Australian Open uomini: Djokovic avanti senza problemi, Monfils rimonta

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Australian Open uomini: Djokovic avanti senza problemi, Monfils rimonta

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Il numero 1 del mondo lascia 9 game allo sloveno Bedene, il campione uscente Wawrinka 7 a Ilhan. Avanti senza problemi anche Raonic, Nishikori e Ferrer. Feliciano Lopez la spunta solo 10-8 al quinto sull’americano Kudla dopo aver annullato tre match point, Hewitt fatica ma fa felice il pubblico di casa. Monfils recupera uno svantaggio di due set al giovane connazionale Pouille

[17] G.Monfils b. [WC] L. Pouille 6-7 (3) 3-6 6-4 6-1 6-4 (di Paolo Valente)

Il primo turno del singolare maschile si chiude con l’unico derby in programma, quello fra i francesi Monfils e Pouille. Partita non avara di emozioni, con Monfils capace di rimontare da 2 set sotto e vincere al quinto come era riuscito a fare solo una volta in carriera (proprio a Melbourne, contro De Bakker nel 2011). Il primo set si risolve al tie-break: qui Monfils, dopo aver perso solamente 2 punti in 6 games di servizio, ne perde ben 4 sulla propria battuta, cedendo il tie per 7-3. Pouille dimostra di avere il giusto atteggiamento e sfrutta l’abbrivio del tie-break per strappare il servizio al più esperto compatriota in apertura di secondo parziale. Il giovane francese non trema, gioca un bel tennis d’attacco venendo più volte a prendersi il punto a rete (ben 67 discese nel match, col 63% di punti vinti) e senza concedere alcuna palla break si aggiudica il secondo set 6-3. Nel terzo set si seguono i servizi fino al 5-4 Monfils, qui Pouille va avanti 40-15 ma non sfrutta l’occasione e con un dritto in rete regala il terzo parziale a Monfils. In apertura di quarto set Pouille ha tre opportunità per strappare il servizio all’avversario, ma Monfils annulla e strappa a sua volta la battuta al connazionale nel 4° game. La tds n°17 si esalta e regala anche un paio di smash in salto da applausi, chiudendo il parziale 6-1. Ad inizio del quinto Pouille vola subito sul 3-0 ma è la sua ultima fiammata: Monfils non si disunisce e recupera il break grazie ad un doppio fallo del più giovane francese, salva una palla del 3-4 e brekka ancora nel 9° game grazie ad un errore gravissimo di Pouille, che lascia andare un recupero di Monfils che colpisce in pieno la riga. Nel game successivo Monfils spreca un primo match point con un doppio fallo, ma sul 2° la risposta di Pouille è lunga e Gael può festeggiare l’approdo al secondo turno, dove lo aspetta il polacco Janowicz.

L. Hewitt b. [WC] Z. Zhang 6-3 1-6 6-0 6-4 (di Paolo Valente)

Rod Laver Arena gremita per accogliere l’idolo locale Lleyton Hewitt, opposto al cinese Ze Zhang, vincitore della WC per l’Asia-Pacifico nel torneo di qualificazione di Shenzen dello scorso novembre. Sale subito 3-0 l’australiano, che però soffre il tennis aggressivo di Zhang, che cerca spesso il vincente anche coi piedi fuori dal campo e trova alcune belle soluzioni soprattutto col rovescio lungolinea. Il cinese risale fino al 3-3 ma cede nuovamente il servizio con un doppio fallo e Rusty chiude 6-3. Nel secondo parziale è Zhang a prendere il sopravvento, Hewitt cala notevolmente la percentuale di prime (da 85% a 46%) e il cinese sulla seconda dell’australiano trova più volte il vincente, specialmente di rovescio. Doppio break per Zhang che sale 4-0 e chiude 6-1. Ma Lleyton è il “fighter” per eccellenza e reagisce immediatamente con un incredibile parziale di 9 games a 0 (0 unforced per l’Aussie nel terzo set). Quando la partita sembra ormai finita Zhang trova il controbreak con l’ennesimo vincente di rovescio e impatta 4-4. Hewitt tiene il servizio e nel game successivo chiude al 5° MP, festeggiando con il Com’on! d’ordinanza.

[9] D. Ferrer B T. Bellucci 6-7 (2) 6-2 6-0 6-3 (di Tommaso Voto)

Ferrer supera il brasiliano Tomaz Bellucci in 4 set ed approda al secondo turno degli Australian Open. Praticamente la partita è stata piacevole e combattuta solo nel primo parziale, in cui Bellucci è stato solido al servizio e vicino anche ad ottenere il break di vantaggio. Nel tie break ( vinto per 7 punti a 2) il brasiliano ha giocato molto bene ed ha approfittato di qualche errore di troppo del suo avversario. Ma, dopo aver vinto il primo set, Bellucci è praticamente uscito dal campo, perchè Ferrer ha iniziato a dominare negli scambi da fondo e nei turni di risposta. Qui lo spagnolo ha dimostrato, ancora una volta, di essere un giocatore di livello superiore e di saper cambiare le sorti delle partite a proprio favore, perchè non si è demoralizzato, ma ha alzato il proprio livello di gioco.
Ferrer, infatti, vincerà rapidamente i tre set successivi, in cui Bellucci raccoglierà appena 5 giochi, dimostrando una forma fisica discreta e qualche variazione tattica importante ( lo spagnolo è più aggressivo con il dritto), ma per capire le reali potenzialità dello spagnolo si dovrà attendere un avversario più impegnativo. Ma tutto sommato le prime partite del 2015 sono state positive per Ferrer, che a 32 anni può ancora essere uno dei protagonisti di questo sport.

[8] M. Raonic b. [Q] I. Marchenko 7-6(3) 7-6(3) 6-3 (di Cesare Novazzi)
Esordio in controllo per il canadese -testa di serie numero otto– che passa in tre set sul qualificato Marchenko. Inizia Raonic al servizio, parte con il freno a mano perché si fa recuperare da 30-0 concedendo subito l’unica una palla break sul suo turno di battuta. Occorre solo registrare i colpi per annullare la palla del possibile vantaggio. Si segue così la regola dei servizi. Nel primo set, il canadese tiene sempre agevolmente i propri turni di battuta, il merito va all’ucraino che rimane in scia. Marchenko non ottiene tanti punti direttamente con il servizio, ma utilizza la prima per entrare subito nello scambio. Fino al 6 a 6 nulla da registrare ed il tie break, dopo un inizio regolare, vede Raonic rispondere meglio per aggiudicarsi il primo parziale. L’andamento del secondo set è ancora più lineare del primo e non si arriva mai ai vantaggi. Al contrario, il tie break è più lottato. L’ucraino ci crede e spinge con il diritto recuperando il minibreak perso in partenza, ma Raonic fa giocare sempre un colpo in più all’avversario. Dopo due set dove il canadese ha fatto solo il minimo indispensabile, Raonic sale in cattedra dominando a tratti lo scambio e aggiudicandosi anche il secondo parziale. Il terzo set ancora il canadese cerca la massima resa con il minimo sforzo. Sull’1 a 0 strappa il servizio all’avversario, al primo vero calo fisiologico dell’ucraino, e mantiene il vantaggio senza alcun sussulto fino al 6-3 finale. Raonic, accompagnato dalla sua consueta pioggia di ace (30), incontrerà Donald Young al secondo turno.

[1] N. Djokovic b. [Q] A. Bedene 6-3 6-2 6-4 (di Carlo Carnevale)

Novak Djokovic apre la sua campagna australe con una prova da predatore vero.
Vittoria tre set a zero, in condizioni fisiche non ottimali, almeno a vedere il body language del serbo, contro un giocatore in forma come Aljaz Bedene, il venticinquenne sloveno reduce dalla sua prima finale ATP conseguita a Chennai, da qualificato.
La salute precaria di Djokovic, vittima in settimana di un’influenza intestinale, costringe il serbo ad una partenza lenta e fallosa, opposta ad un avvio sprint di Bedene, che prima serve tre aces in un solo game, poi è il primo ad avere chance di break nel quinto gioco, annullate dall’aggressività di Nole. Come detto, il numero uno del mondo agisce da rapace di razza, silente fino alla prima occasione, che si costruisce dopo aver esperito con successo un challenge contro un “over rule” della giudice Alves, non esattamente nuova ad errori del genere. 6-3 in poco più di mezz’ora, e da qui si apre un clinique di Djokovic alla risposta, con la quale il serbo alza la pressione e piazza la nuova zampata in avvio di secondo parziale.
A Bedene non basterà scavallare oltre la doppia cifra nel computo degli aces, nè aggrapparsi al servizio per rimanere attaccato all’avversario. Nole è ordinato, brekka ancora e chiude il secondo set con bilancio pari tra errori e vincenti ed un interessantissimo 9/11 a rete, segno di una certa solidità strategica, prima di tenere due turni di servizio a zero per aprire il terzo set.
Sul 2-1 Bedene chiama un MTO per dolori all’anca, Djokovic sente l’odore del sangue e alla ripresa delle ostilità si procura due palle break con una frustata di bacino e quadricipiti che si traduce in un clamoroso rovescio lungolinea; trasforma la seconda con un pregevole attacco di dritto inside out, e da quel punto in avanti è ordinaria amministrazione, ad eccezione di una palla break da salvare con azione di pressione da fondo.
Successo al di sotto delle due ore di gioco, per un Djokovic che avrà senz’altro bisogno di alzare l’asticella per evitare grattacapi, ma che dimostra una volta di più la sua graniticità mentale anche in giornate non troppo floride. Bedene conferma quanto di buono fatto vedere in terra indiana, e può consolarsi con le positive prospettive della stagione appena iniziata.

[5] K. Nishikori b. N. Almagro 6-4 7-6(1) 6-2 (di Silvia Berna)

Dopo ben otto mesi di assenza Nicolas Almagro è rientrato a Sidney la settimana scorsa. Lo spagnolo precipitato al numero 69 del ranking mondiale, aveva giocato il suo ultimo incontro al primo turno del Roland Garros prima di sottoporsi ad un’operazione chirurgica al piede sinistro. Adesso il rientro negli Slam. Di fronte a lui il finalista degli US Open Kei Nishikori, testa di serie numero 5 del torneo. I confronti diretti fra i due sono in perfetta parità – una vittoria a testa. Almagro parte bene, spingendo forte da fondo campo con il rovescio – che ha a tratti ricordato tempi migliori – ma anche Nishikori non si fa pregare e la partita è gradevole. Dopo break e contro break in apertura di match, è il giapponese a giocare meglio i punti importanti e ad aggiudicarsi il primo parziale strappando il servizio all’avversario nel decimo game. Nel secondo set il copione non cambia. Almagro si porta avanti di un break approfittando di qualche distrazione di troppo di Nishikori, ma non riesce a capitalizzare il vantaggio. Lo spagnolo si scioglie anche stavolta nei momenti decisivi e consente al giapponese di chiudere il secondo set al tiebreak. Ultimo parziale senza storia, con Almagro che deluso dall’andamento del match abbandona rapidamente la partita e lancia Nishikori verso il secondo turno. Al di là della vittoria però, prestazione non propriamente esaltante del giapponese che è stato bravo ad alzare il livello di gioco nei momenti importanti ma è sembrato ancora lontano dalla sua miglior condizione.

[4] Wawrinka b. Ilhan 6-1 6-4 6-2 (di Carlo Carnevale)

Passeggiata di salute all’esordio per il campione in carica Stan Wawrinka; lo svizzero da prova di grande concretezza e solidità e si sbarazza in appena un’ora e mezza del turco Marsel Ilhan, numero 100 del ranking.
Pilota automatico inserito fin dai primi minuti di gioco, nei quali il nativo di Losanna conquista cinque games consecutivi prima di chiudere il parziale iniziale per 6-1 in venti minuti; Ilhan sembra ancora negli spogliatoi, non fa mai male con il servizio e il dritto, che seppur macchinosi e visibilmente costruiti, costituiscono il suo “bread and butter”. L’originario dell’Uzbekistan trema alla prima occasione, concede il servizio una prima volta mandando lungo un dritto, poi condisce il tutto con un doppio fallo nel quinto gioco e rimanda l’eventuale lotta ai set successivi. Emblematico il numero dei punti totali conquistati da Ilhan nella prima frazione, 14 di cui ben più della metà regalati dai gratuiti dell’avversario.
Wawrinka chiuderà il match con il 50% di prime in campo, da cui trae però uno straordinario ottanta per cento; continua a martellare da fondo su entrambi i lati, mostrando una condizione atletica a tratti brillante e dando l’impressione di non inserire mai neanche la terza marcia; break in avvio su un dropshot in corridoio di Ilhan e allungo che sarà poi decisivo. Il turco si scrolla di dosso un po’ di tensione e tiene i turni di servizio seguenti con maggiore agilità, spreca anche due palle break, su una delle quali è impotente davanti al buon servizio di Wawrinka, ma cede poi il set per 6-4; Stan brilla di gran classe nel game che chiude il parziale, quando sul 15-30 inchioda un ace di seconda sulla T, prima della splendida prima con cui annulla il break point concesso dopo aver mandato lungo un recupero in corsa.
Terzo set di passerella, lo svizzero adegua il proprio livello a quello dell’avversario e nonstante ciò ottiene due break di vantaggio, entrambi conseguiti sfruttando la terza palla break nei rispettivi games; prima in pressione con lo sventaglio, poi in seguito ad un pregevolissimo capovolgimento di fronte con il dritto ad uncino. Non un test probante per il detentore del titolo, che può comunque essere soddisfatto per la lucidità e l’attenzione mostrata nel disporre di un avversario evidentemente inferiore.

Gli altri match
Nelle altre partite da segnalare la soffertissima vittoria della testa di serie numero 12 Feliciano Lopez che la spunta solo per 10-8 al quinto recuperando da due set a uno sotto, ma soprattutto annullando tre match point all’americano Kudla di cui due sul 6-5 40-15 con l’americano al servizio e uno sul 7-6. Match molto combattuto anche tra Roberto Bautista Agut e il giovane austriaco Dominika Thiem con lo spagnolo, numero tredici del seeding, che passa in quattro set ma rischiando seriMente di vedersi costretto al quinto: Thiem ha avuto un break di vantaggio nel quarto, un set poit sul proprio servizio sul 5-4 e dopo non aver sfruttato quattro palle break nel game successivo ha ceduto al tiebreak. Avanzano senza problemi Gilles Simon e John Isner che liquidano in tre set rispettivamente Haase e Wang. Rischia non poco anche il semifinalista dell’edizione 2009 Fernando Verdasco, oggi testa di serie numero 31, che cede il primo set al britannico Ward, vince il secondo ma nel tie-break del terzo deve annullare un set point al suo avversario prima di chiudere in scioltezza nel quarto. Esce la testa di serie numero 27 Pablo Cuevas per mano di Bachinger mentre avanza la numero 30 Santiago Giraldo, facile in tre set sul ceco Hernych. In chiave Davis se l’Italia piange per la sconfitta incredibile di Fognini, il Kazakistan non ride con Golubev che cede in tre set al mancino finlandese Nieminen. Altra maratona sul campo numero 11 dove l’ucraino Stakhovsky contiene la rimonta di Lajovic, bravo a recuperare il quarto set sotto 5-2, e la spunta 6-4 al quinto. Esce abbastanza sorprendentemente la testa di serie numero 25 Julien Bennetteau per mano del tedesco Benjamin Becker che si aggiudica il match in quattro set. Avanza anche il polacco Janowicz, possibile mina vagante del torneo, che si distrae un set con Morija ma porta a casa la partita, Pospisil recupera Querrey e vince al quinto.
Risultati:

[1] N. Djokovic b. A. Bedene 6-3 6-2 6-4
[4] S. Wawrinka b. M. Ilhan 6-4 6-1 6-2
[5] K. Nishikori b. N. Almagro 6-4 7-6(1) 6-2
[8] M. Raonic b. I. Marchenko 7-6(3) 7-6(3) 6-3
[9] D. Ferrer  b. T. Bellucci 6-7(2) 6-2 6-0 6-3
[12] F. Lopez  v. D. Kudla 3-6 6-2 4-6 6-2 10-8
[13] R. Bautista Agut b. D. Thiem 4-6 6-2 6-3 7-6(5)
[17] G. Monfils b. L. Pouille 6-7(3) 3-6 6-4 6-1 6-4
[18] G. Simon b. R. Haase 6-1 6-3 6-4
[19] J. Isner b. J. Wang 7-6(5) 6-4 6-4
B. Becker[ b. 25] J. Benneteau 7-5 5-7 6-2 6-4
M. Bachinger b. [27] P. Cuevas 7-6(1) 6-3 6-1
[30] S. Giraldo b. J. Hernych 6-3 6-2 6-2
L. Hewitt b. Z. Zhang 6-3 1-6 6-0 6-4
V. Pospisil b. S. Querrey 6-3 6-7(5) 2-6 6-4 6-4
[31] F. Verdasco b. J. Ward 2-6 6-0 7-6(6) 6-3
J. Janowicz b. H. Moriya 7-6 6-2 3-6 7-5
G. Soeda b. E. Ymer 1-6 6-4 4-6 6-3 6-3
A. Haider-Maurer b. [Q] L. Lokoli 6-4 7-5 4-6 6-3
J. Nieminen b. A. Golubev 6-1 6-2 7-6
A. Mannarino b. B. Rola 7-6(7) 6-3 6-2
S. Stakhovsky b. D. Lajovic 6-3 4-6 6-4 6-7(3) 6-4
M. Granollers b. S. Robert 6-3 6-4 6-4
A. Kuznetsov b. A. Ramos-Vinolas 6-1 3-6 6-3 7-6(3)
D. Young b. T. Puetz 6-4 4-6 6-3 6-2
G. Garcia-Lopez b. P. Gojowczyk 6-7(1) 7-5 6-4 1-0 (rit.)
M. Copil b. P. Andujar 6-2 6-2 7-5
I. Dodig b. J. Souza 6-4 7-5 6-4
S. Johnson b. K. Edmund 6-4 6-4 6-3
G. Muller b. P. Carreno Busta 6-4 7-6(5) 7-6(3)

 

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