Wimbledon donne: uno sguardo oltre le semifinali

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Wimbledon donne: uno sguardo oltre le semifinali

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TENNIS WIMBLEDON CHAMPIONSHIPS – Kvitova, Halep, Bouchard e Safarova in corsa per il titolo. Tra le quattro semifinaliste in gara, chi ha la stoffa per vincere?  


Non si può non darla per favorita, sempre, comunque e contro chiunque, eppure è da un po’ che Serena Williams campa di rendita. L’anno scorso, a Wimbledon, l’eliminazione subita agli ottavi di finale per mano della Lisicki fu un vero e proprio shock, per tutti tranne che per lei, come dichiarò in conferenza stampa a fine partita. Quest’anno, la sconfitta prematura al terzo turno, operata dall’inesauribile Cornet, non ha suscitato le stesse reazioni. Il perché lo si deve ai risultati negativi degli ultimi sei mesi: quarti di finale a Melbourne sconfitta dalla Ivanovic; secondo turno a Charleston sconfitta dalla Cepelova; infortunio e ritiro ai quarti di Madrid; secondo turno a Parigi sconfitta dalla Muguruza; e ancora, terzo turno sull’amata erba dei prati di Wimbledon. È lecito ipotizzare che, al di là della vincitrice, questa edizione dei Championships possa segnare un importante turning point nel corso del tennis femminile contemporaneo. Serena Williams è finita? La futura regina del tennis è una delle magiche quattro semifinaliste? Chi vincerà Wimbledon?

Quest’anno a Wimbledon è andata così: solo due delle prime otto teste di serie sono arrivate ai quarti; solo sette tra le prime sedici hanno raggiunto il terzo turno;  solo una delle prime quattro è in semifinale; nessuna delle prime due teste di serie ha superato gli ottavi. Una tra Simona Halep (3), Petra Kvitova (6), Eugenie Bouchard (13) e Lucie Safarova (23), tutte rigorosamente in ordine di classifica, vincerà il prestigioso trofeo. Tra di esse, solo la Kvitova ha vinto uno slam, proprio qui a Wimbledon nel 2011. La Halep ha disputato quest’anno la sua prima finale slam, persa contro Maria Sharapova sulla terra del Roland Garros. La Bouchard è alla terza semifinale slam consecutiva. La Safarova, che a Wimbledon non ha mai superato il terzo turno, è alla sua prima semifinale in un major.

Il talento di Petra Kvitova.

I bookmakers scommettono su di lei. Se si esclude il bellissimo match contro Venus Williams, vinto a ragione di un solo break in tutta la partita, il tabellone della ceca è stato piuttosto generoso, concedendole di arrivare in semifinale avendo affrontato soltanto una testa di serie.  Nonostante l’infortunio alla coscia che l’ha costretta al ritiro a Eastbourne, sui prati di Wimbledon è apparsa in forma strepitosa, mantenendo altissimo il livello del servizio e, particolare significativo, senza mai calare di rendimento. Quanto resisterà a questi livelli?

Se fosse lei a vincere: sarebbe la prima giocatrice nata negli anni novanta ad aver vinto due slam e l’unica ad aver conquistato due titoli a Wimbledon oltre alle Williams nel nuovo millennio.  

Punti di forza: il servizio slice da sinistra; la potenza dei fondamentali; gli angoli mancini; il tocco nei pressi della rete.

Punti di debolezza: la mobilità, seppur migliorata, è nettamente inferiore a quella delle sue avversarie; l’instabilità mentale (se perde sicurezza, tutto il gioco crolla a picco).

L’umiltà di Simona Halep.

Seconda favorita dei bookmakers, Simona Halep non sbaglia più un colpo. Scalata la classifica in meno di due anni fino alla terza posizione senza mai montarsi la testa, è arrivata in semifinale lasciando le briciole a Sabine Lisicki, finalista lo scorso anno, recuperando uno svantaggio importante nel primo set.

Se fosse lei a vincere: sarebbe la seconda tennista rumena di sempre (dopo Virginia Ruzici al Roland Garros 1978) e la più giovane giocatrice in attività ad aver vinto uno slam.

Punti di forza: la solidità mentale e atletica.

Punti di debolezza: non ha la potenza dei pesi massimi e sostenere il ritmo delle grandi picchiatrici le richiede un enorme dispendio di energia.

La determinazione di Eugenie Bouchard.

Giovane, bella e sempre più forte. È lei la star. Delle quattro finaliste, è colei che ha avuto il tabellone più complicato, eppure non ha perso nemmeno un set (Hantuchova, Soler-Espinosa, Petkovic, Cornet, Kerber).   In soli sei slam disputati, è alla sua terza semifinale consecutiva. È la terza favorita dagli scommettitori.

Se fosse lei a vincere: sarebbe la prima canadese dell’Era Open a vincere un major, la più giovane in attività.

Punti di forza: la potenza muscolare delle gambe, la prima di servizio, l’anticipo.

Punti di debolezza: l’inesperienza e, come la Halep, la difficoltà di contenere la potenza delle giocatrici molto più potenti di lei.

Finalmente Lucie.

La vera sorpresa di questo Wimbledon è sicuramente Lucie Safarova. Messa in ombra dal precoce successo della connazionale Petra Kvitova, che affronterà nella semifinale più importante della sua carriera, la Safarova non hai mai brillato come il suo talento avrebbe voluto. Aiutata da un agevole tabellone, è giunta alla semifinale con un gioco frizzante, aggressivo e un ottimo livello nei pressi della rete.

Se fosse lei a vincere: sarebbe la prima giocatrice fuori dalle prime venti teste di serie ad aggiudicarsi il torneo almeno da vent’anni a questa parte.

Punti di forza: i colpi mancini da fondo e la grande mobilità.

Punti di debolezza: i nervi troppo fragili e la difficoltà ad amministrare la partita quando è in vantaggio, soprattutto nelle occasioni importanti.

Intanto, si parte dalle semifinali.

[3] SIMONA HALEP (ROU #3) vs. [13] EUGENIE BOUCHARD (CAN #13)
Halep leads 1-0
2014 INDIAN WELLS HARD O R16 HALEP 62 16 64

L’unico precedente, vinto quest’anno dalla Halep a Indian Wells per 6-4 al terzo, conta fino a un certo punto. Wimbledon è un’altra storia. Sulla carta, si preannuncia una partita equilibrata e giocata punto per punto. Leggermente favorita la Halep ma personalmente scommetterei sulla Bouchard. La romena ha già migliorato il risultato migliore della Romania a Wimbledon (per il tabellone femminile) e punta alla seconda finale consecutiva. Eugenie punta invece alla prima finale dopo le due sconfitte in semifinale agli Australian Open e Roland Garros (in entrambi i casi contro le vincitrici): dovesse vincere entrerà in top-10 per la prima volta in carriera.

[6] PETRA KVITOVA (CZE #6) vs. [23] LUCIE SAFAROVA (CZE #23)
Kvitova leads 5-0
2012 NEW HAVEN HARD O QF KVITOVA 63 63
2014 SYDNEY HARD O QF KVITOVA 76(4) 62
2014 DOHA HARD O R16 KVITOVA 76(2) 57 62
2014 MADRID CLAY O R16 KVITOVA 64 63
2014 EASTBOURNE GRASS O R32 KVITOVA 61 57 76(4)

Kvitova conduce 5-0 nei precedenti, l’ultimo vinto a Eastbourne un paio di settimane fa per 7-6 al terzo. Favorita la Kvitova, con più esperienza a questo livello e sicuramente più a suo agio sull’erba. Nei derby, però, e con queste due giocatrici, non si mai fino all’ultima palla, ma Kvitova ha dalla sua parte un dato piuttosto incoraggiante: quando ha incontrato una connazionale, nel 2014, ha sempre vinto. Occhio al potenziale terzo set: Petra Kvitova l’anno scorso ne ha giocati ben 37, Safarova quando incontra le top-10 ci va spesso, almeno quest’anno. Con le top-10 il record non è buonissimo (2-9) ma quando ha perso ha portato la sua avversaria al terzo set in sei occasioni. Kvitova è una delle due top-10 che l’ha sconfitta in straight sets nel 2014, l’altra è Jelena Jankovic.

 

 

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