Wimbledon interviste, Djokovic: "Non mi importa delle sconfitte di Nadal e Murray"

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Wimbledon interviste, Djokovic: “Non mi importa delle sconfitte di Nadal e Murray”

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TENNIS WIMBLEDON CHAMPIONSHIPS – Incontro di quarti di finale: N. Djokovic b. M. Cilic 6-1, 3-6, 6-7, 6-2, 6-2. L’intervista del dopo partita a Novak Djokovic. Traduzione di Yelena Apebe

 

Come hai fatto a far girare il match in tuo favore? Come sei riuscito a trovare il modo di riprendere il match in mano?

Ho mantenuto l’autocontrollo nei momenti in cui il match pendeva verso di lui, specialmente quando ha vinto il terzo set. Ovviamente ero demoralizzato per non aver sfruttato le occasioni che mi si erano presentate e anche per avergli concesso di rientrare nel match. Lui ha iniziato a giocare in maniera più offensiva e a giocare meglio, ma sono stato io a permetterglielo.

Che effetto ha avuto su di te realizzare che Rafa era uscito dal torneo e forse, se hai sentito, che anche Murray aveva perso mentre tu eri in campo?

Non importa. Ad essere sincero se hanno perso è perché gli avversari sono stati più forti di loro. Per quanto mi riguarda, non ha nessuna importanza. Io penso ai miei match.

C’è stato un momento nel quarto set durante il cambio di campo in cui eri seduto con gli occhi chiusi. Stavi meditando o cercando di tranquillizzarti?

Beh, sì. Passi momenti difficili, specialmente quando sei sotto due set a uno e stai giocando i quarti di finale di un Grande Slam. Diventa una questione molto emotiva. Sul campo stai lottando quanto il tuo avversario e cerchi solo di restare solido mentalmente e di trovare quella forza interiore che possa aiutarti in questi particolari momenti. È questa che mi ha aiutato.

Domani hai un giorno di pausa. Cosa hai pianificato di fare, oltre ad allenarti e rilassarti?

Manterrò la mia routine. Cercherò di rilassarmi e di fare le solite cose che faccio nei miei giorni di pausa.

Che cosa?

È una cosa personale. Non posso rivelartelo.

Quest’anno stai per diventare padre per la prima volta. Come prosegue la gravidanza e in che modo questo ti motiva?

Va molto bene. Grazie per avermelo chiesto. La data è sempre più vicina. La voglia di diventare padre cresce. Se anche tu hai dei figli, sai come ci si sente.

Per noi si apre un nuovo capitolo della nostra vita. È una nuova esperienza e siamo pieni di gioia. Cosa posso dire? Ci trasmette solo emozioni positive. Quando mi ha detto che era incinta, è stata la più bella notizia che io abbia mai ricevuto nella mia vita. Stiamo insieme da  più di nove anni e questa è la ciliegina sulla torta nel nostro rapporto.

Hai appena parlato dell’emozione che stai provando riguardo al fatto di diventare padre. La tua famiglia ha sacrificato tutto per te. Riesci ad immaginare dove sarebbe ora Novak Djokovic senza tutti i loro sacrifici?

Il supporto della famiglia è stato la base di tutto quello che sono riuscito ad ottenere nella vita. Non sarei riuscito ad essere qui senza i miei genitori, prima di tutto, e senza il supporto dei miei fratelli che hanno rinunciato ad un sacco di cose nella loro vita per realizzare il mio sogno. Come persona, devi sentirti fortunato ad essere supportato dalla tua famiglia. Non è sempre facile. La mia è una famiglia rara, specialmente quando si tratta di una famiglia che arriva da uno dei paesi meno sviluppati come la Serbia, da una regione con difficoltà economiche. È stato grazie a mio padre, dei soldi prestati e via dicendo. È stata una decisione difficile da prendere, ma i miei genitori  e un paio di altre persone ci credevano fermamente in me e mi hanno permesso di arrivare dove sono oggi. È per questo che tengo sempre in testa il valore della famiglia.

Cosa ne pensi della nuova generazione guidata da Dimitrov e della loro possibile occasione di poter arrestare la corsa dei Fab 4 che dura da più di nove anni?

Sì. Sicuramente abbiamo Kyrgios e anche Raonic. Kyrgios ha preso il via in questo torneo. Ha 19 anni ed è eccezionale. Per il tennis è una bella cosa perché negli ultimi 10 anni sono mancati giovani talenti. Perciò ora abbiamo questi ragazzi emergenti, impavidi sul campo e che colpiscono la palla fregandosene di chi c’è oltre la rete. È una bella cosa.

Indosserai le tue scarpe portafortuna contro Grigor?

Devo pensarci. Se dici che portano fortuna, le indosserò ( sorride).

 

 

 

 

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