L’importanza di essere Carina

Personaggi

L’importanza di essere Carina

Pubblicato

il

 

Una delle più grandi sorprese di giornata l’ha prodotta la teenager tedesca Carina Witthoeft, che ha eliminato la più quotata Suarez Navarro in due rapidi set. Viso d’angelo e social networks: un’altra bellezza alla ribalta?

Viviamo nell’era del visivo; un periodo storico in cui si è valutati non solo dal contenuto ma anche dalla copertina, se mai è esistito un periodo diverso. Anche nel tennis la legge vale: bellissime sono le mazzaroccate della Sharapova, fenomenale non dico di no il dritto della Ivanovic, l’anticipo della Bouchard. Ma non da meno sarebbe il superbo rovescio ad una mano di Carla Suarez Navarro. Il motivo per cui la spagnola non divide la stessa fama delle rivali non è solo puramente di classifica: la 26enne di Las Palmas non è stata dotata dalla natura della stessa bellezza esteriore delle sue colleghe, ed anche il suo tennis ha di conseguenza meno estimatori di quanto meriterebbe.

Emblematico quindi che proprio lei debba cedere le armi a Melbourne e segnare, forse, la nascita di una nuova bellezza da copertina. Quella Carina Witthoeft, viso d’angelo del nord, che oggi ha fatto segnare una delle più grandi sorprese dominando il match di primo turno: 63 61 in meno di un’ora.

Carina, nomen (w)omen, non ha ancora vent’anni, essendo nata il 16 febbraio 1995. 1 metro e 76 di altezza per 68 chili, destrimane e dotata di rovescio a due mani, ha esordito giovanissima nel circuito ITF: in campo a 14 anni e già a 16 primo titolo in cascina, grazie alla vittoria nel torneo casalingo di Zell am Harmersbach contro la connazionale Vanessa Henke.

E’ proprio grazie al circuito ITF che la giovane di Amburgo si è costruita la classifica attuale: ben 15 finali, di cui otto vinte, l’ultima sconfiggendo Ursula Radwanska in due set. Un successo che le ha permesso un primo, sporadico ingresso fra le top100 lo scorso 20 ottobre. Solo un mese prima si era regalata un altro minor, quello di Saint-Malo, demolendo la nostra Brianti in finale lasciandole solo un game.

A livello WTA Carina ha debuttato, ancora una volta giovanissima, allo WTA Swedish open del 2012 dove passò a sorpresa tre turni di eliminatorie prima di arrendersi alla Bondarenko. L’anno seguente si qualifica persino a Wimbledon, dove al primo turno affronta Kimiko Date. La giapponese non si fa intimorire dai 24 anni di differenza e la regola 60 62.

La nostra ci riprova agli Australian Open di 12 mesi fa, ma ancora una volta deve arrendersi al primo turno, stavolta alla lussemburghese Minella. Carina continua a lavorare duro nel circuito ITF e la terza occasione è quella buona: scesa in campo in rosa shocking ha distrutto la testa di serie numero 17, Suarez Navarro, 63 61. Non avvezza alle malizie della comunicazione ha festeggiato subito su twitter facendo il gesto dell’ombrello (ok ok, stava mostrando i muscoli, ma un po’ di polemica gratuita ci vuole).

Carina dovrà imparare presto a comunicare: è nata nell’era del selfie, il suo profilo facebook è pieno di foto di lei allo zoo, davanti all’albero di Natale, eccetera. Il suo sito personale è ancora in costruzione ma da oggi gli sviluppatori si metteranno sotto con più convinzione. Piccole Bouchard crescono. Se volete metterle un like fatelo ora, i suoi estimatori sono solo seimila e c’è da contare che presto cominceranno a crescere logaritmicamente. Anche perché i primi a farle i complimenti su Twitter, battendo tutti sul tempo, sono stati quelli della Porsche, il che è tutto dire. E se il buon giorno si vede dal mattino, Carina è già sotto contratto Nike.

Oggi Carina Witthoeft è numero 104 al mondo, un ranking che le ha consentito al pelo di entrare direttamente in tabellone a Melbourne. Ma c’è da giurare che non dovrà giocare più qualificazioni per molto tempo (mi sbilancio, ma i pronostici li sbaglia solo chi li fa). Con la vittoria odierna è già certa di tornare nella top100 e al secondo turno avrà la McHale che oggi in campo ha sudato settantanove camicie. Anche Vesnina e Kerber che erano nel suo sedicesimo sono già fuori insomma: un’occasione d’oro per inerpicarsi fino agli ottavi dove troverebbe proprio la pin-up del momento, la regina del selfie Genie. Che la canadese, nuovo fenomeno di marketing che da qualche mese morde i talloni alla Sharapova a suon di contratti e likes, debba già guardarsi da un nuovo viso d’angelo alla ribalta?

Continua a leggere
Commenti
Advertisement

⚠️ Warning, la newsletter di Ubitennis

Iscriviti a WARNING ⚠️

La nostra newsletter, divertente, arriva ogni venerdì ed è scritta con tanta competenza ed ironia. Privacy Policy.

 

Advertisement
Advertisement
Advertisement