Il Pallone d’Oro ad un portiere? Il paradosso del calcio

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Il Pallone d’Oro ad un portiere? Il paradosso del calcio

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NON SOLO TENNIS – L’assegnazione del Pallone d’Oro 2014 si avvicina e tra i candidati c’è anche un portiere, il ruolo fondamentale che però ha lo scopo di negare il fine stesso del gioco e che per questo non va premiato. Dino Santarsiero

E’ notizia di questi giorni che, dopo l’ultima e definitiva scrematura,sono stati scelti i tre candidati al Pallone d’Oro per l’anno 2014, premio che dal 2010 viene assegnato non solamente dai giornalisti ma anche da commissari tecnici e capitani delle nazionali.

In teoria viene assegnato al giocatore che durante l’annata con le prestazioni individuali e di squadra ha dimostrato le migliori capacità sul terreno di gioco. Non solo. Vengono inoltre considerati,altri criteri quali il talento,il fair play la carriera,il carisma e la personalità. Un buona serie di parametri per poter scegliere il giocatore dell’anno.

Risulta evidente che, criteri con un carattere così generale portano spesso a premiare giocatori a maggior cassa di risonanza e fama mondiale,figure molto spendibili dai media e dal marketing per l’immaginario collettivo. Le icone. Anche quest’anno tra i tre candidati ci sono le due superstar di Barcellona e Real Madrid, Messi e Cristiano Ronaldo. E il terzo chi è? Il terzo è l’intruso: Manuel Neuer.

Sarebbe tutto secondo copione,se non fosse che tra i tre prescelti c’è un portiere, ovvero Neuer. Certo il portiere della nazionale tedesca campione del mondo capace di parate formidabili ed anche di giocate non comuni per chi usa soprattutto le mani. Ma pur sempre un portiere. Non troppo usuale che i numeri 1 vincano premi globali.

Nella storia del concorso solamente un portiere è riuscito nell’impresa di aggiudicarsi il riconoscimento, Lev Ivanovich Yashin detto il “ragno nero” per via della sua tenuta rigorosamente total black.

Nel 1963 vinse il Pallone d’Oro. Dopo il russo,nessun altro numero 1 si è mai avvicinato a conquistare il riconoscimento (forse vagamente Buffon nel 2006 è stata una possibilità), così come son stati pochissimi i difensori che son riusciti nell’impresa. Ultimo l’italiano Fabio Cannavaro dopo aver vinto il Mondiale con gli azzurri.

Ritengo che,per le ragioni espresse precedentemente, spesso il pallone d’oro abbia premiato giocatori che non lo meritassero del tutto, a scapito di altri ma è la natura molto opinabile del concorso e le dinamiche che ne fanno corredo a decretare degli esiti fin troppo discutibili. Però, assegnare il premio ad un portiere sarebbe nuovamente, l’ennesimo e definitivo paradosso del calcio.

Non esiste in nessuno sport (a parte dove è prevista una porta con qualcuno che la difenda o da qualche anno il “libero” nella pallavolo) un ruolo che si avvicini minimamente a quello del portiere. Ovvero un ruolo che ha come scopo principale, spesso unico, quello di negare il gol, il punto che determina il risultato,la vittoria. Tutti gli altri elementi della squadra possono influire in modo propositivo sull’esito della contesa tranne uno che sta li a negare quello che è l’essenza del gioco stesso.la gioia del gol. Se in due fanno molto bene il proprio mestiere la partita finisce a reti bianche in pareggio.Oltreoceano è una bestemmia anche quello. Se l’epilogo è ai calci di rigore e parano qualsiasi cosa, si continua all’infinito a oltranza. Il portiere è’ il cinico censore delle emozioni.

Dovessimo fare un parallelo con il tennis,sarebbe come se, dopo una strenua difesa a fondo campo,impiccati sui teloni, per i vari Nadal, Djokovic o Murray,il passante vincente o l’errore del giocatore sceso a rete non determinasse il punteggio. La loro azione difensiva non fosse riconosciuta come un punto ma unicamente come negazione del 15 avversario. Fortunatamente non succede, ma ironicamente, a molti appassionati del tennis offensivo farebbe molto piacere.

L’ostilità di questo ruolo è così palese che potrebbe farci riflettere un evento che capita quotidianamente più o meno a chiunque pratichi il calcio a livello amatoriale.

Quando si va a giocare a calcetto con amici nessuno troverà due portieri e nel caso si trovassero,è fatto noto che ad un certo punto i due malcapitati chiederanno di uscire e poter calciare il pallone verso la porta avversaria. Poter fare gol! Da ragazzini il problema veniva troncato sul nascere,due stracci o due zaini relativamente vicini,in altezza una linea immaginaria,porticine e via…liberi tutti!

Inoltre, non è secondario considerare come in una squadra si allenino i portieri. In completa e totale solitudine,richiamati solamente per essere bersaglio di decine di tiri da tutte le angolazioni possibili,quasi in contemporanea. Ricordi di quando mi allenavo e delle partite.

Da attaccante,vedevo il mio compagno,l’estremo difensore,all’inizio della partita e poi dopo un’oretta e mezza riscoprivo che avevamo condiviso la stessa maglia,la stessa attività,la stessa passione .Così il meno impegnato era tenuto a riferire quali signorine fossero presenti in tribuna. Solitamente toccava a lui, ha avuto spesso più tempo libero di tutti gli altri compagni .Era il rito che sottolineava il fatto di aver giocato e vinto insieme. Con 100 metri di campo sei condannato agli estremi. Perché a dir la verità tante volte nemmeno ricordavo ci fosse.

In un’intervista di qualche anno fa,Buffon dichiarò che per far il portiere bisogna esser un po’ matti. Per ragioni diverse,condivido il pensiero su tutta la linea. Effettivamente si tratta del ruolo più curioso e dal punto di vista psicologico più complesso. Condizione che, a mio modesto parere, non fa sognare e non è assolutamente da premiare. Temo all’idea che schiere di bambini,il giorno dopo l’eventuale assegnazione dell’ambito pallone alla saracinesca tedesca,smettano di voler far gol e desiderino farsi impallinare come al poligono. Impegnati sadicamente a negar la rete.

A meno di clamorose sorprese Neuer non vincerà il pallone d’oro ne quest’anno ne mai,così come tanti suoi colleghi. Il tedesco ha dichiarato di non esser glamour ed ha assolutamente ragione,in questo caso il motivo non è il ruolo ma è un problema d’immagine.

Premesso che Messi e Ronaldo hanno sempre meritato i premi vinti e quelli che vinceranno,se si fosse voluto premiare qualcuno della nazionale campione del mondo sarebbe stato giusto considerare Thomas Mueller,uno dei rari esempi in circolazione di calciatore totale. Tutto quello che fa durante i 90 minuti in ogni zona di campo,gli riesce maledettamente bene. Ma purtroppo per lui è altrettanto poco glamour.

In definitiva,vinca il migliore, purchè non sia un portiere.

Dino Santarsiero

 

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