Coric: “Sogno di diventare n.1, contro Nadal non ho giocato al meglio”

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Coric: “Sogno di diventare n.1, contro Nadal non ho giocato al meglio”

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TENNIS INTERVISTE – Al rientro da Basilea, dove ha sconfitto Nadal e raggiunto la semifinale, Coric ha tenuto una conferenza stampa a Zagabria: “dieci giorni fa non avrei creduto di ottenere questi risultati”, anche se “contro Nadal non ho giocato la mia miglior partita”. L’obiettivo per il prossimo anno è la top-50

“Se qualcuno mi avesse detto 10 giorni fa che avrei battuto Nadal e sarei entrato nei top 100, gli avrei dato del pazzo. Non molto tempo fa avevo detto a Goran Ivanisevic che era matto, quando sosteneva che sarei arrivato presto tra i primi 100. Per me era già un risultato eccezionale finire l’anno tra i primi 150. Mi fa piacere ammettere di aver sbagliato e che aveva ragione lui”, ha detto un sorridente Borna Coric, che all’Hotel Esplanade di Zagabria ha tenuto una conferenza stampa al suo rientro in patria dal torneo di Basilea, dove ha battuto Nadal ed è arrivato alla sua prima semifinale in un torneo ATP, exploit che gli ha permesso di salire al n.93 della classifica ATP.

Ho battuto due giocatori che sono tra i top 15 (Nadal e Gulbis, ndr), uno dei quali è uno dei più forti giocatori della storia del tennis. E’ stato il miglior torneo della mia carriera”, ha continuato Coric parlando dei suoi risultati a Basilea, in particolare della clamorosa vittoria su Rafa. “Per me è stata come una favola e ancora adesso penso a quello che ho fatto. Contro Nadal non ho giocato la mia miglior partita, non ho giocato in modo incredibile, eppure ho vinto. Questo dimostra che anche lui non è un extraterrestre. No, non ero per niente timoroso, non ho mostrato segni di nervosismo o paura. Nadal l’avrebbe percepito e mi avrebbe creato molti problemi. Di lui mi piace che non è uno montato, si è avvicinato per primo, mi ha salutato. Ogni volta che passa fa un cenno di saluto con la mano, Nadal è grande come atleta e come uomo”.

Coric rimane però con i piedi ben piantati per terra e glissa sui paragoni con i grandi del tennis attuale: “Non faccio troppo caso a queste cose. Mi piace sentir dire che sono ‘Baby Novak’, che sono come Nadal o Federer. Ma io sono ‘baby Borna’, non ho un modello. Non guardo neanche le statistiche, né che sono il più giovane tra i primi 100. Qualcuno sfonda prima, qualcuno più tardi …”. Non commenta nemmeno il fatto che negli ultimi anni alla sua età sono entrati tra i primi 100 solo giocatori del calibro di Nadal e Gasquet: “Non faccio caso neanche a questo. Naturalmente il mio obiettivo è quello di essere il numero uno al mondo, nessuno gioca con l’obiettivo di diventare n.15. Per tutti il n.1 è un sogno. Beh, una cosa del genere bisogna conquistarsela sputando sangue, bisogna fare un passo per volta. Se il prossimo anno entro tra i top 50 sarò soddisfatto”.

Ha poi aggiunto che per un periodo non cercherà un nuovo allenatore, dopo la recente interruzione del rapporto con il britannico Ryan Jones. Per ora quindi non si unirà, come ipotizzato da molti, al team di Marin Cilic e Goran Ivanisevic:
“Stavolta al torneo c’erano mio padre, mia madre e mia sorella. Sembra che così ci vada bene e che io giochi bene. Saranno loro i miei allenatori”, ha detto scherzando il giovane tennista zagabrese. Date le insistenti domande sul suo rapporto con Ivanisevic, Borna si è soffermato sul fatto che Goran è un vero amico: “Non è di quelli che si presentano solo quando vinco, come adesso contro Nadal. Lui c’è sempre, anche quando perdo, e mi dà supporto, consigli. Non gioco e non mi alleno molto con lui durante l’anno, lui segue Cilic e le nostre strade non coincidono, ma i suoi consigli hanno enorme valore per me. Ci sentiamo o ci scambiamo messaggi praticamente ogni giorno”.

Il manager di Borna, il britannico Lawrence Frankopan, è pieno di elogi per il talento croato che sta aiutando nella scalata al vertice del tennis mondiale: “Borna è atteso da un futuro brillante, ma non abbiamo fretta e abbiamo intenzione di collaborare a lungo. E’ uno dei migliori ‘Young Guns’, ma non l’unico e questo è un bene anche per lui: questi ragazzi cresceranno meglio rivaleggiando tra loro. Amo il carattere di Borna, il suo entusiasmo. In questo è simile a Ivanisevic, è la mentalità croata, che conosco grazie a mio padre (Frankopan è di origini croate per parte di padre, la cui famiglia – nobile – si trasferì dalla Croazia in Inghilterra al termine della Seconda Guerra Mondiale, ndr). Lavoro con Borna da quando aveva 12 anni…”.

Ha parlato anche la mamma di Coric, Zeljka, nominata dal figlio nuova allenatrice. Anche lei, come tutti i presenti alla conferenza stampa, sa che è stata solo una battuta: “Di queste cose se ne occuperà comunque di più suo padre. Io seguo solo la parte ‘logistica’: mi preoccupo del mangiare, faccio la spesa…Non viaggerò molto con lui come stavolta a Basilea, perché non riesco a restare tranquilla quando lo guardo giocare. Né quando perde, né quando vince”. Come ogni mamma, la signora Zeljka ha solo parole di elogio per il figlio: Non è cambiato. E’ sempre lo stesso, non si è mai lamentato quando lavorava e si allenava duramente e probabilmente non ha avuto la classica infanzia. E’ stata una sua scelta, ama fare questo. Nonostante tutto, trova il tempo per gli amici quando è a Zagabria. Non è concentrato solo sul tennis, ha la sua compagnia, il suo gruppo di amici. Non è tagliato fuori dal mondo, anzi, viaggia molto e ha fatto cose che i suoi amici non hanno fatto, ma per il resto è rimasto un ragazzo del tutto ‘ normale’ …”.

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