US Open interviste, Federer: "Dimenticherò in fretta questo match"

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US Open interviste, Federer: “Dimenticherò in fretta questo match”

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TENNIS US OPEN INTERVISTE – Incontro di semifinale, M. Cilic b. R. Federer 6-3 6-4 6-4. L’intervista del dopopartita.

 

Pensi che ti siano rimaste le scorie del match di Monfils dove hai dovuto giocare a lungo e fino a tardi? Eri stanco?

No, mi sentivo bene. Penso che se se fossi riuscito ad allungare il primo set sarebbe stato forse un match più affrontabile. Ma penso abbia giocato con quel vantaggio, senza paura e pieno di fiducia, che tutti hanno a quel punto in una semifinale slam. Penso che il primo break sia stato duro da digerire. Ero avanti 40-0 e poi ho perso cinque punti di seguito. Poi ho avuto una chance nel terzo set ma lui ha subito rimontato. Questi sono i due momenti in cui avrei potuto far di più. Ma devo riconoscergli il fatto di aver giocato dell’incredibile tennis.

Dopo aver perso i primi due set pensavi di riuscire a rimontare come l’altro ieri?

Non ero così fiducioso questa volta, perché Marin giocava molto aggressivo. Serviva benissimo. Da quel punto di vista sapevo che i margini erano molto sottili anche se credevo di avere qualche possibilità. Ho breakkato subito dopo come ho fatto con Monfils ma sapevo che questa rimonta sarebbe stata più difficile perché si prendeva tanti rischi e stava servendo davvero bene.
Cilic e Nishikori giocheranno la loro prima finale in un Grande Slam. Come vedi il futuro del tennis?

Penso sia eccitante vedere delle facce diverse. Allo stesso tempo, penso che la gente si diverta ancora a vedere quei giocatori che hanno visto spesso per un po’ di tempo nei big match. Ma in definitiva penso che il circuito si stia rinfrescando. È positivo per la Croazia e per il Giappone, specialmente in termini sportivi e in termini tennistici. Quelli che riescono ad arrivare a questi livelli in queste competizioni meritano di starci perché ci hanno lavorato tanto. Spero che giochino una bella finale.

Abbiamo visto alcuni giovani bussare alla porta, ma non necessariamente loro due. Sei sorpreso che ci siano loro due in finale?

Onestamente sono più sorpreso di Cilic perché è meno giovane. È da un po’ nel circuito ma è stato bravo a fare un cambiamento nel suo gioco negli ultimi anni. C’è una differenza significativa nel suo modo di giocare. Mentre di Kei ho sempre pensato che avesse un talento incredibile sin da quando ci ho giocato contro per la prima volta quando aveva diciassette anni. Non ero certo che in un torneo al meglio dei cinque set potesse arrivare fino alla fine. Ma mi ha già battuto due volte e altri tennisti molto forti. Stava distruggendo Rafa a Madrid. Ha mostrato quello che sa fare per cui non sono molto sorpreso.

Ti sei sempre mostrato orgoglioso del modo in cui ti scuoti dalle sconfitte. Come pensi andrà riguardo a questa, dato che passerà un bel po’ di tempo prima del prossimo Slam?

Beh, è positivo. Sono felice che passerà un po’ d’acqua sotto ai ponti anche se non sono molto deluso. Penso che questo match verrà dimenticato in fretta. Le condizioni erano veloci, serviva bene, era uno di quei match vecchia scuola. Tirava al massimo con ogni colpo: dritto, rovescio, servizio, risposto. Non tirava indietro la mano. Non riuscivo a stargli dietro per mettergli dei dubbi. Non ho giocato bene a sufficienza. Quando il match si mette così puoi passarci sopra molto velocemente.

Ci rivedremo il prossimo giovedì per la Coppa Davis. Che cosa ti aspetti dalla Svizzera? Quanto è importante per te? Cosa pensi succederà, 5-0 per la Svizzera?

3-0 è sufficiente ma se vuoi un 5-0 possiamo provarci (ride). No, basta vincere. Ovviamente penso che siamo favoriti ed è una bella sensazione. Ci saranno 18.000 persone, qualcosa di molto speciale. Penso sia un record per il pubblico svizzero. Non vedo l’ora di giocare in casa. Penso che la gente sia piuttosto eccitata nel vederci giocare, me e Stan, a prescindere dai nostri avversari. Penso che il fatto che le nazioni confinino aggiunga qualcosa alla sfida. Ho giocato delle partite memorabili contro l’Italia. È stata la mia prima sfida in Davis, contro Sanguinetti. Sono felice di poter giocare ancora contro gli italiani.

Quanto è importante vincere il diciottesimo Slam?

Beh, non è una questione vitale. Non ho bisogno di essere più felice. Significherebbe molto, sì. Continuo a lavorare molto per vincere dei titoli, non solo il diciottesimo. Sono stato molto felice di arrivare a quota 80 la scorsa settimana. Andrò ancora in Australia e spero di star bene. Mi piace giocare là. È uno degli Slam dove sono sempre stato molto consistente. Spero di avere un’altra chance. Non posso far altro che provare ed è ciò che sto facendo.

 

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