Australian Open uomini: Tutto facile per i grandi ma l'eroe oggi si chiama Thanasi Kokkinakis

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Australian Open uomini: Tutto facile per i grandi ma l’eroe oggi si chiama Thanasi Kokkinakis

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Prima giornata di gare all’Australian Open che scivola via placida fino a tarda notte quando Gulbis e Kokkinakis accendono la serata australiana. Nel maschile Dimitrov liquida in 3 set Brown, Murray non ha problemi con l’indiano Bhambri, Berdych supera Falla, Nadal travolge Youzhny, Federer chiude facile contro Lu. Chardy elimina Coric

T. Kokkinakis b. [11] E. Gulbis 5-7 6-0 1-6 7-6(2) 8-6 (di Niccolò Ludovici)

È finita con la MCA impazzita e Thanasi Kokkinakis che sembrava ancora più fuori di testa dei suoi tifosi, mentre cercava di “dare il 5” a tutti gli spettatori, nessuno escluso. Uno dei tre terribili 18enni del torneo ha estromesso un Gulbis come al solito un po’ indisponente ma anche non troppo fortunato e non solo nei 4 match point non sfruttati nel quarto set, ma soprattutto nel falco del 13° game del quinto, quando sul 6 pari sembrava davvero fosse arrivato il break.
Comunque da da oggi l’ Australia ha un astro nascente in più su cui contare. O almeno così parrebbe, viste la notevole dose di carattere e la tenuta mentale con cui il giovanissimo australiano di chiare origini elleniche s’è presentato all’ appuntamento di oggi con quello che resta tutto sommato uno dei tennisti più folli, talentuosi e divertenti degli ultimi anni, Ernests Gulbis appunto, pur sempre uno dei semifinalisti agli ultimi Open di Francia.
In un tiratissimo match protrattosi oltre le 4 ore, Kokkinakis ha regalato sprazzi di ottimo quanto solidissimo tennis, brillando in particolar modo nel secondo (con Gulbis al solito intento a smarrirsi nelle sue “divergenze interne d’opinione” prima con Pascal Maria, poi con il pubblico, ed infine, come da programma, con sé stesso), ma anche nel primo parziale –perso sul filo del rasoio quando forse anche Gulbis aveva smesso di crederci- offrendo un gioco molto simile a quello del suo stimato coetaneo Nick Kyrgios.
Salvatosi nel quarto set, Kokkinakis non ha certo tremato nel quinto, anzi, sembrava addirittura indispettito dalla resistenza del lettone. Come nel settimo game, quando sotto da 40/15, Gulbis giocava mezzo game meraviglioso e si portava a palla break, prima di ri-sprofondare con quel suo dritto con un’apertura davvero troppo ampia.
La partita era assolutamente impossibile da decifrare, anche se i continui doppi falli di Gulbis (saranno 18 alla fine!) erano più che un campanello d’allarme. E quando il falco ha dato ragione al ragazzino forse anche il povero Ernst alla fine, si è convinto che gli dei avevano scelto, in questa bella serata australiana.
Una prova da autentico “cuor di leone” per Kokkinakis , che permetterà al giovane di Adelaide, oltre che di salire in classifica, di prendere ulteriore coscienza dei suoi mezzi.
Lo sconsolato Gulbis invece era decisamente rammaricato per il cattivo funzionamento del suo servizio e per quell’incredibile chiamata del falco: “c’era una possibilità su un milione che quella palla fosse dentro e infatti…”

N. Kyrgios b. F. Delbonis 7-6(2) 3-6 6-3 6-7(5) 6-3 (di Niccolò Ludovici)

Decisamente qualche problema più del previsto per l’altro enfant terrible del tennis australiano, Nick Kyrgios, vincitore qui due anni fa del torneo juniores proprio contro Kokkinakis.
Anche se Kyrgios e Kokkinakis non dovessero superare il secondo turno dell’ Australian Open, molto probabilmente il 19 gennaio 2015 sancirà l’ inizio della –si spera definitiva- rinascita del tennis australiano.
Una giornata da incorniciare per questi due giovani tennisti e per la gloriosa scuola alla quale appartengono, (quasi) senz’ombra di dubbio la prima per importanza storica e qualità di gioco.
Alla vigilia del suo esordio in questo Australian Open, molti erano i dubbi sulle reali condizioni fisiche di Kyrgios, un tennista che proprio sulla tenuta atletica ha costruito i successi fin qui ottenuti. La schiena dolorante ha –per il momento- retto, nonostante il nostro non abbia sparato le cosuete “sassate” di servizio ad oltre 200 km/h, prediligendo (almeno inizialmente) la ricerca e le rotazioni alla potenza. Poi, una volta “scaldate” le parti doloranti del suo corpo, il giovane di origini greche e malesi, ha ingranato la quinta, e da lì in poi, per Delbonis non ha trovato più nulla a cui aggrapparsi in fase di ribattuta, per quanto al mancino sudamericano non manchi certo un buon timing sulla palla.
Delbonis è stato bravo a costringere all’errore in più di un’occasione Kyrgios, ma alla fine, il sostegno dei “fanatics” accorsi in massa –com’era del resto prevedibile- alla Margaret Court Arena, la proverbiale grinta e la voglia di vincere, che fanno spesso guardare all’ australiano come ad uno che reca già ben visibili sulla pelle le stimmate del predestinato, hanno giustamente premiato il vincitore di questo incontro.

[2] R. Federer b. Y. Lu 6-4 6-2 7-5 (da Melbourne, Angelo Lo Conte)

Nel 1967 Roy Emerson è diventato il primo e unico tennista ad aver vinto per cinque volte il singolare maschile degli Australia Open. Quarantotto anni dopo Roger Federer prova ad eguagliarlo nel suo sessantunesimo slam consecutivo, il sessantatreesimo della sua straordinaria carriera. Avversario di giornata è Yen–Hsun Lu, di Taipei, contro il quale ha già vinto due volte a Wimbledon 2009 e Shanghai 2012 senza mai lasciare l’ombra di un set. Roger apre la sessione notturna della Rod Laver Arena e c’è curiosità di capire quale sia  il suo stato di forma dopo la vittoria nel torneo di Brisbane dove ha conquistato l’ottantatreesimo titolo della sua carriera battendo in finale Milos Raonic in tre set.

L’inizio di match è incoraggiante: nei primi due parziali lo svizzero serve il 70% di prime, con 36 vincenti a fronte di 20 gratuiti. Il 6-4 6-2 con cui congela il match è naturale conseguenza di questi dati, sporcati, in verità, dalla solita bassissima percentuale di palle break sfruttate: tre su dodici. Il terzo set è il più equilibrato: Federer salva due palle break nel primo game, da lì in poi si segue la regola del servizio fino all’undicesimo gioco nel quale lo svizzero conquista il break che chude il match. Dopo Nadal, anche Federer approda facilmente al secondo turno dove troverà il nostro Simone Bolelli vittorioso in quattro set su Juan Monaco.

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[3] R. Nadal b. M. Youzhny 6-3 6-2 6-2 (di Silvia Berna)

Ritorno a Melbourne per il numero 3 del mondo Rafa Nadal dopo la bruciante sconfitta in finale dello scorso anno e le vicissitudini fisiche della seconda parte di stagione. L’esordio è agevole e molto più comodo del previsto per il maiorchino che sconfigge nettamente in tre set il numero 49 del mondo Mikhail Youzhny, lontano parente del giocatore ammirato in passato.
Match a senso unico dall’inizio alla fine, con il russo che è apparso impotente e incapace di mettere in difficoltà lo spagnolo, tanto da sembrare quasi rassegnato. La prestazione di Nadal è stata invece decisamente positiva, con sprazzi di ottimo tennis.
Non è ancora al meglio della condizione, ma è sembrato comunque centrato con i due fondamentali da fondo e solido al servizio – solo otto punti persi sulla sua battuta in tutto il match – si è mosso molto bene e ha spesso comandato lo scambio facendola da padrone. Lo spagnolo ha dichiarato nei giorni scorsi di avere bisogno di tempo per ritrovare le giuste sensazioni ed è sicuramente vero. Vincere partite ed avanzare nel torneo non può che far bene al suo tennis e alla sua fiducia, ma il giocatore visto stanotte non è sembrato così negativo come molti si attendevano. Chiaramente ha ancora diversi aspetti da migliorare, come la profondità di palla e l’intensità – a volte sembra ancora un po’ incerto e concede qualche errore di troppo – ma la voglia e la determinazione sono quelle dei giorni migliori e grazie anche ad un tabellone non certo proibitivo, il maiorchino potrà sicuramente dire la sua ed essere protagonista nelle fasi finali del torneo. Al secondo turno Rafa attende il vincitore del match fra Saville e Smyczek.

Nadal a fine gara è stato intervistato da Mats Wilander: “Sono a posto fisicamente, sto lavorando per tornare al meglio. Oggi sono andato molto bene al servizio. Per me ora è importante vincere, anche perché il primo turno per me l’anno scorso era stato pericoloso. Oggi ho cercato di essere aggressivo, non sono ancora molto in fiducia a rispondere da molto lontano dalla linea di fondo giocando alto”.

[6] A. Murray b. [Q] Y. Bhambri 6-3 6-4 7-6( 3) (di Tommaso Voto)

Un solido Murray supera con il punteggio di  6-3 6-4 7-6(3) il qualificato Bhambri, che nulla ha potuto contro la potenza e le geometrie dello scozzese, che sembra in buone condizioni fisiche e molto concentrato. Dopo un 2014 tribolato, per Murray questo primo slam rappresenta un banco di prova interessante e decisivo, considerando anche la rivoluzione tecnica avvenuta con l’arrivo dell’ex numero Wta Mauresmo.
La partita è stata priva di spunti tecnici interessanti, troppa  la differenza tra i due giocatori, ma è servita a Murray come allenamento “agonistico” e per provare schemi di gioco nuovi. È sicuramente un Andy diverso rispetto a quello svogliato ed abulico della prima parte della stagione precedente. È più aggressivo, più vicino alla linea di fondo e pronto a verticalizzare il gioco a rete ( su questo fondamentale di vede la “mano” della Mauresmo), unica pecca è ancora il dritto, che in alcune circostanze diventa troppo corto e centrale.
I primi due set dell’incontro sono volati via abbastanza lisci, perché chiusi rapidamente e senza mai soffrire, solo il terzo parziale è stato caratterizzato da qualche errore di troppo commesso dallo scozzese, che si trovava addirittura sotto per 4 giochi a 2. A questo punto arriverà la reazione di orgoglio di Murray che porterà il parziale al tie break decisivo, in cui lo scozzese dimostra la sua maggiore esperienza e chiuderà con 7 punti a 3. Quindi Murray approda al secondo turno dello Slam australiano, ma per testare le sue reali potenzialità dovremmo aspettare un test più probante, anche se tutto sommato è stata una partita positiva su cui lavorare, anche perché negli Slam è la seconda settimana il periodo in cui bisogna giocare il proprio tennis migliore.

[10] G. Dimitrov b. D. Brown 6-2 6-3 6-2  (di Silvia Berna)

Ottimo debutto nel torneo per Grigor Dimitrov.
Il bulgaro, testa di serie numero 10, ha sconfitto nettamente in tre set il tedesco di padre giamaicano Dustin Brown, numero 90 del ranking mondiale. L’eclettico tennista tedesco accede al tabellone principale di Melbourne per la seconda volta in carriera – fu sconfitto al primo turno anche nel 2011 -. Dimitrov deve difendere invece l’ottimo risultato ottenuto lo scorso anno, quando venne sconfitto nei quarti di finale da Rafa Nadal. Un unico precedente fra i due, vinto da Dimitrov sulla terra rossa di Gstaad nel 2012.
Chi si aspettava una partita equilibrata, o quantomeno divertente, non può che essere rimasto deluso. La differenza di valori fra i due giocatori in campo si è fatta decisamente sentire e il match non è mai stato in discussione. Comandata da Dimitrov dall’inizio alla fine, la partita è scivolata via molto rapidamente, con Brown che ha opposto davvero poca resistenza. Il bulgaro è apparso in buona forma, concentrato e soprattutto molto solido al servizio, ma andrà sicuramente rivisto nei prossimi giorni di fronte a test più probanti. Prestazione invece molto deludente di Brown, mai davvero in partita e incapace di mettere in luce le proprie potenzialità. Dimitrov attende al secondo turno lo slovacco Lacko che ha superato in 5 set l’argentino Gonzalez.

 [29] J. Chardy b. B. Coric 3-6 6-4 7-5 6-4 (Da Melbourne, Angelo Lo Conte)

Apertura sul campo 15 per Geremy Chardy che qui a Melbourne fece quarti di finale nel 2013 perdendo da Andy Murray. Il francese oggi affronta il diciottenne croato Borna Coric, giovane promessa del tennis mondiale che l’anno scorso ha battuto Nadal nei quarti a Basilea prima di arrendersi in tre set a David Goffin. La giornata, piuttosto grigia, si caratterizza per un leggero vento laterale; sugli spalti numerosi tifosi in maglia croata pronti ad incitare il loro giovane connazionale. La partita inizia bene con tanti vincenti e pochi errori. Dopo i primi quattro giochi in cui si rispetta la regola del servizio, Coric rompe gli indugi prendendo il break all’avversario al secondo tentativo. Il giovane croato sbaglia pochissimo e attacca non appena se ne presenta l’occasione. Dopo aver confermato il break si porta subito sul 5-3, non trema e porta a casa il primo set in poco meno di mezz’ora.

Il secondo parziale segue la falsariga del primo con Coric a comandare il gioco e Chardy a cercare di limitare i danni. Il giovane croato usa il rovescio bimane per aprirsi il campo e attaccare con il dritto, una strategia che gli frutta molti punti e alla quale Chardy non sembra trovare rimedio. Eppure nel nono gioco è proprio il rovescio a tradire Coric che commette tre gratuiti mandando l’avversario a servire per il set. Chardy si fa recuperare da 40-0 ma poi ritrova la prima e chiude al quarto set point riportando il match in parità.

Sebbene l’incontro sia estrememente equilibrato, dopo la prima ora di gioco l’inerzia della partita sembra sportarsi in modo sempre più convincente in favore del ventiseinne francese che fa valere la sua maggiore esperienza strappando il servizio nell’undicesimo gioco e chiudendo il terzo parziale con il punteggio di 7-5. Nonostante Coric continui a giocare bene mostrando sprazzi di grande tennis e le grandi potenzialità del suo talento, Chardy brekka ancora nel settimo gioco del quarto set chiudendo con il punteggio di 3-6 6-4 7-5 6-4 in 2 ore e 44 minuti e approdando al secondo turno dove incontrerà Andreas Seppi vittorioso in cinque set su Denis Istomin. L’unico precedente tra Chardy e Seppi risale al quarto turno degli Australian Open 2013, in quella occasione vinse il francese con il punteggio di 5-7 6-3 6-2 6-2.

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Risultati:

[2] R. Federer vs Y.H. Lu 6-4 6-2 7-5
[3] R. Nadal vs M. Youzhny 6-3 6-2 6-2
[6] A. Murray b. [Q] Y. Bhambri 6-3 6-4 7-6(3)
[7] T. Berdych b. A. Falla 6-3 7-6(1) 6-3
[10] G. Dimitrov b. D. Brown 6-2 6-3 6-2
T. Kokkinakis b. [11] E. Gulbis 5-7 6-0 1-6 7-6(2) 8-6
[14] K. Anderson b. D. Schwartzman 7-6(5) 7-5 5-7 6-4
E. Roger-Vasselin b. [15] T. Robredo 3-2 rit.
[20] D. Goffin b. [Q] M. Russell 6-3 6-3 5-7 6-0
[22] P. Kohlschreiber b. P. H. Mathieu 6-2 6-2 6-1
[23] I. Karlovic vs [Q] R. Bemelmans
[24] R. Gasquet b. C. Berlocq 6-1 6-3 6-1
[26] L. Mayer b. J. Millman 6-3 6-3 6-2
[28] L. Rosol b. K. De Schepper 4-6 6-2 6-7 (4) 6-3 6-4
[29] J. Chardy b. B. Coric 3-6 6-4 7-5 6-4
[32] M. Klizan b. T. Ito 7-6(6) 6-2 6-4
N. Kyrgios b. F. Delbonis 7-6(2) 3-6 6-3 6-7(5) 6-3
B. Tomic b. T. Kamke 7-5 6-7(1) 6-3 6-2
S. Groth vs F. Krajinovic
M. Matosevic b. [Q] A. Kudryavtsev 6-4 6-7(5) 4-6 7-5 6-3
J. Duckworth b. B. Kavcic  6-2 5-7 7-6(7) 3-6 6-2
J. Veselj vs V. Troicki
L. Lacko b. M. Gonzalez 6-4 2-6 5-7 7-6(4) 6-1
[Q] J. Melzer vs V. Estrella Burgos
R. Berankis b. I. Sijsling 2-6 6-4 7-6(2) 6-7(6) 6-4
J. Sousa b. J. Thompson 6-4 7-6(5) 6-4
M. Baghdatis b. T. Gabashvili 6-2 6-7(5) 3-6 6-4 6-4
[Q] T. Smyczek b. L. Saville 7-6(2) 7-5 6-4
J.L. Struff vs D. Sela

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