Il giornalista Neil Harman scoperto a copiare, il Times lo sospende

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Il giornalista Neil Harman scoperto a copiare, il Times lo sospende

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Roger Federer con Neil Harman
 

TENNIS – Neil Harman, decano del giornalismo sportivo inglese, ha copiato, e non poco, per scrivere l’annuario di Wimbledon. Harman ha ammesso le sue colpe. Ben Rothenberg per Slate ha ricostruito la vicenda. Aggiornamento: il Times lo ha sospeso

Neil Harman è un giornalista inglese che si occupa di sport da 40 anni, perlopiù tennis. Nel mondo degli addetti ai lavori è noto anche come “Mr. Tennis“, tale è la sua autorevolezza e la sua capacità di stringere relazioni con le star di questo sport che spesso gli hanno concesso notizie esclusive. Almeno così era fino a qualche giorno fa quando sono stati resi noti al grande pubblico diversi plagi del giornalista. Neil Harman difatti è stato accusato di aver copiato per la stesura dell’annuario di Wimbledon pezzi di altri magazine. Lui stesso ha ammesso la sua colpa, scusandosi successivamente con un tweet. La vicenda esplosa in questi giorni era però nota già da qualche mese anche se non di dominio pubblico. Di sicuro ne erano a conoscenza a Wimbledon, tanto che hanno convocato Harman dopo che il magazine inglese Private Eye ha pubblicato un articolo online dove evidenziava le scopiazzature, prima dell’inizio del torneo poi vinto da Djokovic. A Wimbledon però non hanno fatto trapelare nulla tanto è vero che l’articolo del magazine inglese non è più disponibile e il libro di Harman su Wimbledon 2013 è stato regolarmente venduto durante l’edizione del torneo, salvo sparire (anche dallo shop online) non appena gli organizzatori hanno avuto certezza degli avvenuti plagi. Dell’edizione 2014 del libro londinese non si occuperà Harman, il quale si è anche dimesso dalla carica che ricopriva all’interno dell’associazione internazionale degli scrittori di tennis.

Ben Rothenberg, giornalista americano contributor del New York Times e di Slate, ha ricostruito con dovizia di particolari la vicenda, non mancando di mostrare al pubblico degli esempi che chiariscono più di qualsiasi altra cosa la presa con le mani nel sacco di Harman. Questo di seguito è l’articolo scritto il 2 luglio 2013 da Jon Wertheim per Sport Illustrated sul match di quarti di finale del torneo femminile fra Marion Bartoli e Sloane Stephens:

In the second set, Bartoli comforted herself like a 12-year veteran, going through her routines between points—quirky as they are—and betraying little emotion. Stephens looked the part of the 20-year-old sophomore, rolling her eyes at misses, taking more risks than the situation demanded, approaching the net as though under duress. After recovering from a 3-5 deficit and rousing the crowd, Stephens had all kinds of opportunities to level the match. Forehand sailed long, backhands curled wide, first serves hit the net. Bartoli won 6-4, 7-5.

Questa è la pagina 87 del libro Wimbledon 2013, senza firma:

In the second set, Bartoli comforted herself like a 12-year veteran, going through her routines between points—quirky as they are—and betraying little emotion. Stephens looked the part of the 20-year-old learner-player, taking more risks than the situation demanded, approaching the net with small steps rather than entirely confident in her movement. After recovering from a 3-5 deficit which roused the crowd, Stephens had all kinds of opportunities to level the match. Instead, forehands sailed long, backhands curled wide, first serves hit the net. Bartoli won 6-4, 7-5.

L’autore (presumibilmente Harman, visto che alcune parti del libro non sono firmate), si è scomodato a cambiare solamente un paio di parole. Rothenberg è andato a ritroso esaminando molti plagi nelle varie versioni degli annuari di Wimbledon. “Ho trovato 14 scopiazzature nell’edizione 2013, almeno 8 in quella del 2012 e 30 in quella del 2011. E devo ancora esaminare quelle precedenti”, scrive l’americano. “Harman – scrive sempre Rothenberg – copiava dal Guardian, dal New York Times, da Sports Illustrated, dal the Telegraph, dal the Independent e anche dal New York Daily News. Addirittura, in due casi ha anche copiato… sé stesso, da pubblicazioni precedenti. 

Neil Harman ha sperato che la vicenda, scoperta durante il match di Coppa Davis fra Italia e Gran Bretagna a Napoli, non si espandesse fra gli addetti ai lavori. Informò i suoi colleghi del fatto che non si sarebbe occupato dell’edizione 2014 dell’annuario dopo che l’organizzazione di Wimbledon in un incontro precedente a questo comunicò al giornalista la scoperta dei plagi e quindi la revoca dell’incarico. Dopo che, quando Wimbledon appurò che i plagi erano evidenti, il libro sparì dagli scaffali e al giornalista di Sport Illustraded arrivarono le scuse del club. Wertheim ha avuto anche modo di chiarire con Harman di persona, che si è scusato attribuendo la scopiazzatura a una “leggerezza occasionale”. Non erano noti ancora tutti i suoi plagi. Quando questi sono stati resi noti lui si è dichiarato mortificato. “Ha addotto come scuse il fatto di avere poco tempo a disposizione per scrivere il libro”, scrive Rothenberg nella sua ricostruzione. “Addirittura Harman ha dichiarato di essere talmente sotto shock emozionale per la vittoria di Murray a Wimbledon 2013 da non saper trovare le parole per scriverne, vedendosi costretto quindi a prenderne in prestito altre non sue”.

Su Twitter, Harman ha scritto (il tweet è stato cancellato in seguito):

harman

“Non sono fiero dei miei tanti errori. Oggi non è una buona giornata ed è in queste occasioni che si scoprono i tuoi veri amici”.

Ad ogni modo il Times, giornale per il quale Harman ha scritto oltre 4200 articoli, non ha licenziato il giornalista. Viene da chiedersi come i lettori di questo storico giornale potranno d’ora in poi reagire ai pezzi di tennis a firma Harman. Rothenberg nel suo pezzo per Slate ipotizza addirittura il suo possibile ritiro del pass allo Us Open e chissà se Wimbledon gli concederà nel 2015 di nuovo l’accredito, con annesso invito alla cena di gala come avvenuto quest’anno. Di sicuro questa vicenda ha trovato molto spazio su molti giornali inglesi, ovviamente concorrenti del Times.

Durante il torneo di Roma lo ricordiamo per il tweet dove si scusava verso il suo “popolo” di non poter twittare la diretta del match di Murray perché non c’era connessione wi-fi sul centrale. “Sorry folks, here are a bit primitive”, scrisse cinguettando con spocchia. Un altro episodio che spiega il personaggio Harman è quello che risale al torneo di Doha, edizione 2013. Barry Flatmansuo grande amico e collega che scrive per Il Sunday Times,  fece un’intervista esclusiva a Andy Murray che Harman ascoltò da dietro una tenda per pubblicarla poi il giorno sul Times, bruciando di fatto Flatman. Fregò l’amico, ma questi non gli parlò per i sei mesi seguenti. Contento lui. 
Aggiornamento 15:55: Il Times di Londra ha sospeso Neil Harman in attesa di un’investigazione per verificare le accuse di plagio (peraltro ammesse dal giornalista). Harman collaborava con il Times dal 2002.
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