Australian Open, day 3: due italiani al 3° turno. Quando Nadal e Sharapova tremano

Editoriali del Direttore

Australian Open, day 3: due italiani al 3° turno. Quando Nadal e Sharapova tremano

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A Seppi ed Errani (che scavalca Pennetta e torna n.1 d’Italia) si aggiungeranno Lorenzi e Giorgi? Contro Federer si deve andare a Lourdes? Le mani avanti di Nadal, i 65 aces di una sola partita e la Tunisia. Ha fallito la prova del nove…

Quattro italiani ancora in vita
Nel giorno in cui Maria Sharapova e Rafael Nadal hanno rischiato la clamorosa eliminazione, per mano di due tennisti non compresi fra i primi cento, la russa Panova n.150, l’americano di Milwaukee di origini ceche n.112 – scovato non so come da quell’ottimo… talent scout della Lotto, Veso Matijas – c’erano anche quattro tennisti italiani un po’ meno famosi sui campi di quello che una volta si chiamava Flinders Park (Flinders come la stazione ferroviaria, il quartiere e l’esploratore britannico Matthew Flinders che esplorò le coste dell’Australia, la grande barriera corallina e circumnavigò la Tasmania dimostrandone l’insularità).

Le dieci batoste di Seppi con Federer
Due di loro hanno vinto e sono felicemente approdati al terzo turno. Non era per nulla scontato che ci riuscissero, per diversi motivi. Perché Andreas Seppi (n.46) due anni fa aveva perso qui dal francese Chardy (n.31 e testa di serie n.29), dopo aver vinto il primo set 7-5, e oggi invece, dopo aver vinto ancora il primo set 7-5 (“Ci ho ripensato, come no?”) e perso il secondo, si è preso una bella rivincita finendo in crescendo, 6-2 6-1 negli ultimi set. Chissà forse, soprattutto sapendo che al prossimo turno lo attende Roger Federer, Andreas avrebbe preferito battere Chardy due anni fa, perchè quello era un match di ottavi di finale. Per battere Federer ci vorrà, per riutilizzare la frase di Fognini alla vigilia di Bolelli-Federer “Un miracolo della Madonna di Lourdes”. Dieci duelli, dieci vittorie di Roger contro Seppi, un solo set vinto dal nostro, 18 persi se non ho contato male. Andreas si aggrappa al ricordo degli ultimi due set perduti al tiebreak a Montecarlo, a un set point mancato proprio qui in Australia. Insomma, per parlarsi chiari, speranze ridotte al lumicino “anche se a 33 anni Federer perde più partite di quando in un anno ne perdeva solo 4 o 5”, chiosa il ragazzo di Caldaro.

Sara Errani torna n.1 d’Italia
L’altra vittoria non del tutto scontata è quella di Sara Errani che, fra pertosse, costole incrinate, cattiva forma e morale sotto i tacchi, non ispirava troppa fiducia – forse non ne aveva tanta nemmeno lei – e difatti ha giocato male anche se ha vinto 7-6 6-3 con la modesta spagnola Soler Espinosa, n.69 Wta. Un risultato che però le avrà infuso un po’ di coraggio. L’anno scorso qui aveva perso al primo turno, rimediando una scoppola dalla Goerges, 6-3 6-2, lei n.7 dalla tedesca n.73. E quindi se anche perdesse nuovamente dalla Wickmayer che l’ha battuta 3 volte su 5 ma non le ultime 2, Sara salirebbe a n.12 del mondo, scavalcando Flavia Pennetta che scende almeno a n.13, e tornando ad essere quindi la n.1 d’Italia. La Wickmayer non arriva al terzo turno di uno Slam da due anni precisi, dall’Australian Open 2013. Ma qui ha battuto proprio Sara Errani 6-1 6-7 6-3 nel 2010. Sara ha vinto le ultime due sfide, ma sempre in 3 set.

Simone Bolelli, 34esima sconfitta contro un top-ten in 34 match
Non era pensabile, onestamente, che Simone Bolelli pur ritrovato, potesse sorprendere Roger Federer. Ho scritto su questo match e vi ci rimando con link, ma Simone ha giocato un bellissimo primo set che ha fatto tremare addirittura il n.2 del mondo. Che però ha smesso di tremare da quando,45 minuti dopo l’avvio, ha strappato il servizio a Simone e ha rovesciato il match come un calzino.
Né aveva molte più chances – appena qualcuna in più – Roberta Vinci (n.45) contro la Makarova (n.11). Ha fatto la metà dei suoi games 62 64.
Senza troppi rimpianti, né lei né Simone.

E domani Giorgi e Lorenzi
Domani giovedì abbiamo gli altri due superstiti dei dieci piccoli azzurri (avete presente il film “I dieci piccoli indiani”? Uno a uno ce li fanno fuori tutti) e sulla carta ha più chances Camila Giorgi, nonostante l’imprevedibilità che la distingue soprattutto quando è favorita, contro la ceca Tereza Smitkova, n.68, che il mio co-tifoso viola Paolo Lorenzi (n.64) contro il canadese Pospisil che gli sta dietro solo 4 posti ma che su questi campi velocissimi, a meno che Paolo batta come contro Dolgopolov, sembra sopravvanzarlo più nettamente.
Intanto oggi, nel terzo giorno dell’Aus Open, di cose ne sono successe parecchie e ne hanno goduto 72.954 spettatori, un’affluenza record.

Maria, che coraggio!
Maria Sharapova ha annullato due matchpoint con il solito coraggio, quello che è mancato alla sua connazionale Panova che ha servito sul 5-4 in modo così tremebondo, prima sbagliando la “prima” e poi giocando “seconde” mozzarella sulle quali Mariona si è avventata con sacro furore. Poche tenniste sanno tirare fuori il meglio di sé quando sono in giornata no ma le avversarie le rimettono in corsa.

Rafa Nadal, maratona vittoriosa e sofferta di 4 ore e 10 con il carneade USA Smyczek
Rafa aveva messo le mani avanti. “Non mi sento in grado di vincere questo torneo…aver passato il primo turno mi ha fatto piacere ma non mi ha fatto cambiare idea sulla mia condizione e il mio stato di forma”. Tanto più dopo il 75 al quinto di oggi, in rimonta da sotto due set a uno. Con un collega spagnolo che enfatizza qui vicino “la resurrecion de Rafa Nadal!” Esagerato, certo, ma chi avesse visto Rafa inginocchiarsi a terra, con le lacrime agli occhi nemmeno avesse vinto il suo quindicesimo Slam…beh, era difficile non farsi trascinare dall’emozione per un aficionado spagnolo come questo entusiasta “periodista”.
A Nadal non sarà forse dispiaciuto che il piccolo israeliano Dudi Sela abbia fatto fuori Rosol, famoso giustiziere di Rafa a Wimbledon (come Darcis, peraltro). I “nemici” di Nadal hanno costituito addirittura un gruppo “amici di Rosol” su Facebook.

Il derby aussie e 65 aces fra Karlovic e Kyrgios
Come noi ieri con Pennetta-Giorgi anche gli australiani avevano il loro derby, Groth-Kokkinakis e il pubblico era tutto dalla parte del ragazzino che aveva dato spettacolo l’altra sera contro Gulbis. Ma ha vinto Groth…e Rino Tommasi avrebbe scritto che Kokkinakis ha mancato la prova del nove. Non l’ha mancata invece Kyrgios che su questi campi velocissimi sembrava in grosso pericolo contro Ivo Karlovic e invece è stato bravo ad uscirne indenne nonostante 40 missili imprendibili scagliati dal gigante croato.

Su 229 punti giocati 200 sono finiti entro i 4 scambi. E 65 sono stati aces! 40 di Karlovic e 25 di Kyrgios. Non è un record perchè Isner e Mahut insieme ne fecero 219 (113 Isner e 106 Mahut) nel loro famoso match di Wimbledon di 183 games durato 11 ore e 5 minuti. Ma se avessero giocato altrettanto Karlovic e Kyrgios ci sarebbero andati vicini. Al confronto i 15 aces di Federer contro Bolelli sono numeri…da arrossire. Ha vinto anche un altro australiano , mentre Matosevic è stato dominato da Murray. Si tratta del negletto Tomic, pochissimo amato in patria, che ha battuto Kohlschreiber facendo registrare una strana statistica: ha conquistato un solo breakpoint!

La Tunisia nel libro dei record
Grazie ad un tennista di 31 anni, compiuti ieri, Malek Jaziri, la Tunisia entro nella storia dell’Open d’Australia. Jaziri ha vinto in cinque set sul francese Roger-Vasselin. Non c’era mai stato un tennista tunisino fra i partecipanti all’Open d’Australia, mentre due giocatori nati a Tunisi hanno raggiunto qui i quarti di finale e se uno Pierre Darmon rappresentò la Francia quando li centrò nel 1965, l’altro fu il nostro Nicola Pietrangeli nel ’57, quando per giocare in Australia si veniva ancora in nave e si impiegava più di un mese.
L’ultima volta che un tennista tunisino aveva preso parte ad uno Slam era stato Mustapha Belkhodja al Roland Garros nel 1961. Ma ha intervistato per Ubitennis Malek Jaziri il nostro Rob Cappuccio, che vi invito a leggere.

L’intramontabile Lleyton Hewitt
Di Australian Open il tennista di Adelaide ne ha giocati 19, più di chiunque altri. E’ il solo tennista che ha raggiunto semifinali di Slam – come ricorda Andras Ruszanov – sia nel ventesimo che nel ventunesimo secolo ed è anche l’unico ad avere giocato un’intera annata di 4 Slam in tre diverse decadi, (1990-1999, 2000-2009, 2010-2019).

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