ATP Finals: Nishikori piega il guerriero, ora fa il tifo per Federer

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ATP Finals: Nishikori piega il guerriero, ora fa il tifo per Federer

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TENNIS ATP FINALS – Il giapponese vince in 3 set (finalmente) contro un generoso David Ferrer dopo aver sprecato un break nel primo set.  Ora se Federer – 12a semifinale, altro record – vince almeno un set, passerà ai danni di Murray.
Da Londra Luca De Gaspari

Scenari Gruppo B

  • se Federer batte Murray Federer passa come primo e Nishikori come secondo
  • se Murray batte Federer in due set Murray passa come primo e Federer come secondo
  • se Murray batte Federer in tre set Federer passa come primo e Nishikori come secondo

Conferenza Stampa Nishikori:

Conferenza Stampa Ferrer:


Quando un giocatore si ritira dopo aver perso i primi 2 match al Masters, non si può fare a meno di pensare che in fondo la motivazione medica sia alquanto sospetta o comunque di comodo.

Oggi mentre si era alle prese con il pranzo al bar del Media Center, lo speaker ci ha avvertiti che da lì a 10 minuti, Milos Raonic sarebbe stato in conferenza stampa; tutto era già chiaro, il canadese avrebbe portato il certificato medico come ai tempi della scuola spiegando perché non potesse giocare il suo ultimo incontro contro Kei Nishikori. Così è stato: Raonic, che era l’ultimo qualificato a questo Masters grazie all’assenza di Rafael Nadal, ha raccontato con precisione scientifica il suo problema al quadricipite che aveva avvertito sul finire del primo set contro Andy Murray l’altra sera. Un problema che a suo dire avrebbe potuto aggravarsi se avesse giocato oggi. A tal punto che avrebbe potuto costringerlo a star fermo 6-8 settimane. Raonic ha detto di aver inizialmente sottovalutato l’infortunio, scambiandolo per semplici crampi ma che, dopo accertamenti, il gonfiore era tale da suggerire qualcosa di più serio.

Il posto del canadese è stato preso da quel David Ferrer che lotterebbe come un leone anche per vincere un pesce rosso alla festa dell’Oratorio e che oggi si trovava nella situazione di dover giocare solamente per denaro – peraltro non poco- poiché non poteva per regolamento qualificarsi giocando una sola partita. Anche sulle cifre riservate a una riserva che vince un match, l’ATP è andata in confusione e non ha saputo risponderci in modo certo; quel che è sicuro è che vincendo il match Ferrer avrebbe portato a casa 155 mila dollari. Ma a questi andrebbe aggiunta la quota fissa come partecipante che per una riserva é 85 mila dollari (non 115 mila come un “Regular”)

A questo punto ritorna tra tutti gli appassionati, la solita questione del formato di questo torneo che ormai si trascina da decenni. Il tennis è uno sport che funziona con l’eliminazione diretta perché è naturalmente predisposto a questo, ma nessuno offrirebbe fior di soldi per rischiare di vedere Djokovic e Federer solo una volta in un torneo che è lo show di fine stagione dell’ATP.

Si sono messi in moto ovviamente calcoli ancora più atrusi per capire quante possibilità avessero Murray o il giapponese di passare il girone, possibilità che abbiamo indicato nel nostro Live, ma forse il problema di queste ATP Finals è proprio quello di concentrarsi troppo sui calcoli, le formule e altre diavolerie matematiche.

A proposito di questo si può considerare abbastanza discutibile che il povero (si fa per dire) Ferrer debba giocare senza avere nemmeno una chance su mille di qualificarsi per le semifinali.
Tutti questi numeri hanno creato così tanta confusione che uno spettatore ha fermato uno dei nostri inviati per chiedergli delucidazioni a riguardo, soprattutto per le chances di Murray di qualificazione. Proprio questa confusione, dimostra come in questi giorni si sia dimenticata la componente fondamentale, il tennis stesso, che è stato tutt’altro che esaltante.

Certamente la presenza di Ferrer ha ravvivato la schiera di giornalisti spagnoli davanti a noi in sala Stampa ma soprattutto sarà stata graditissima dalla Lotto che sponsorizza il giocatore spagnolo. Fin qui infatti si erano messe in mostra Uniqlo per Djokovic e Nishikori, Nike per Federer, Adidas per Murray, Yonex per Wawrinka, H&M per Berdych, New Balance per Raonic e Li Ning per Cilic.

Quindi è iniziato questo inatteso match e tutte le caratteristiche che hanno reso grande lo spagnolo si sono riviste anche oggi. Lo spagnolo ha lottato come un pazzo nel primo set per rimanere a ruota, limitando all’osso il numero degli errori (appena 5) e costringendo Nishikori all’esasperazione. L’asiatico aveva ottenuto il primo break del match nel settimo gioco, ma l’ha poi prontamente restituito. L’emorragia non si è fermata e Nishikori ha ceduto ancora il servizio sbagliando un incredibile smash sul set point. Un set perso che è già di per sé molto significativo per le sorti del Girone B.

La reazione del finalista dello US Open è però rimarchevole perché nel primo gioco del secondo set si porta 0-40 sul servizio avversario e porta via il break al terzo tentativo. Un break che difenderà con successo e senza patemi fino al 6-4 conclusivo.
Finalmente dunque arriva il primo terzo set per il pubblico londinese ma sarà un terzo set senza storia. Nishikori si ripete e ottiene il break nel gioco d’apertura. Il giapponese non si ferma più e soprattutto sbaglia meno mentre Ferrer inevitabilmente cala.
Il giapponese si porta 4-0 e poi annulla 3 palle break nel sesto gioco prima di chiudere con una splendida smorzata. Il terzo set si chiude 6-1 e Nishikori può respirare dopo 1h56.
Non era affatto semplice per lui affrontare la grinta dello spagnolo dopo un Masters che aveva visto in campo fino ad oggi solo giocatori arrendevoli alle prime difficoltà.

“Sono arrivato qui domenica e mi sono allenato bene per quattro giorni quindi ero pronto per la chiamata” ha detto il soldato Ferrer dopo i suoi 2.3 km sul campo
“Kei è stato semplicemente più bravo, é diventato un grande giocatore”.

Il suo avversario però non sapeva nemmeno che Raonic fosse infortunato fino a poco prima dell’inizio
“L’ho saputo un’ora prima del match non mi aspettavo di giocare contro David ma ci siamo affrontati tante volte ed ero pronto per affrontare chiunque”

E’ bello sottolineare come questo possibile storico traguardo possa arrivare per Nishikori battendo il giocatore con cui aveva ottenuto il primo acuto della sua carriera. Ad appena 18 anni infatti sconfisse Ferrer in 5 set al terzo turno dello US Open 2008. Ora conduce 6-3 nei confronti diretti avendo vinto tutti e 4 gli incontri del 2014, incluso quello di Bercy che ha precluso allo spagnolo la qualificazione diretta a Londra.

Kei ha trovato anche il tempo di scherzare in conferenza stampa con un bambino che gli chiedeva se potesse diventare un tennista professionista essendo goloso di dolcetti.
“E’ una domanda difficile perché piacciono anche a me, penso che un po’ vadano bene. Basta che non li mangi davanti al tuo coach!”

Ci avviciniamo dunque alle fasi calde di questo Masters che dovrebbero già iniziare questa sera con Murray costretto a vincere in 2 set contro Roger Federer per raggiungere la semifinale.
Solo questo potrebbe e dovrebbe bastare per regalarci le emozioni che attendiamo ormai da qualche giorno. Intanto l’ineffabile guerriero spagnolo ci ha regalato il primo terzo set. Forse è un segno che siamo vicini alla svolta.

Ferrer Nishi

 

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