Australian Bagel, Day 9 - Il complotto del diciotto  

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Australian Bagel, Day 9 – Il complotto del diciotto  

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Primi quarti e prime sorprese, con Berdych che annienta Nadal e vola in semifinale. Ad attenderlo Murray. Ma la curiosità del giorno riguarda un numero che si ripresenta troppe volte per essere una coincidenza.

 

Alla fine la grande sorpresa è arrivata: Rafael Nadal è stato eliminato oggi da Tomas Berdych. Sconfitta che desta scalpore soprattutto se si pensa che lo spagnolo aveva vinto gli ultimi 17 incontri. Ma come molti hanno fatto notare, c’è una maledizione per il numero 18: Nadal non può battere Berdych per 18 volte, Borg non può farlo con Gerulaitis, Lendl con Mayotte, nessuno può vincere 18 slam, eccetera. Insomma un numero scarsamente totiente divenuto un’ossessione per tutti i più grandi: Nadal, Borg, Lendl, Federer, Proietti.

Il ceco, chiamato dai suoi tifosi Perdych perché hanno spesso il raffreddore (dicono anche “gombloddo” e “dicioddo”), oggi ha dato prova di grande spessore annichilendo il maiorchino e rifilandogli addirittura un bagel nel secondo set. Gli unici altri tennisti a riuscirvi sono stati Federer e Roddick, curiosamente anche loro con cognomi di 7 lettere. Inutile far osservare che sette più undici fa esattamente diciotto.

Il Ceco va dunque a gonfie vele, non ha ancora perso un set e si candida prepotentemente a mettere in bacheca il suo secondo Slam in carriera, dopo la vittoria nel Wags Open 2014. Torna invece a casa Nadal, che nella pausa prima della tournée sudamericana si occuperà degli ultimi dettagli per l’inaugurazione della sua catena di ristoranti, cui ha deciso all’ultimo minuto di aggiungere una zona per svago e aperitivi, il Bar Badillo. Il maiorchino può comunque consolarsi con gli attestati d’affetto giuntigli via Twitter dai colleghi tennisti; ne riportiamo alcuni: “Vamos Rafa sei sempre il più forte @FabbroFerrer” “Sei risorto 100 volte e risorgerai ancora @LaMonf” “Prrrrrrt @RF”.

Tutto facile per Murray contro Kyrgios: il Vampiro di Dunblane, lamentatosi che quando si lamenta lui tutti si lamentano mentre se si lamenta Nadal non si lamenta nessuno, ha disposto in tre facili set del Tamarro di Canberra. Sarà quindi semifinale fra Murray e Berdych, con il Ceco avvantaggiato dal momento che il suo allenatore attuale, Vallverdu, è l’ex coach dello scozzese. Tomas è felice della nuova collaborazione con l’iberico. “Vallverdu mi fa sentire a mio agio, è bello camminare con lui”.

Curioso notare che i due erano in tabellone entrambi nell’ultimo torneo del Queens, che ufficialmente si chiama Aegon Championship. Aegon suona molto simile ad Argon, è qual è il numero atomico dell’Argon? Eh??2?222?

In campo femminile, grande sfida fra donne oggetto, Sharapova e Bouchard (Nota dell’Autore: chiedo venia, noto ora un refuso, c’è una virgola fuori posto, la frase corretta è In campo femminile, grande sfida fra donne, oggetto Sharapova e Bouchard). La canadese, ragazza dolce che s’offre quando la notano per la bellezza più che per il talento (Nota dell’Autore: scusate, altro errore marchiano, mi è scappato un apostrofo. Sarà la stanchezza) nulla ha potuto, sopraffatta in due set dalla tigre Siberiana che ora attende in semifinale una connazionale. La Makarova, ragazza timidova che arrossova in campo durante l’intervista di fine match e bofonchiova, è l’esatto opposto mediatico di Maria. Ha stravinto contro la Halep, apparsa troppo distratta per essere davvero se stessa.

La rumena è già da qualche giorno stressata. Dopo le dichiarazioni di Heather Watson che hanno sfatato uno degli ultimi tabù (“Ho perso perché avevo il ciclo”) anche Simona si mette sullo stesso piano: “Anche io ho il ciclo: il ciclo di Slam che potrei vincere e non vinco”.

Nella serata a venire si giocano altri quattro quarti, che semplificando fa uno. Il tennista à pois Stan Wawrinka, focoso nell’indole e nell’epidermide, contro il tennista con un solo punto rosso in campo bianco, Kei Nishikori. Esito apertissimo: Stancho Panza ha detto che tutto dipende da lui, ma in questo Slam le proverbiali capacità d’anticipo del giapponese han raggiunto limiti incredibili, al punto che negli ottavi contro Ferrer ha già colpito in anticipo alcuni rovesci che appartenevano al match di stasera.

Ma sarà soprattutto la serata di Djokovic – Raonic, soprattutto dopo le dichiarazioni di quest’ultimo. Il tennista di Toronto, così fiero della sua nazionalità da cospargersi i capelli di sciroppo d’acero, ha dichiarato ieri “Ho il gioco per battere Djokovic: devo solo tirarlo fuori”. Insomma si preannuncia un match interessante che fortunatamente andrà in onda in fascia protetta. Non si è fatta attendere la risposta del numero uno “Ho il gioco per battere Raonic: devo solo non tirare fuori”.

Raonic vuole battere Djokovic anche per vendicare la sconfitta di Rafael. E’ stato da poco scoperto infatti che la sua nazione di adozione fu esplorata proprio da alcuni avi del tennista spagnolo, che dopo necessarie perlustrazioni decisero di stabilirvisi aprendo una locanda chiamata “Ca’ Nadal” da cui derivò poi il nome di Canada. Milos non dimentica neanche il paese di origine, e prendendo spunto dal motto della Casa Reale Britannica, Dieu et Mon Droit, si farà a breve tatuare sul polpaccio la frase “Dieu et Mon Tenegro”.

La presenza ormai fissa di Nishikori, Raonic, Dimitrov e se vogliamo Kyrgios alle fasi finali è segno che forse il vento del cambiamento sta arrivando. Federer ha analizzato in una recente intervista cosa è cambiato nel loro approccio contro i top-player: “I giovani oggi sono più motivati: ci tengono. Spesso quando entriamo in campo lo percepiamo quanto ci tengano. Infatti al Masters di Londra una volta a Nishikori gli ho detto sotto il tunnel “Ah Kei, la voi smette di tenermi che è ora di entrare in campo? Hanno già annunciato il nome, te devi da levà” Gli ho dovuto dare un Rolex, sennò non mi mollava”.

 

 

 

 

 

 

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