Wimbledon: un bilancio della prima settimana

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Wimbledon: un bilancio della prima settimana

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TENNIS WIMBLEDON CHAMPIONSHIPS – Solita domenica di riflessione dalle parti di Church Road e quindi possiamo approfittarne per fare un po’ il punto della situazione. 

Non c’è dubbio che la grande scossa al torneo l’ha data ieri Alize Cornet che ieri ha eliminato la testa di serie numero 1 e grandissima favorita del torneo, Serena Williams. Il modo con cui Serena ha accolto la sconfitta, e forse anche il risultato degli ultimi slam della campionessa di Saginaw, fa sospettare che qualcosa stia accadendo. La Williams, che appena 9 mesi fa vinceva il suo 17° slam, sembra entrare un po’ in difficoltà se si trova di fronte a giocatrici in buona giornata, e se il servizio non arriva a toglierle le castagne dal fuoco i suoi problemi di mobilità diventano un handicap troppo complicato da recuperare.

Per la seconda volta di fila in un torneo dello slam il torneo femminile perde così prima delle seconda settimana le prime due teste di serie, perché anche Na Li non ce l’ha fatta ad arrivare al quarto turno, sconfitta dalla Zahlavova Strycova. Per quanto possa essere sgradevole non si può non fare un pensierino all’età delle due ragazze – da un po’ sopra i 30 – e alla possibilità di un ricambio generazionale. In ogni caso la Williams resterà numero 1 del mondo alla fine di questo torneo mentre la cinese potrebbe perdere il secondo posto solo nel caso che a vincere fossero la Halep o la Radwanska, quindi saranno gli US Open a dirci qualcosa in più sulla fine di un’epoca e il possibile ricambio generazionale.

Qui il torneo diventa sempre più interessante perché sono almeno 5 le giocatrici potenzialmente in grado di vincere il torneo. Una è proprio la Radwanska, che qui ha fatto finale due anni fa e fin qui ha perso solo 9 games in 3 partite. Un’altra è ovviamente la Sharapova, che chissà cosa darebbe per festeggiare in questo modo il decennale della sua unica vittoria all’All England Lawn e che ha perso addirittura meno games della Radwanska, 7.

C’è poi Petra Kvitova, altra vincitrice qui nel 2011, che sembra in buona forma fisica e che è uscita fuori da una gran partita, la più bella del torneo fin qui, contro Venus Williams, che è commovente nella sua generosità. Quindi la Halep, che in fondo è la testa di serie rimasta più alta in classifica che però per la prima volta è risucita a superare il secondo turno sui prati.  E infine la Lisicki, che deve completare la sua partita contro la Ivanovic, che a Wimbledon si trasforma ed è la finalista uscente. Insomma grande confusione sotto il cielo, costretti a scommettere forse si prenderebbe la Kvitova, che però rimane un grande punto interrogativo perché troppo dipende da come si è alzata la mattina. Ci farebbe piacere che la Radwanska vincesse proprio qui il suo primo slam ma insomma presto sapremo.

Meno tumultuoso il torneo maschile, molto avaro invece di sorprese e che non sembra potercene offrire come invece fece l’anno scorso. I 4 cavalieri sono tutti quanti saldamente in sella e si scrutano i vari passaggi dei match come si faceva con le viscere degli uccelli per vedere di trarne indicazioni per il futuro. Meglio di tutti sembrano stare Murray e Federer che hanno lasciato briciole ai loro avversari, mentre Djokovic e Nadal hanno avuto i problemi loro, più o meno brillantemente risolti – Djokovic ha rischiato un pericoloso quinto set contro Stepanek, Nadal di andare sotto 2 set a zero contro Rosol – ma ci hanno abituati a vederli salire di rendimento nel corso del torneo.

Qualsiasi vincitore al di fuori di questi 4 sarebbe una sorpresa più clamorosa della vittoria del Costa Rica ai mondiali e le probabilità che accada sono praticamente le stesse, cioè nulle. La prima settimana è servita a mostrare i buoni progressi di Kyrgios, uno che qui prima o poi vincerà, le difficoltà di Tsonga – il buon Jo sembra si sia rassegnato ad una carriera tra la seconde file – e Berdych – incapace di vincere una partita se il match si complica – e che Dimitrov migliora in modo forse troppo lento. Insomma non un meraviglioso torneo fino a qui.

Il capitolo italiani come al solito è un po’ dolente. Bolelli è il classico giocatore che quando gioca bene ti viene da prendere a schiaffi per il rendimento deficitario del resto della stagione. E’ stato sin qui bravissimo e potrebbe regalarci la grandissima soddisfazione di affrontare Raonic, con qualche possibilità addirittura di arrivare ai quarti, ma come diavolo ha fatto a perdere nelle qualificazioni contro Samuel Groth che sarà anche un buon erbivoro in buon momento visto che era reduce dall finale di Nottingham ma che qui non aveva mai passato le qualificazioni e non è mai stato più in alto del numero 124?

Ma tra gli uomini tutto continua a ruotare intorno a Fabio Fognini, di cui abbiamo parlato talmente tante volte da rendere ormai superfluo qualsiasi ulteriore commento. Rimane che fa un po’ rabbia, per lui prima che per chiunque altro, lo sperpero di grandi possibilità di andare avanti in tornei prestigiosi. A Parigi poteva fare un quarto contro Murray, e anche qui poteva arrivare a giocare sul centrale. Contento lui contenti tutti come si dice in questi casi, ma l’impressione è che non si diverta troppo neanche lui, chissà se ne vale la pena.

E forse qualcosa bisognerebbe fare anche per Camila Giorgi, che potenzialmente potrebbe darci enormi soddisfazioni ma che ogni tanto perde di vista campo e partita. Camila è ancora giovane e un po’ di tempo per sbagliare forse bisogna ancora darglielo, senza troppo esagerare nel criticarle le discutibili scelte tattiche durante il match o – peggio – la presenza del padre al suo angolo. Lasciarla in pace in questa fase della carriera potrebbe essere il modo migliore per aiutarla, se si comincia a caricarla di pressioni il rischio è che la ragazza, che sembra davvero molto introversa, finisca per divertirsi sempre meno.

Le altre purtroppo non sono andate benissimo, anzi, diciamo pure che era dal 2008 che non andavano così male, con nessuna in grado di vincere due partite. Però le situazioni sono molto differenti. La Schiavone ha fatto una gran partita contro la Ivanovic, la Pennetta avrebbe dovuto vincere con la Davis, la Knapp ha buttato al vento un secondo turno dopo aver servito per il match, la Errani qui fa quello che può col suo servizio, e la Vinci sembra avviata su un pericoloso declino. Insomma meglio tenersela stretta Camila, perché si addensa qualche nube sull’orizzonte del tennis femminile italiano, che poi è quello che ha tirato la carretta negli ultimi anni.

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