TENNIS WIMBLEDON CHAMPIONSHIPS – In un match a senso unico, Petra Kvitova conquista il secondo trofeo ai Championships travolgendo Eugenie Bouchard con lo score di 6-3 6-0 in 55 minuti.
Petra Kvitova mette in campo tutta la potenza e l’esperienza che la contraddistinguono e, in 55 minuti e con lo score di 6-3 6-0, travolge Eugenie Bouchard che non riesce mai ad entrare in partita. La canadese non ha demeritato ma la ceca è stata davvero incontenibile tant’è che non ha mai permesso all’avversaria di costruire uno schema di gioco.
P. Kvitova b. E. Bouchard 6-3 6- 0 (Da Wimbledon, Laura Guidobaldi)
Una ha già vinto Wimbledon nel 2011, l’altra è alla sua prima finale slam. La prima ha 24 anni, certo è giovane, ma è comunque già campionessa affermata, vantando nel palmares ben 11 titoli; la seconda ha 20 anni e fa parte della new generation del tennis che sta arrivando a grandi passi nella corte delle grandi. Sono loro, Petra Kvitova e Eugenie Bouchard che, oggi, si contenderanno il trofeo del tennis più celebre del mondo nella finale dei Championships.
Petra, n. 6 del mondo, ma ex n. 2, sembra aver ritrovato il tennis devastante e aggressivo del 2011. Contro Venus ha disputato forse il match più bello del torneo, un incontro lottatissimo e ricco di colpi di scena. Eugenie, n. 13 Wta, è giovanissima ma il 2013 è stato l’anno della consacrazione con 3 semifinali nei tre major e, ovviamente, la finale di oggi a Church Road. Ragazza determinatissima ed estremamente matura, ricorda una certa Maria Sharapova per come si pone in campo, per la tenuta mentale e la grinta. Tra le due c’è un solo precedente a favore di Petra proprio a “casa” di Genie, in Canada, a Toronto (anche se lei è di Montreal) nel 2013.
Insomma, chi sarà la regina di Wimbledon 2014?
Petra parte benissimo poiché riesce subito a strappare il servizio alla canadese sull’1-1 e portarsi dunque in vantaggio 2-1 e servizio. La ceca sembra solidissima e dalle sue corde partono “fucilate” pesantissime e “sonore”, a volte davvero imprendibili anche per una “gazzella” come la Bouchard. Genie, dal canto suo, le resta attaccata, aggredendola appena possibile avanzando con i piedi dentro il campo.
La Kvitova continua imperterrita a martellare e spiega le vele sul 5-2 dopo aver ancora strappato la battuta all’avversaria sul 4-2. I fondamentali della ceca sono spesso incontenibili e, anche se Genie, riesce a tenere alcuni scambi, alla fine è quasi sempre Petra a chiudere il punto.
Comunque c’è la reazione della canadese che realizza il controbreak e fa un passo in avanti sul 3-5. Ma non sarà sufficiente. In 32 minuti di gioco, la Kvitova chiude il primo parziale per 6-3. Petra conquista il 68% di punti con la prima di servizio, mette a segno 7 punti su 8 discese a rete e, in totale, sono ben 17 i suoi vincenti a fronte dei 5 della canadese. I punti sono in tutto 35.
Il numero dei vincenti mostra quanto Petra Kvitova sia, per adesso, molto più propositiva e concreta di Genie che non riesce a esprimere il tennis di cui è capace.
In men che non si dica, arriva anche il break nella seconda frazione con Petra che allunghe le distanze sul 3-0. La tennista di Bilovec è in totale controllo. Sbaglia pochissimo e mette una tale pressione alla Bouchard che questa non è in grado di organizzare lo scambio per poi entrare con i piedi e chiudere. La Kvitova si avventa invece sulla palla come un fulmine, scaricando a mo’ di lanciasassi tutta la potenza di cui è capace. Sale poi 4-0 con Genie, totalmente stordita e travolta.
Alla fine, dopo soli 55 minuti di gioco, Petra Kvitova si consacra ancora regina a Church Road, chiudendo il match con lo score di 6-3 6-0. Niente da fare per Eugenie, che oggi è stata letteralmente dominata da una Kvitova davvero incontenibile.
“È stato uno dei migliori match della mia vita” ha esordito la Kvitova in conferenza stampa. “Sapevo che potevo giocare bene sull’erba. Ero concentratissima su ogni punto“. Martina Navratilova ha assistito al trionfo di Petra quest’oggi : ” Martina è stata una grande campionessa, ha vinto 9 volte qui. È bello vedere che è felice per me, mi è molto cara, è bello avere qualcuno come lei. È una leggenda e sono felice che lei sia una mia fan“.
Eugenie ha espresso la propria delusione ma anche la soddisfazione di aver disputato un grande torneo : “Certo sono delusa, vorrei sempre vincere. Ma sono soddisfatta del grande torneo che ho disputato. La mia avversaria è stata incredibile, ha servito in modo fantastico ma ha anche risposto benissimo senza lasciarmi possibilità. Ma io ho dato il meglio“.
È la finale più breve della storia dopo quella giocata nel 1975 tra Billie-Jean King e Ivonne Goolagong con il punteggio di 6-0 6-1 e quella nel 1983 da Navratilova che batté Jaeger 6-3 6-0 in 54 minuti (quindi c’è un solo minuto di differenza). Come punteggio, anche la finale del ’92 vinta dalla Graf sulla Seles 6-2 6-1, è simile al match di oggi per il numero dei game conquistati dalla tennista sconfitta.