Fognini cede il trono a Stoccarda, a Bastad finale Cuevas-Sousa

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Fognini cede il trono a Stoccarda, a Bastad finale Cuevas-Sousa

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TENNIS ATP – Il tennista ligure (che comunque resterà nr.15 nel ranking) cede allo spagnolo Bautista-Agut 6-3 6-4. In finale anche Rosol che batte Youzhny. Verdasco in Svezia spreca e viene sconfitto dall’uruguaiano che sfiderà domani il portoghese vincitore in rimonta su Berlocq.

 

ATP250 Stoccarda, Semifinali

R.Bautista-Agut (3) b. F. Fognini (1) 6-3 6-4  (Giulia Vai)

Non riesce la difesa del titolo al nr.1 impegnato nel torneo di Stoccarda.
Fabio Fognini viene sconfitto in due set dallo spagnolo Bautista-Agut ed è quindi costretto ad abdicare in terra tedesca.
Quasi perfetta la prova del tennista iberico che giunge così alla sua seconda finale negli ultimi tre tornei (Bautista-Agut ha vinto il torneo di ‘s-Hertogenbosch a giugno) e da lunedì sarà quanto meno Top20.

Troppo incostante invece Fognini per sperare di poter vincere il match contro un avversario in piena forma.
Fabio è entrato troppo tardi in partita, di fatto regalando il primo set e rendendosi pericoloso alla risposta solo sul finire del secondo parziale.
La sconfitta nel torneo vinto l’anno scorso comunque è indolore ai fini della classifica per il nostro tennista che lunedì resterà comunque nr.15 del ranking, in attesa della difesa dei 500 punti nel torneo di Amburgo.

Bautista-Agut parte tenendo agilmente il suo servizio.
Fognini invece perde subito la battuta (per la prima volta nel torneo).
Perde concentrazione nel turno di risposta dello spagnolo che sale 3-0.
Il ligure si riprende anche grazie a qualche regalo dell’avversario e vince un game, ma in generale sembra poco presente e aggressivo, molto lontano dalla riga di fondo riesce raramente a mettere a segno i suoi colpi.
Fortunatamente per Fognini la partita viene interrotta per l’intensificarsi della pioggia dopo 17 minuti sul 4-1 per Bautista-Agut.
Dopo quasi un’ora di stop si riprende.
Fognini tiene il servizio ma nel turno successivo mostra segni di insofferenza (molti errori, poca pazienza, lancio della racchetta, warning per aver risposto al giudice di linea che gli aveva chiamato un fallo di piede).
Sul 5-2 nuovamente si va ai vantaggi sul servizio dell’italiano che in qualche modo tiene il servizio. 5-3.
Per la prima volta Fabio riesce ad arrivare fino a 30 alla risposta ma lo spagnolo chiude il primo set per 6-3 in poco più di mezz’ora.

L’inizio del secondo set sembra ripetere lo stesso schema: errori di Fognini per mancanza di pazienza e convinzione alternati a grandi colpi che sono però un po’ casuali.
Si prosegue in parità. Finalmente sul 2 pari Fognini entra in partita.
Agut da parte sua continua a macinare gioco, soprattutto con il servizio.

La partita assume un ritmo più intenso e la qualità di conseguenza aumenta.
Sul 4-3 per l’italiano, si apre uno spiraglio: Bautista sbaglia una facile volèe, Fognini tira un diritto vincente da molto lontano e con un altro colpo ben costruito ottiene le prime palle break dell’incontro.
Annullate tutte e due anche da un ottimo serve & volley dello spagnolo che non delude e arriva al 4 pari.

Nel gioco successivo forse il pensiero delle chance mancate distrae Fabio unito alla crescente convinzione dello spagnolo danno a quest’ultimo il break del 5-4.
Nel turno di gioco che dovrebbe essere definitivo Bautista-Agut sbaglia tutto quello che non ha sbagliato nel match e dà tre palle break all’avversario che non riesce ad approfittarne (due i suoi errori).
Bautista si merita la vittoria con un grande colpo di diritto e la chiusura in serve & volley.

In un’ora e 13 minuti lo spagnolo vince per la seconda volta contro Fognini (2-4 i precedenti) per 6-3, 6-4 e ora aspetta in finale il vincente della seconda semi tra Lukas Rosol e Mikhail Youzhny.

L. Rosol b. M. Youzhny (2) 76(3) 62

Sarà il tennista ceco Lukas Rosol ad affrontare nella finale del torneo di Stoccarda lo spagnolo Roberto Bautista-Agut, sfida che non ha precedenti.
Rosol, nr. 48 del ranking, ha battuto in due set il russo Mikhail Youzhny, invero al primo acuto sulla terra rossa quest’anno dopo una stagione alquanto anonima.

Il match si è deciso nel primo set.
Parziale molto equilibrato, con i due tennisti che hanno profuso il massimo sforzo per avere la meglio.
Dopo ben 4 break (due a testa) la sfida si è decisa al tie break, dove Rosol ha avuto la meglio per 7-3.

Una volta vinto il primo set il tennista ceco si è sciolto mentre Youzhny ha accusato un calo fisico che si è rivelato alla fine decisivo.
Rosol nel secondo set non ha concesso nemmeno l’ombra di una palla break strappando invece ben due volte il servizio all’avversario e chiudendo la contesa dopo un’ora e 28 minuti con il punteggio di 7-6(3) 6-2.

Per Rosol si tratterà della terza finale in carriera dopo le due giocate a Bucarest, quella vinta l’anno scorso e quella persa quest’anno contro Dimitrov.
Terza sfida per un trofeo anche per Bautista-Agut, anche per lui il bilancio è di 1-1 nei precedenti. Abbiamo detto della vittoria di quest’anno sull’erba olandese di ‘s-Hertogenbosch, sconfitto invece nel 2013 a Chennai

 

ATP250 Bastad, Semifinali

Sarà tra il portoghese Joao Sousa, nr. 40 del ranking, e l’uruguaiano Pablo Cuevas, la finale del torneo di Bastad.

Cuevas batte uno scriteriato Fernando Verdasco, che spreca l’impossibile nel primo set (due set point ed un vantaggio di 5-1 nel tie break) prima di cedere in due set al meno quotato avversario.
Una partita che forse lo spagnolo pensava di poter facilmente vincere e che invece ha perso per mancanza di umiltà. Troppo nervoso e troppo pigro nei momenti decisivi il nr. 29 del mondo, al suo avversario è bastato giocare un match attento e regolare, poco al di sopra della sufficienza, per venire a capo della sfida e guadagnarsi oltretutto la prima finale della sua carriera nel circuito, cosa che ha 28 anni non è da poco per chi è abituato a navigare lontano dai primi posti dal ranking.

Bellissima invece la seconda semifinale, tipica battaglia sulla terra tra due tennisti che hanno dato l’anima, ringhiando da fondo campo su ogni palla, dall’inizio alla fine.
L’ha spuntata il portoghese Sousa, autore di una gran rimonta contro il vincitore dell’anno scorso, l’argentino Carlos Berlocq.
Sousa ha rischiato di perderla in due set la partita, visto che dopo aver perso il primo set 6-3 si è trovato sotto di un break nel secondo e Berlocq ha anche avuto una palla del 4-1 “pesante”.
Il portoghese invece ha saputo venir fuori nel momento più opportuno, ha recuperato due volte un break di svantaggio nel terzo set ed ha chiuso dopo circa due ore e mezza.
Domani proverà a vincere il secondo torneo della sua carriera dopo il successo a Kuala Lumpur del 2013 (torneo al quale risale l’unico precedente tra i due finalisti di domani, vinto dal portoghese in tre set).
Onore al merito però anche a Berlocq, che ha chiuso il match con la lingua praticamente da fuori.

Cuevas (PR) – Verdasco (3) 76(6) 63

Incredibile epilogo della prima semifinale al torneo di Bastad.

Fernando Verdasco regala la vittoria all’uruguaiano Cuevas, che gioca un’onesta partita, approfitta del nervosismo del suo più quotato avversario e centra la prima (e quanto mai insperata) finale della sua carriera a 28 anni e da nr.111 del ranking.
 L’uruguaiano ha giocato un match molto solido, quasi perfetto al servizio nel primo set, gran bel rovescio ad una mano, molto regolare da fondo campo.
Verdasco è sempre sembrato avere il match in pugno, ma lo spagnolo ha regalato tantissimo (soprattutto di rovescio) ed inoltre è sembrato in alcune circostanze (come sul 5-1 nel tie break del primo set) molto pigro, quasi come se la vittoria gli fosse dovuta.
Quando però il match si è complicato il nr. 29 del ranking non ha avuto la forza mentale per impegnarsi nella rimonta ed alla prima difficoltà ha ceduto le armi lasciando via libera all’avversario.

Inizia il match ma i quasi 90 posti di differenza nel ranking (111 Cuevas, 29 Verdasco), non si percepiscono per niente.
Cuevas tiene i turni di servizio con grandissima autorità (nei primi 3 infila ben 6 ace), regge con autorità lo scambio da fondo campo e mette in mostra un bel rovescio ad una mano.
Verdasco sembra sorpreso da così tanta veemenza del suo avversario, fa il minimo indispensabile ma rischia tantissimo.
Lo spagnolo infatti salva ben 4 palle break nel terzo game (una con un vincente di diritto che atterra proprio sulla linea del corridoio) e 2 nel quinto (dove si aiuta molto con il servizio).
Cuevas ha poco da rimproverarsi, però cala la sua percentuale di prime e Verdasco inizia a rendersi pericoloso alla risposta.
Sembra che nel momento decisivo il giocatore con più esperienza e carisma possa venir fuori.
Lo spagnolo si procura una palla break sul 4-3 ed addirittura un set point sul 5-4, ma Cuevas le annulla entrambe (brutto gratuito di Verdasco sulla palla set) e porta il parziale al tie break.

Verdasco parte benissimo e si invola 5-1, poi sul 5-2 ha due servizi per chiudere il set.
Ma lo spagnolo si impappina, quasi non si muove più sui colpi (troppo sicuro di portare a casa il match?) e favorisce il rientro dell’avversario, che risale sino al 5 pari ed annulla un set point sul 5-6 (clamoroso doppio fallo della testa di serie nr.3 in tabellone).
Verdasco perde la testa e Cuevas ne approfitta chiudendo il tie break 8-6.
Davvero incredibile come lo spagnolo abbia letteralmente regalato il primo set al tennista uruguaiano.

Verdasco prova a scuotersi, inizia di gran carriera il secondo set, cede un solo punto nei primi 3 turni al servizio ma soprattutto si procura ben 3 palle break nel terzo game per allungare e provare a girare il match.
Niente da fare, Cuevas nonostante due doppi falli alla fine si salva e tiene la battuta.
Verdasco ha poca pazienza, si innervosisce ed alla prima difficoltà molla gli ormeggi.
Infatti sul 4-3 per l’uruguaiano lo spagnolo gioca un game orrendo alla battuta, perde il servizio a zero e manda Cuevas a servire per il match.
L’uruguaiano non crede a tanta grazia, tiene la battuta a 30 e si guadagna la prima finale della sua carriera.

 

J. Sousa (5) b. C. Berlocq (7) 3-6 6-4 6-4

Un solo posto di differenza nel ranking tra i due contendenti, Sousa è nr.40, Berlocq è 41.
L’argentino è campione in carica a Bastad e ieri ha eliminato David Ferrer, Sousa invece ha liquidato senza problemi il serbo Lajovic.
Un solo precedente tra i due, giocato quest’anno a Buenos Aires e vinto nettamente dall’argentino in due set.

Nei primi due game nessuna emozione particolare, il terzo gioco è invece quello che probabilmente decide il primo set.
Perché Berlocq salva la bellezza di 6 palle break al portoghese, che ha un gran diritto ma pare meno avvezzo del suo avversario alla terra rossa ed a volte gioca troppo vicino alle righe rischiando anche quando non ce ne è bisogno.
Berlocq passato il momento di difficoltà inizia a ringhiare da fondo campo, sfodera il suo bel rovescio e soprattutto serve molto bene, mettendo con la prima (il più delle volte in “kick”) in difficoltà il suo avversario.
Sousa nei primi due turni di battuta cede solo 3 punti, sul 2 pari va 30-0 però poi si fa recuperare e cede la battuta con l’avversario che trasforma la prima palla break.
Il portoghese non ci sta, arrivano tre palle per l’immediato controbreak sullo 0-40 nel game successivo, ma ancora una volta l’argentino si salva (e così sono 9 le opportunità mancate dal suo avversario) con il servizio ed alla seconda opportunità sale 5-2.
Berlocq chiude il set dopo 43 minuti con un agevole 6-3 e pare in controllo del match, anche perché parte subito con un break nel secondo set ed ha addirittura una palla del 4-1 “pesante”.

L’argentino si muove molto meglio in campo, Sousa sbaglia troppi diritti e soprattutto applica una tattica molto semplice, spostando l’avversario lungo la linea di fondo campo, ma al momento di chiudere non gioca mai un colpo in contropiede e Berlocq che appare in ottima forma fisica rimette tutto dall’altra parte della rete costringendolo all’errore.
L’argentino mantiene il vantaggio sino al 4-3 e servizio, poi commette due doppi falli nell’ottavo gioco e facilita il primo break del match all’avversario.
Sousa si galvanizza, Berlocq accusa il colpo, anche perché nel game successivo ha ben 5 palle per andare a servire per il match, ma non riesce a sfruttarle (bravissimo il suo avversario che ne annulla due con altrettanti ace, i primi del match!).
Il portoghese prima si salva e poi strappa nuovamente il servizio all’avversario nel decimo game e porta il match al terzo.

Il campione in carica ritiene opportuno prendersi una lunga pausa fisiologica per riordinare le idee e la cosa sembra pagare.
Pronti via e arriva subito il break di Berlocq in apertura di terzo set, ma gli equilibri in campo sono cambiati.
Sousa sbaglia molto di meno rispetto al primo set e mezzo, l’argentino inizia ad accusare la fatica e si muove con meno disinvoltura, perdendo la profondità nei colpi.
Succede un po’ di tutto, Sousa recupera il break ed impatta sul 2 pari, Berlocq scappa di nuovo nel game successivo, nuovo controbreak di Sousa per il 3-3.
Il portoghese sembra messo meglio fisicamente, Berlcoq si salva sul 3-4 annullando due palle break pericolosissime, ma capitola sul 4-5 dopo aver sprecato 3 palle del 5 pari.
Al primo match point infatti Sousa chiude con uno schiaffo al volo ed approda alla seconda finale della sua carriera dopo quella vinta l’anno scorso a Kuala Lumpur contro Benneteau (oltretutto salvando un match point).

 

 

 

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