WTA Championships, uno sguardo al passato; l'ATP va a Valencia e Basilea - Pagina 2 di 2

ATP

WTA Championships, uno sguardo al passato; l’ATP va a Valencia e Basilea

Pubblicato

il

 

ATP

Il Valencia Open 500 ha abbandonato le vesti di torneo in terra rossa da diversi anni per rinascere nel 2009 sotto quelle di un evento in cemento indoor. Di conseguenza, dando uno sguardo all’albo d’oro, non è sorprendente notare il numero elevato di vincitori e finalisti spagnoli nella storia del torneo: in diciannove edizioni totali, undici sono stati gli spagnoli vittoriosi e quattro le finali totalmente iberiche.

David Ferrer è colui che ha collezionato il maggior numero di finali, cinque, e di titoli, tre, nel 2008, 2010 e 2012. Se paragonata a quella degli anni precedenti, la sua è stata una stagione piuttosto sottotono con un solo titolo vinto, specialmente se prendiamo come esempio l’anno 2012, dove si aggiudicò addirittura sette titoli su otto finali. Per sfortuna di Seppi, sarà lui il primo sfidante di Ferrer, che poi avrà sulla strada Verdasco, Bautista Agut o Youzhny, detentore del titolo in carica, e Murray nell’eventuale semi.

Andy Murray, titolare della wild card, è la terza testa di serie e per il tennis che sta mettendo adesso in campo potrebbe arrivare nelle fasi finali abbastanza agilmente, poiché deve affrontare buoni giocatori ma che comunque gli daranno la possibilità di impostare il proprio gioco, come Melzer, Fognini e Anderson.
La parte bassa del tabellone è capitanata da Berdych, il quale cerca di raccogliere gli ultimi punti che gli consentano di far presenza alla O2 Arena di Londra tra soli venti giorni, e lo fa in un torneo che non gioca dal 2009 quando uscì al primo turno. Il suo percorso dovrebbe essere più che agevole ma la costanza non è certo la qualità regina del suo gioco.

All’appello del torneo valenciano rispondono anche Robredo, Feliciano Lopez e Simon, che qualche bel colpo lo regalano sempre, specialmente guardando a queste ultime settimane.

Roger Federer non poteva non detenere il record di titoli nella sua città natale e nel torneo in cui da ragazzino faceva il raccattapalle e quindi ha incassato cinque vittorie su dieci finali del Swiss Indoors Basel. Quest’anno non ci sarà Juan Martin del Potro a soffiargli il trofeo come accaduto nel 2012 e 2013, ma certo è che la concorrenza è agguerrita. Primo fra tutti Nadal, che non avrà come principale obiettivo l’apporre il proprio sigillo ad un torneo che non ha mai dominato, quanto piuttosto avere continui feedback da un fisico a dir poco stressato, prima dall’infortunio al polso e ora dall’appendicite che sicuramente necessiterà dell’operazione chirurgica. Roger e Rafa sono le prime due teste di serie quindi hanno molta strada davanti a sé prima di preoccuparsi l’uno dell’altro. Nella parte alta del tabellone si potrebbe aprire la possibilità di un incontro tutto elvetico in semifinale tra Federer e Wawrinka, il quale è più facile che perda da se stesso piuttosto che dagli avversari che deve affrontare. Lo stesso ragionamento vale per la parte bassa, dove il probabile avversario di Nadal in semifinale sarà Raonic, che dovrà gestire le pratiche Johnson, Berlocq, e uno tra Dodig, Goffin e Thiem nella speranza di essere efficace nelle fasi finali del torneo ed andare oltre i buoni piazzamenti a cui ci ha abituati quest’anno.

Il solo rappresentante italiano a Basilea è Bolelli, bravo a qualificarsi, ma sfortunato nel dover subito fare da cavia a Nadal nel valutare le sue condizioni fisiche.

Pagine: 1 2

Continua a leggere
Commenti
Advertisement

⚠️ Warning, la newsletter di Ubitennis

Iscriviti a WARNING ⚠️

La nostra newsletter, divertente, arriva ogni venerdì ed è scritta con tanta competenza ed ironia. Privacy Policy.

 

Advertisement
Advertisement
Advertisement