US Open interviste, Belinda Bencic: “L’ultimo anno è stato incredibile”

Interviste

US Open interviste, Belinda Bencic: “L’ultimo anno è stato incredibile”

Pubblicato

il

 

TENNIS US OPEN, INTERVISTE – Incontro degli ottavi di finale, Belinda Bencic b. Jelena Jankovic 7-6, 6-3. Conferenza stampa della vincitrice (trad. Alessia Gentile).

Hai sentito un po’ di pressione stasera?

Devo dire di no, anche se era la prima volta che giocavo sull’Arthur Ashe nella sessione serale. Ho solo cercato di gustarmi questo momento. Credo che probabilmente la pressione maggiore l’aveva la mia avversaria, perché era lei la favorita.

Cosa pensi del campo?

Era fantastico. All’inizio forse mi sono fatta impressionare troppo e non ho giocato bene. Non ero nervosa, però in un certo senso ero sopraffatta da qualsiasi cosa. Dopo mi sono abituata e ho cominciato a vedere il campo in un altro modo. E’ diverso giocare sul centrale, e anche la sessione serale è differente rispetto al giorno, quindi ho avuto bisogno di un po’ di tempo per abituarmi a tutto.

Sai che sei la giocatrice più giovane ad arrivare ai quarti di finale in questo torneo dai tempi di Martina (Hingis, ndr)?

Veramente?

Sì.

Beh, non so cosa dire, è fantastico. Sapevo di essere la più giovane agli ottavi da quando li aveva raggiunti la Paszek, ma non ricordo quando è successo. Sono molto orgogliosa di essere arrivata fin qui.

Sei riuscita a toglierle il servizio per due volte quando lei stava servendo per il set. Considerando solo quella parte del match, come sei riuscita a far girare il set?

E’ stato simile all’incontro con la Kerber; anche lì sono riuscita a far girare il set. Anche oggi, arrivata a quel punto, non avevo niente da perdere. Ero mentalmente pronta a giocare il secondo set e anche il terzo, ma ho solo cominciato a lottare su ogni punto. Credo di aver giocato molto bene nel tiebreak.

Hai una buona difesa e ottime tattiche di gioco. Oggi sei stata molto aggressiva. Era questa la tua strategia?

Sì. Ovviamente ho cercato di tenere gli scambi e di non rischiare su ogni palla, ma dovevo comunque giocarmi le mie possibilità, avanzare e metterle più pressione addosso. Se fossi stata troppo passiva lei non avrebbe sbagliato più nulla.

In occasione dei set point hai giocato molto bene. Eri nervosa o sei migliorata sotto l’aspetto della concentrazione?

No, non ero nervosa. Se anche avessi perso il set ero pronta a lottare nei due successivi, quindi ho giocato come se fosse stato un punto qualsiasi. Non sono stata troppo a pensare al punteggio.

Lo scorso anno hai giocato il torneo juniores e hai perso ai quarti di finale. Ora ti trovi a giocare i quarti di finale del torneo maggiore sull’Arthur Ashe.

Sì, l’ultimo anno è stato veramente incredibile per me. Ho migliorato costantemente la mia classifica, passo dopo passo. Credo che la svolta sia stata il torneo di Charleston: lì ho cominciato veramente a credere nelle mie possibilità.

Credi che sia stato proprio a Charleston, dove hai raggiunto le semifinali, il momento in cui hai creduto di poter raggiungere un risultato come quello di oggi?

Sì, sicuramente dopo Charleston, ma anche dopo l’Australia, Madrid, Roma, in generale dopo tutti i tornei in cui sono riuscita a qualificarmi. Ho sempre battuto le avversarie alla mia portata; ho perso contro giocatrici più in alto di me in classifica, ma questo mi ha rassicurato sul fatto che posso dire la mia in ogni torneo.

Hai ricevuto qualche consiglio da Martina prima di questo match?

Sì, mi ha dato qualche consiglio perché anche lei aveva giocato contro la Jankovic e quindi la conosce bene.

Cosa ti ha detto?

Mi ha suggerito di tenere gli scambi, di essere aggressiva e di stare attenta al suo rovescio. Questa era una cosa che già conoscevo di lei; ha un rovescio fantastico, quindi ho cercato di metterle pressione sul diritto.

Da junior hai vinto su tutte le superfici. Se potessi scegliere una superficie su cui giocare la partita più importante della tua vita, quale campo e quale superficie sceglieresti?

L’erba di Wimbledon.

Prima stavi parlando dei tuoi progressi. Credi che gran parte di questi miglioramenti abbiano riguardato l’aspetto mentale e caratteriale?

Credo di sì. Ora sono più calma nei momenti critici; in passato ero molto più nervosa quando sentivo di dover sfruttare certe occasioni. Adesso cerco di non pensare al punteggio e di giocare come se tutti i punti fossero uguali. Ovviamente c’è ancora molto da fare e non posso pensare che non mi innervosirò quando giocherò contro un’avversaria di alta classifica, ma queste partite possono aiutarmi molto.

Jelena ha giocato bene per un set e mezzo. Pensi che lei abbia giocato meglio di tutte le altre avversarie che hai incontrato fino ad ora?

Non so se ha giocato meglio, ma ha un gioco fantastico. Avevo molta pressione addosso, quindi per me non è stato facile. Ho cercato di concentrarmi sul mio gioco e non su ciò che stava facendo lei. E’ riuscita a giocare bene dei punti importanti ma sono contenta che questo non abbia influenzato il mio gioco.

Ora incontrerai Peng Shuai. Cosa ti aspetti da questa partita?

Non lo so, ho appena finito questo incontro. Comincerò a pensarci da domani.

Continua a leggere
Commenti
Advertisement

⚠️ Warning, la newsletter di Ubitennis

Iscriviti a WARNING ⚠️

La nostra newsletter, divertente, arriva ogni venerdì ed è scritta con tanta competenza ed ironia. Privacy Policy.

 

Advertisement
Advertisement
Advertisement