Wimbledon, Sharapova: “L’equilibrio nella vita sentimentale è importante per come sto in campo”

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Wimbledon, Sharapova: “L’equilibrio nella vita sentimentale è importante per come sto in campo”

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TENNIS WIMBLEDON INTERVISTE – Intervista postpartita di Maria Sharapova dopo la vittoria su Alison Riske per 6-3 6-0. Traduzione di Edoardo Bressanelli.

Una specie di leggero shock all’inizio, ma poi tutto è andato per il meglio, e ora un paio di giorni di pausa. Qual è la tua valutazione?

Penso che sia giusto un giorno di pausa, non un paio. Ma, sì, non volevo subire il break nel primo game dell’incontro. La mia avversaria ha, però, cominciato in modo molto solido, servendo molto bene. Tuttavia, questo è stato l’unico break point che ho subito sul mio servizio durante tutto il match, non ce n’è stato un altro. Sono quindi abbastanza soddisfatta.

Complessivamente, penso che la Riske possa essere un’avversaria insidiosa sull’erba, e lo ha già dimostrato. Anche se abbiamo giocato parecchio tempo fa, avevamo combattuto per tre set. Nell’affrontare il match di oggi, sapevo che dovevo restare concentrata.

Ritengo che sia stata brava a mantenere la mia attenzione fino alla fine.

Sei consapevole che David Beckham è stata la sola persona nel Royal Box che ha visto tutta la tua partita? Sei ispirata da grandi campioni di altre discipline? Impari qualcosa da loro?

Ho grande rispetto di numerosi atleti in altre discipline. Penso che ci possiamo tutti confrontare gli uni con gli altri, anche se tutti gli sport sono diversi in termini di preparazione. Ma alla fine l’impegno e i sacrifici per diventare atleti sono simili.

Ho sempre l’impressione di capire meglio e di essere colpita maggiormente da atleti che hanno compiuto imprese incredibili nella loro carriera piuttosto che da musicisti, o altre professioni.

E lui è una persona che ti ha colpito?

L’ho incontrato ad un paio di eventi a Los Angeles e a Londra. Ci siamo già visti. E’ una persona molto simpatica. Oltre ad essere un giocatore di calcio eccezionale, ha fatto così tanto nella sua carriera, avendo una famiglia, gestendo così tante cose fuori dal campo. Davvero una persona con cui è piacevole conversare.

Non siamo migliori amici o chissà cosa, ma è bello avere la possibilità di salutarci e congratularci a vicenda sugli obiettivi che abbiamo raggiunto nella nostra carriera.

Quanto è difficile cercare di ottenere l’accoppiata Roland Garros/Wimbledon?

E’ solo la seconda volta che ci provo. Naturalmente, e non è un segreto, il passaggio dalla terra all’erba è complicato. Ma sono abbastanza soddisfatta di come le cose si sono sviluppate sino ad ora.

Non sai mai cosa aspettarti. Ciascuna partita ha le sue peculiarità. Sono contenta che sono andata più avanti dell’anno scorso, cancellando questi brutti ricordi e provando a formarne di nuovi.

Hanno installato un cancello sul Centrale cosicché i giocatori non possano arrampicarsi sino al box per celebrare. Che ne pensi? Pensi che rovinerà una tradizione di Wimbledon?

Ho sentito che il cancello si può aprire. Normalmente, i cancelli sono fatti per essere aperti!

Allora non  sei preoccupata?

Lo sarei se capitasse. Sarebbe un grosso problema!

Poco fa hai parlato di altri atleti. Naturalmente, molti atleti hanno i propri rituali e gesti scaramantici. Quali sono le tue abitudini più caratteristiche?

Penso di avere alcune routine, più che gesti scaramantici. Sono parte del circuito da lungo tempo. Ho abbastanza esperienza per sapere cosa è importante per me in termini di preparazione e cosa devo fare nei minuti, ore e giorni precedenti alla partita, se trascorrere del tempo con il mio team o parlare con l’allenatore.

Mi prendo sempre qualche secondo tra i vari punti, torno indietro e armeggio con le corde della racchetta. Penso che sia importante quando sei davanti a migliaia di persone, sia che tu sia in un momento buono o in uno cattivo, poter raccogliere i tuoi pensieri.

Pensi che l’essere felice nella tua vita privata abbia un riflesso positivo sul tuo gioco?

Ritengo che sia bello avere un equilibrio. Ciò che fai sul campo e fuori dal campo è molto diverso. Ma è importante avere il giusto equilibrio, perché una carriera dura soltanto per qualche anno, specialmente per una donna. E’ davvero bello sentire che sei mentalmente felice nella tua vita privata quando sei sul campo.

Alla fine della prima settimana e ormai all’inizio della seconda, quali sono le cose che ti rendono più felice del tuo gioco?

Innanzitutto, sono felice di non essere fuori dal torneo, come lo scorso anno. Non ho concesso palle break dopo il primo match. E’ molto importante il lavoro di piedi, piccole cose, imporsi sul campo. Sull’erba, le cose possono cambiare molto velocemente. Se nei sei consapevole, è molto meglio.

 

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