Wimbledon: Kvitova cerca il bis, ma Bouchard vuol fare la storia

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Wimbledon: Kvitova cerca il bis, ma Bouchard vuol fare la storia

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TENNIS WIMBLEDON CHAMPIONSHIPS – Al sesto Slam in carriera, Eugenie Bouchard può già puntare al colpo grosso. E pensare che solo due anni fa vinceva Wimbledon Junior. Peccato che l’anno prima Petra Kvitova incideva il suo nome nell’albo d’oro del torneo “senior” vincendo il suo primo major in carriera. Per la ceca questa sarà solamente la seconda finale Slam, riuscirà a ripetersi?

Eugenie Bouchard (13) vs. Petra Kvitova (6) (Precedenti 0-1)
2013 Toronto R32 HARD O Petra Kvitova 6-3 6-2

Non sarà il finale annunciato, non sarà il match che tutti si aspettavano, non sarà una partita con tanti slam (già vinti) in campo, ma proprio per questo, probabilmente, sarà un incontro appassionante e ricco di spunti interessanti: Eugenie Bouchard (13) e Petra Kvitova (6) saranno le protagoniste della finale del tabellone femminile di Wimbledon, terzo slam della stagione e da molti definito, per la sua storia e per la sua tradizione, come il torneo più bello del mondo.

L’unico precedente tra le due risale allo scorso anno, al Wta di Toronto, quando la ceca, attualmente n.6 del ranking, sconfisse la giovanissima Eugenie (all’epoca al n.62 delle classifiche) con un rapido 6-3 6-2.

Questo precedente però, da solo, non può essere un dato da cui partire per tentare di fare un’attenta analisi della finale che ci apprestiamo a seguire, la prima giocata da due tenniste entrambe nate negli anni ’90.

La variabile impazzita che finisce per renderlo inapplicabile è costituito, infatti, proprio da una delle finaliste: ci riferiamo ovviamente ad Eugenie Bouchard, la cui ascesa all’olimpo del circuito Wta pare non conoscere soste. La canadese originaria di Westmount ha inaugurato la stagione 2014 partendo dal n.31 del ranking Wta: da lunedì prossimo la Bouchard potrebbe occupare la sesta (in caso di vittoria) o settima piazza (in caso di sconfitta) della classifica mondiale. Una scalata davvero irrefrenabile e inattesa, almeno in questi termini: la canadese è infatti soltanto al suo sesto major in carriera, e raggiungendo la finale all’All England Club, è già entrata nella storia facendo meglio di Serena Williams, che solo al suo settimo tentativo centrò la sua prima finale in un Major ( gli Us Open del 1999, quando batté in finale Martina Hingis).

Proprio alla Hingis, inoltre, appartiene un altro record che la Bouchard potrebbe battere: entrambe sono state vincitrici di Wimbledon Junior, e la svizzera è riuscita a centrare il grande risultato nello Slam “senior” appena tre anni dopo la sua vittoria da junior; la Bouchard ha vinto il torneo giovanile nel 2012 per cui, in caso di vittoria, diventerebbe la prima tennista a centrare la storica doppietta in soli due anni. C’è da sottolineare, inoltre, che la canadese ha vinto un solo titolo in carriera (qualche settimana fa sulla terra rossa di Norimberga), mentre la Kvitova detiene in bacheca già sei titoli.

Comunque vada, questa finale ha confermato una tendenza costante nel circuito Wta: è il quarto anno consecutivo che le prime tre prove dello slam vengono vinte da tre giocatrici diverse. Ancora una volta, dunque, a Li Na, trionfatrice agli Australian Open, e a Maria Sharapova, regina del Roland Garros, succederà una vincitrice diversa nella terza prova slam dell’anno.

La classifica, nonché la maggior esperienza, inducono a pensare che Petra Kvitova potrebbe centrare uno storico bis ai Championships: la mancina di Bilovec, infatti, nel suo cammino verso la finale è apparsa molto più concentrata e “in palla” del solito, e sembra proprio che l’erba londinese riesca a farle esprimere il suo miglior tennis. Oltre alla vittoria del 2011, la ceca ha infatti raggiunto le semifinali nel 2010 e i quarti di finale anche nel 2012 e nel 2013, risultati che confermano il suo feeling indiscusso con questo torneo. La Kvitova, inoltre, grazie a questo risultato racimolerà punti preziosi che le permetteranno di scalare diverse posizioni nella “Road To Singapore”, dove occupava solo la sedicesima piazza prima dell’inizio di Wimbledon, segno di una stagione, almeno sino ad oggi, non al top.

Nonostante la media ranking delle giocatrici affrontate nel corso del torneo sia stata nettamente più difficile per la Bouchard, Petra Kvitova ha però giocato e vinto forse una delle più belle partite di questa edizione di Wimbledon: il terzo turno contro Venus Williams è stato un match portato a casa grazie alla caparbietà e al bel gioco, vinto sul fil di lana e grazie a pochissimi e decisivi punti. Quella vittoria ha però notevolmente accresciuto la fiducia di Petra che, nei turni successivi, ha faticato decisamente meno contro Peng, Zahlavova-Strycova e Safarova per aggiudicarsi la finale.

Eugenie Bouchard ha però trovato sulla sua strada diverse giocatrici in forma e che avrebbero potuto costituire un serio pericolo di sopravvivenza nel torneo: Hantuchova, Soler-Espinosa, ma soprattutto Petkovic (recentemente semifinalista al Roland Garros), Cornet, Kerber e Halep sono decisamente ossi duri, e il fatto che la canadese abbia vinto questi match sempre in due set, e con relativa facilità, indurrebbe a pensare che la maturazione di Eugenie sia ormai completa e che la bella canadese sia pronta per il grande salto. Nonostante Eugenie si candidi a diventare la più giovane vincitrice di Slam dal 2006 a questa parte (anno del trionfo della Sharapova agli Us Open), lo scarto con la Kvitova, in termini di match importanti giocati a questi livelli, non sembra poi essere così importante: è vero che la ceca è nel circuito maggiore dal 2008, ma è pur vero che giocherà domani “soltanto” la sua seconda finale Slam e ha raggiunto quattro semifinali nei Major (oltre alle due a Londra, nel 2012 a Melbourne e a Parigi), mentre Eugenie è già a quota 3 semifinali slam (tra l’altro consecutive) raggiunte in soli due anni da professionista.

Petra Kvitova riuscirà nell’impresa di rivincere Wimbledon, entrando di diritto nella leggenda, o la giovane Eugenie Bouchard, grazie alle certezze acquisite negli ultimi mesi, farà il colpaccio diventando una nuova campionessa Slam a vent’anni?

Lo spettacolo sta per cominciare.

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