Pagellone monumentale: Serena in rialzo, Wozniacki finalmente libera

US Open

Pagellone monumentale: Serena in rialzo, Wozniacki finalmente libera

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TENNIS US OPEN – I voti delle pagelle femminili associati ai luoghi di interesse di New York. Serena comanda la lista, assieme a Wozniacki. Male Kvitova, Ivanovic e Giorgi

Dare i voti alti a chi vince e bassi a chi perde, così sono buoni tutti. Meglio allora farsi ispirare dalla Grande Mela! Abbiamo associato i maggiori luoghi di interesse della città alle prestazioni delle giocatrici, in pieno “New York state of mind”.
Enjoy!

Serena Williams, voto 9.

Tanti ribassi e pochi rialzi per la numero uno del mondo. Quest’anno aveva fatto vedere ben poco, ma è riuscita a scampare da una stagione fallimentare aggiudicandosi l’ultimo Slam dell’anno e facendolo alla sua maniera: dominando. Il 18° titolo maggiore, il 6° US Open, il 3° di fila; numeri conditi da quell’assegno di 4 milione di dollari alla premiazione (cifra record) che sicuramente ha fatto toccare il picco della sua stagione tennistica. Wall Street.

Caroline Wozniacki, voto 8.

E’ stato davvero un torneo liberatorio per la danese. Lei che era stata lasciata ad un passo dall’altare, in crisi di risultati da Gennaio, ha ritrovato il suo miglior tennis, forse persino migliore di quello del 2010, quando era numero 1 al mondo. Lo scoglio Serena era quasi impossibile, ma anche solo aver raggiunto la finale le ha donato maggiore sicurezza nei suoi mezzi e la consapevolezza di essere uscita da quel periodo buio. Statua della libertà.

Ekaterina Makarova e Shuai Peng, voto 8,5.

Ekaterina, che troppo spesso è stata lontana dalla luce dei riflettori, è riuscita a far capire a tutti che c’è anche lei. Aveva giocato un ottimo Wimbledon, e questo US Open l’ha messa di nuovo al centro del palco, pronta a dar spettacolo anche in futuro. Mentre Shuai ha lanciato l’acuto della sua carriera da singolarista. La cinese ha giocato una settimana fantastica, fermata sul più bello dal caldo (nulla togliendo a Wozniacki), che comunque non le ha impedito di essere la protagonista per una settimana e mezza. Broadway.

Mirjana Lucic-Baroni, voto 7,5.

15 anni dopo, Mirjana è ancora lì, pronta a stupire. Sembrano passati secoli da quell’exploit a Wimbledon, eppure Lucic-Baroni ha saputo regalare un’altra splendida prestazione, degna di quel 1999 che l’ha resa famosa. Sono 17 anni che è nel circuito, è una delle più ‘anziane’, per così dire, ma questo non vuol dire che non possa concedersi grandi e solide performance ed emozioni forti, come la vittoria con la numero 2 del mondo. Uno 0,5 in meno solo perché con Errani agli ottavi poteva giocare meglio. Flatiron Building.

Belinda Bencic e Victoria Azarenka, voto 7.

Un voto positivo ma con una piccola sfumatura negativa. Positivo perché una ha 17 anni ed aspetta ancora di sbocciare, mentre l’altra viene da un lungo infortunio, e quindi i quarti di finale sono un ottimo risultato per entrambe; con sfumatura negativa perché le semifinali erano più che abbordabili, ed entrambe hanno perso in 2 set. Una vera e propria occasione mancata, come quando ti lasci scappare un vestito o non approfitti dei saldi nei negozi. Si poteva fare più shopping insomma. Fifth Avenue. 

Eugenie BouchardSimona Halep, voto 5.

Tante luci su di loro, eppure non brillano. Il voto è comprensivo della stagione americana per la canadese, dove non ha saputo splendere come ha fatto durante l’anno. Anche la romena poteva aspirare a qualcosa di più. Insomma, le insegne al neon di Halep e Bouchard si sono spente improvvisamente. Che fosse solo tutta apparenza, un gioco di immagini ed effetti luminosi? Times Square.

Ana Ivanovic, voto 4.

Tutto da ricostruire. La serba quest’anno negli Slam non ha saputo esprimersi come negli altri tornei. La sconfitta con Pliskova è un duro colpo. Cambiare coach per la seconda volta pare non sia servito granché. Bisogna gettare solide basi da cui ripartire. Ground Zero.

Camila Giorgi, voto 3.

Perdere dalla 221 del ranking mondiale ha attenuanti? E’ bella, brava e forte, ma a capirla ci vuole una mentalità contorta. Potrebbe essere un capolavoro, o potrebbe essere solo qualcosa senza senso. Che qualcuno ce la illustri. MoMA (Museum of Modern Art)

Petra Kvitova, voto 4.

Non ha rispettato le aspettative. Poteva vincere il torneo e diventare numero 1, aritmeticamente parlando. Poteva essere al centro dell’attenzione, ma a quanto pare si trova a suo agio solo sull’erba verde. Si è decisamente persa nelle sue ampie potenzialità. Central Park.

Flavia Pennetta, voto 7,5.

Grande torneo delle italiane. Flavia ha fatto il suo compito, fino all’insormontabile Serena, con la quale forse però poteva riuscire il miracolo. Per lei oramai New York è uno stimolo ed anche un ambiente familiare, visti i risultati. Sarà scontato, ma: Little Italy

Sara Errani, voto 7,5.

Per Sara ogni match è una salita, con quel servizio. Ma lo spirito di abnegazione, la determinazione e la sua voglia di arrivare le fanno fare risultati straordinari come la vittoria su Venus. Con Wozniacki poteva fare di più, ma il torneo rimane positivo. La scalata è sempre faticosa, ma da lassù poi, che vista! Empire State Building.

 

 

 

 

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