aggressivo che ha messo in seria crisi lo spagnolo, specie nel secondo set, quando Andrey, dopo aver perso il primo parziale al tie-break, ha rifilato addirittura un bagel all’aversario, mostrando, colpo dopo colpo, un’esplosività incessante. Ferrer però, non è certo l’ultimo arrivato ed è riuscito a riportarsi in vantaggio per due set a uno. E’ qui che il russo ha dimostrato un’eccellente concentrazione mentale oltre che una qualità di gioco non indifferente, mettendo alle corde lo spagnolo e ottenendo il successo finale in 3h e 20. Per Kuznetsov è la prima vittoria contro un top ten, in carriera, mentre per Ferrer è una sconfitta che brucia, considerando anche che era dagli Australian Open del 2010 (esclusi) che lo spagnolo superava il secondo turno negli Slam, e che si interrompe a 10 la striscia dei tornei dello Slam in cui David aveva ottenuto almeno in quarto turno.

Risultati secondo turno:
[1] Novak Djokovic (Serbia) beat Radek Stepanek (Czech Republic) 6-4 6-3 6-7(5) 7-6(5)
Jimmy Wang (Taiwan) beat [17] Mikhail Youzhny (Russia) 7-6(1) 6-2 6-7(5) 6-3
[6] Tomas Berdych (Czech Republic) beat Bernard Tomic (Australia) 4-6 7-6(5) 7-6(3) 6-1
Gilles Simon (France) beat Robin Haase (Netherlands) 7-6(1) 6-4 6-4
[26] Marin Cilic (Croatia) beat Andreas Haider-Maurer (Austria) 3-6 6-1 6-4 6-4
Andrey Kuznetsov (Russia) beat [7] David Ferrer (Spain) 6-7(5) 6-0 3-6 6-3 6-2
[27] Roberto Bautista (Spain) beat Jan Hernych (Czech Republic) 7-5 4-6 6-2 6-2
Leonardo Mayer (Argentina) beat Marcos Baghdatis (Cyprus) 7-6(4) 4-6 6-1 6-4
[16] Fabio Fognini (Italy) beat Tim Puetz (Germany) 2-6 6-4 7-6(6) 6-3
Jeremy Chardy (France) beat Marinko Matosevic (Australia) 6-7(5) 7-6(7) 7-6(9) 4-6 7-5
[21] Alexandr Dolgopolov (Ukraine) beat Benjamin Becker (Germany) 6-7(4) 7-6(0) 6-3 6-4
[11] Grigor Dimitrov (Bulgaria) beat Luke Saville (Australia) 6-3 6-2 6-4
[3] Andy Murray (Britain) beat Blaz Rola (Slovenia) 6-1 6-1 6-0
[20] Kevin Anderson (South Africa) beat Edouard Roger-Vasselin (France) 7-6(0) 1-6 6-3 6-4
Sergiy Stakhovsky (Ukraine) beat [12] Ernests Gulbis (Latvia) 6-4 6-3 7-6(5)

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