TENNIS – Nella finale del BNP Paribas Isanbul Cup, il tennis classico di Roberta Vinci sfiderà il “muro” dell’ex n. 1 del mondo Caroline Wozniacki per la conquista del suo 10° titolo in carriera. Roberta, che sta ritrovando progressivamente un tennis solido e centrato, conduce 2-1 nei loro 3 precedenti incontri. Ma attenzione alla danese, che sta ritrovando una certa continuità e sul duro è avversaria quanto mai ostica.
[1] Caroline Wozniacki vs [2] Roberta Vinci
Head-to-head
2011 Toronto Hard R32 Vinci 64 75
2012 Sofia Hard RR Wozniacki 64 75
2014 Madrid Clay R32 Vinci 63 63
Bellissimo exploit della nostra Roberta Vinci che, dopo la finale di Bucarest della settimana sorsa, disputa oggi anche quella al torneo International di Istanbul.
Anche se in doppio sta vivendo, insieme a Sara Errani, il momento di massimo splendore dopo la conquista del career slam a Wimbledon, in singolare, invece, ha conosciuto una prima parte di stagione alquanto deludente, subendo un calo della resa, non riuscendo ad esprimere il suo miglior tennis e scivolando così al n. 24 della classifica (l’anno scorso Roby conquista il suo best ranking approdando al n. 11).
Tuttavia, da due settimane, la tennista di Taranto sembra aver ritrovato ottime sensazioni, nonché una notevole solidità fisica e mentale.
Ieri, in semifinale, infatti è riuscita a liquidare con grande autorità la giovane promessa croata Ana Konjuh (6-4 6-2) in un match in cui ha messo in campo tutta la sua esperienza. Si tratta dunque per lei di una fase di costante progressione e recupero della forma, in un momento chiave della lunga stagione tennistica che introduce la tappa estiva del cemento americano.
Attenzione però, perché dall’altra parte della rete, ci sarà un’avversaria che, anche se non sta più vivendo il fulgore che l’ha fatta brillare da regina del ranking per ben 2 anni (dal 2010 al 2012), è pur sempre tennista estremamente ostica e mai doma, soprattutto sul cemento. Stiamo parlando di Caroline Wozniacki, 24 anni da pochi giorni e attuale n. 15 Wta che, nonostante la cocente delusione sentimentale subita recentemente, sta cercando di reagire e ritornare ai più alti livelli.
Anche se non ha raggiunto riusultati particolarmente eclatanti finora nel 2014, può comunque vantare le semifinali sul duro di Dubai e Monterrey e quella sull’erba di Eastbourne.
Ma, certo, il cemento è senza dubbio la superficie sulla quale riesce ad essere maggiormente pericolosa e ad imbrigliare le avversarie con il suo “muro”, il servizio e le accelerazioni. Non dimentichiamo che l’ex n. 1 del mondo danese, anche se non annovera nel proprio palmares un titolo slam, ci è andata comunque vicina, disputando la finale allo Us Open nel 2009.
Roberta è dotata tuttavia di un gioco che può mettere in seria difficoltà Caroline (infatti l’ha battuta due volte) proprio perché è all’opposto di quello della danese. L’insidiosissimo rovescio slice dell’azzurra, così come l’uso della smorzata e l’attacco a rete, potranno costituire armi efficacissime per spezzare il ritmo del tennis alquanto monocorde della Wozniacki.
Certo, quest’ultima copre estremamente bene il campo con i piedi e potrebbe “soffocare” Roberta non permettendole di attuare le sue temibili variazioni.
Ci si aspetta dunque un match lottatissimo e dall’altissima carica agonistica con entrambe le finaliste cha hanno rispettato il pronostico e il seeding, essendo n. 1 e n. 2 del tabellone.
Forse la danese è leggermente avvantaggiata per la freschezza fisica che potrebbe sfoderare in campo. Ma non solo. Caroline, nonostante la sua giovane età, vanta un bagaglio di esperienza notevole, con i suoi 21 titoli conquistati in carriera.
Comunque anche la Vinci, con i suoi 31 anni, ha esperienza da vendere e, se riuscirà a rubare il tempo alla danese, facendola spostare e guadagnando la rete, avrà ottime chanche di conquistare il suo 10° titolo in carriera.
