Nick Bollettieri: "Vincere dice qualcosa del tuo carattere, perdere dice tutto di te"

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Nick Bollettieri: “Vincere dice qualcosa del tuo carattere, perdere dice tutto di te”

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Nick Bollettieri allena da sempre le giovani promesse del tennis, e ci racconta come spesso la ‘paura di perdere’ sia un deterrente per diventare un campione, quando la sconfitta è invece necessaria per crescere

Appena inaugurata l’edizione 2014 dell’importante torneo internazionale junior, “Eddie Herr”, che si svolge annualmente alla IMG Sports Academy, ho personalmente assistito alle partite valide per le pre-qualificazioni.
Circa 800 giocatori provenienti da 80 paesi erano presenti all’inizio dell’evento, sommati ad altri 200 giocatori già inseriti nel main-draw, che insieme hanno riempito i 56 campi da tennis alla ricerca degli otto titoli a disposizione in ciascuna categoria.

Ho potuto osservare come molti giocatori permettono ai loro nervi d’influenzare negativamente la loro prestazione. Questa “paura di perdere”, sminuisce i colpi che, di solito, si giocano agevolmente. Una vera e propria fobia che é evidente, non solo nel tennis, ma praticamente in ogni aspetto della vita.
Per ciò che riguarda il tennis, sarebbe saggio incorporare l’insegnamento che ogni errore può essere una lezione che, se imparata, serve a migliorare il nostro gioco. Se il punteggio invece diventa l’unica unica misura del successo, si sarà sicuramente un perdente, perché si perde sempre di più di quanto si vinca, specie quando ci si cimenta con uno sport (o qualsiasi altro ambito del sapere) nuovo.

C’è un vecchio detto che dice: “vincere racconta qualcosa del tuo carattere, ma perdere racconta tutto di te”. Un’altra citazione famosa é: “ niente di grande è mai stato compiuto se non da coloro con la sicurezza interna di essere più forti delle circostanze”.

Quest’anno, la National Football League (il campionato di Football Americano) ha incoronato Vince Lombardi come il più grande allenatore di sempre. Ho incontrato Vince molti anni fa quando dirigevo il programma “Tennis per tutti” ai centri Rockefeller. Dopo avermi osservato impartire lezioni, mi ha offerto la sua opinione di concentrarmi maggiormente sui giovani. Quindi, mi ha aiutato ad organizzare una Summer School – un campo estivo – nel Wisconsin.

Una delle sue frasi più famose é: “La mia squadra non ha mai perso una partita. Sono solamente usciti fuori tempo massimo”. Con ciò, sulla falsa riga di Lombardi, mi sento d’incentivare i genitori ad evitare d’utilizzare il punteggio come l’indicatore massimo del successo. Invece, esorto a focalizzare la nostra attenzione sul “massimo sforzo”.

Se i ragazzi danno il 100% e lottano per ogni punto, sono comunque vincitori, indipendentemente dal punteggio, mantenendo inoltre sempre presente che i risultati del “ massimo sforzo” possono comunque variare da una partita all’altra.

Torniamo indietro per un momento, all’epoca in cui ho iniziato ad insegnare a livello professionista, in North Miami Beach, in Florida. Proprio lungo la strada in Fort Lauderdale c’era un allenatore di nome Jimmy Evert. La sua filosofia era che “quando perde una partita di tennis, un bambino non dovrebbe mai sentire che la sconfitta rappresenta un fallimento”. La più grande motivazione nella carriera di Chris Evert fu suo padre, e a lui deve un monito fondamentale che le trasmetteva costantemente fin da piccola: “Non avere paura di perdere”.
Un’altra grande figura nel mondo del tennis è stata la madre di Tracy Austin, Jeanne. Questa le diceva spesso che a volte una sconfitta era meglio di una vittoria, perché se si vince sempre, si incomincia a pensare che non c’è bisogno di lavorare così duro e si danno le cose per scontate.

Ricordate quindi, una sconfitta qua e là, ci recapita un messaggio forte e chiaro: lavorare di più, imparare di più e fare di più!

In conclusione, offro un consiglio a genitori, nonni, allenatori e chiunque altro si occupi d’insegnare ai bambini. Parole e commenti negativi possono essere molto dannosi. Si può e si deve esigere il 100% e non si devono tollerare scuse. Se però l’impegno c’è stato, se nonostante tutto si é perso, se l’avversario quel giorno era migliore, non fa nulla. Riproviamoci di nuovo domani!

Traduzione a cura di Gilles Cavaletto

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