Impressioni di un italiano down under pt 3

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Impressioni di un italiano down under pt 3

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Come inviato sul campo dall’altra parte del mondo, oltre alle cronache dei match e le interviste, vi terrò compagnia con un pezzo serale, almeno per l’orario australiano, colmo di aneddoti e spunti dalla giornata all’ATP e WTA Sydney 2015

 

Con un giorno di pausa, almeno da questo focus visto che a livello di tennis se ne è visto e scritto parecchio, torna questo mini pezzo di contorno a quelle che sono state le giornate trascorse al torneo di Sydney.

Avevamo lasciato nell’ultimo articolo Tsvetana Pironkova ancora in corsa per il secondo titolo Premier al WTA Sydney partendo dalle quali, ma questa volta l’incantesimo si è interrotto e Petra Kvitova si è presa una bella rivincita su colei che l’aveva estromessa l’anno passato. Non solo, ma la ceca ha poi trovato un tennis di altissimo livello nella finale di venerdì, in cui ha battuto la connazionale Karolina Pliskova.

Non mi piace sbilanciarmi e non voglio peccare di presunzione, ma ancora una volta sono rimasto colpito, anzi, favorevolmente impressionato dalla ventiduenne ceca, che ha dimostrato un ulteriore miglioramento dalla già ottima stagione passata. Se la vittoria della semifinale su Angelique Kerber era stata condizionata anche da una tedesca completamente assente dal campo mentalmente e decisamente provata dalle due maratone notturne a cui aveva preso parte, in finale la Pliskova ha mostrato di essere molto vicina al livello delle migliori al mondo.

Delle qualità della Kvitova hanno parlato in molti, e molto più qualificati di me, ma della Pliskova si è scritto poco, per cui voglio spendere due parole su di lei: è una giocatrice completa, dalla tecnica molto lineare e all’apparenza semplice e naturale. Il dritto è il suo colpo migliore da fondo, mentre il rovescio a volte può tradirla, specialmente su palle complesse. Ha un servizio che è tra i migliori del circuito, non solo per forza, ma per varietà, possedendo grande controllo sulle battute piatte, ma anche ottimi kick e slice. I movimenti sono in assoluto il suo punto debole, ma è raro vederla fuori posizione, poiché è dotata di grandissime capacità di lettura e di anticipazione dell’avversaria. Penso che potrà salire molto in classifica anche quest’anno, e ha un tabellone interessante già a Melbourne…

Prima di passare alle considerazioni sul torneo maschile, due parole vanno spese per il torneo in sé e per sé. Bellissimo evento, come al solito gli australiani si dimostrano un popolo con grande passione per lo sport e per il tennis in particolare: tutti i match, anche i doppi meno conosciuti, hanno ricevuto il supporto di un pubblico sempre caldo e che ha saputo andare al di là del patriottismo e ha fatto il tifo per coloro che hanno espresso un tennis spettacolare.

Nonostante il caldo arrivato da metà settimana (a poche ore dalla finale maschile siamo a 34°C all’ombra), il pubblico è andato aumentando e così anche gli eventi collaterali al torneo: ci sono campi in erba perché i bambini possano giocare a tennis, lo speed gun del servizio, vari giochi virtuali e non, ma soprattutto una bellissima iniziativa per cui vengono regalati frullati di frutta fresca se sei tu a frullarla usando una speciale bicicletta. ( https://vine.co/v/OjiQaAH6zKv )

Prima di chiudere, ecco alcune considerazioni sul torneo maschile, che, comunque vada, avrà un nuovo vincitore. Soprattutto, però, entrambi i finalisti hanno già scritto un pezzetto di storia essendo i primi due qualificati a disputare l’ultimo atto di un torneo ATP. Per entrambi si tratta, inoltre, di una chance per catturare il secondo titolo in carriera, fatto sorprendente soprattutto per un giocatore come Viktor Troicki, che è stato vicinissimo alla top 10 in passato.

Proprio per il serbo vorrei spendere due parole: già nel finale della scorsa stagione avevo avuto la fortuna di vederlo dal vivo ed intervistarlo a Brescia, qui ancora di più ha reso chiaro il fatto che la squalifica gli ha dato una motivazione in più ed è evidente tanto nelle sue parole, quanto nel suo gioco che la voglia di tornare in alto è tanta.

Per Bolelli sarà una magra consolazione, ma il match perso 7-5 al terzo con il ragazzo di Belgrado è stato di livello assoluto ed è fuori da ogni dubbio il fatto che il bolognese sia degli azzurri il più in forma. Purtroppo però il tabellone non è stato clemente con lui e il possibile secondo turno con Federer lascia poche speranze per vederlo brillare a Melbourne.

Dalla luminosa e calda, molto calda, Sydney, è tutto per ora, in attesa della finale maschile.

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