Us Open interviste, Cilic: "Sto giocando il mio miglior tennis e sono più maturo"

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Us Open interviste, Cilic: “Sto giocando il mio miglior tennis e sono più maturo”

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TENNIS US OPEN – Quarti di finale. M. Cilic [14] b. T. Berdych [6] 6-2, 6-4, 7-6. L’intervista del dopo partita al tennista croato (Trad. Andrea. Pagnozzi)

Bella vittoria. Prima semifinale agli Us Open. Come ti senti?

Grazie, si è stata una bella prestazione oggi, direi. Condizioni difficili, raffiche di vento ma entrambi ce la siamo cavata, ma io meglio di lui. Ho servito bene nei momenti giusti ed è bello essere in semifinale per la prima volta dopo tre tentativi fallitiai quarti di finale. Ho sempre perso con i futuri vincitori, ora è bello essere qui.

Dov’eri l’anno scorso durante gli Us Open? Cosa pensavi in quel periodo?

Ero tornato in Croazia e mi allenavo. Mi preparavo per il ritorno in campo ma è stato un periodo difficile. Non sapevo quando avrei ripreso ma sono maturato tanto e ho lavorato di più. Sono migliorato fisicamente e ho avuto il tempo sufficiente per introdurre nuove varianti al mio gioco. Ora si vedono i frutti.

In quel periodo avresti mai immaginato di trovarti così rapidamente in semifinale dopo il tuo rientro?

Già in quel momento sentivo che stavo migliorando, ma nei tornei è diverso.In due mesi ho messo a punto il mio gioco ed anche se ho giocato un gran tennis all’inizio dell’anno, il miglioramento vero c’è stato a partire dagli Open di Francia. Da allora, le cose mi vanno molto bene.

Qual è stata la motivazione per andare avanti lo scorso anno?

Ho lavorato sodo e quando sono tornato ero più felice. Mi godo di più il campo e lavoro duro quando mi alleno. Durante le partite è tutto più chiaro, anche gli obiettivi.

Ormai sai cosa significa stare senza tennis.

Si. Ed ora vale davvero la pensa stare in campo.

Davvero difficile spiegarlo, eri tennista professionista, popolare e poi sei stato messo da parte. Hai provato rabbia?Lo hai accettato? Quale il tuo pensiero e come hai fatto a maturare?

Il processo non è stato giusto e non lo sarebbe stato per nessun altro tennista. Mi sono arrabbiato e ho brutti ricordi, ma contro le grandi organizzazioni non si può fare molto. Ho accettato tutto ma sono diventato più forte. Ora so quello che voglio.

Hai parlato con Viktor, pensi che ci sia un problema di doping nel nostro sport?

Ho parlato con lui ad Aprile ma da quando ha ripreso a giocare non l’ho più visto. E’ stato sospeso per un anno, ma non è risultato positivo in un test. Difficile capirlo, ma non credo che ci sia doping nel nostro sport.

Puoi dare un’anteprima di cosa ti aspetti stasera da Federer vs Monfils?

Hanno giocato a Cincinnati, anche di notte. Se Federer giocherà bene, Monfils si difenderà e avrà grossi guai. Ma molto dipenderà anche dal vento e poi con Gael non sai mai se giocherà un tennis incredibile o meno.

Prima hai detto che il processo è stato ingiusto. Puoi spiegarlo?

La lettera di notifica non è stato un bel trattamento. Diceva che ero stato trovato positivo ad una sostanza che non avevo preso. Alla fine ne abbiamo parlato per mesi in udienza e mi hanno lasciato andare ma erano già passati 4 mesi. Non so perchè è successo e non ho avuto alcuna spiegazione per questo. hanno usato le regole a loro vantaggio e hanno giocato.

Hai perso molto tempo in quel periodo. Il destino ha voluto così, cosa ne pensi?

Ho perso tanto tennis di sicuro, ma cercavo di non pensarci e di allenarmi. E’ servito anche questo.

Alcuni giocatori non amano i confronti, tu pensi che stai giocando il miglior tennis della tua carriera. Se si, in cosa sei migliorato?

Si sto giocando il miglior tennis della mia carriera e sono stato aiutato dall’aver giocato così tanto negli ultimi 5-6 mesi. Non ho perso molto con chi ha una classifica inferiore alla mia e miglioro costantemente, ma posso fare di più. Rispetto al 2010, non sono scioccato e so come affrontare quello che viene dopo. Mi sento ancora fresco e voglio andare avanti.

Quando sei stato fuori dal circuito, chi ti ha aiutato di più e come?

Il mio team. Sapevamo che avevo ragione e abbiamo lavorato duro.

Cosa significa giocare per la Croazia, piccolo Paese all’ombra della Serbia?

Abbiamo avuto momenti difficili ma essere un piccolo Paese aiuta ed è maggiormente emozionante quando ti affacci in Europa. Molti tennisti stanno arrivando tra i Pro e ci rende tutti più uniti e forti. Certo per la Serbia, Novak e le ragazze soprattutto hanno fatto grandi cose. Ma anche la nostra storia recente non è affatto male.

Quando hai iniziato a giocare sapevi della storia di Goran? Com’è stato lavorare con lui?

Ho visto poche partite a Wimbledon di Goran, ma è l’unico ricordo. La prima volta che ho giocato con lui è stato quando era fuori dal circuito per un infortunio alla spalla. E’ stato un grande giorno, era un mio idolo. Come allenatore mi aiuta molto, proprio come Bob Brett, che ha avuto un ruolo importante nella mia carriera.

E’ noioso Goran?

Non proprio (Ride). Ci si diverte, ma lavoriamo molto. Ora abbiamo sessioni di tre-quattro ore ed è il miglior tempo possibile per allenarsi.

Hai sessioni di allenamento molto intense. Sopporti la fatica grazie al tempo speso a lavorare l’anno scorso?

Ho fatto quello che potevo, ma avrei preferito giocare. Forse però sono riuscito a trasformare il mio tipo di gioco, ripartendo da zero.

L’ultima semifinale del 2010. Hai detto che eri scioccato, ora 4 anni dopo hai consapevolezza e lavoro extra che ti consentono di sentirti più tranquillo?

Nel 2010 meritai di arrivarci ma avevo troppa pressione e non sapevo gestirla. Volevo fare bene in ogni sessione e in ogni partita, ma in pochi mesi tutto peggiorò. Ora sono progredito molto, ma posso ancora migliorare.

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