Serena Williams-Indian Wells, pace fatta: torna a 14 anni dall'incidente sul razzismo

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Serena Williams-Indian Wells, pace fatta: torna a 14 anni dall’incidente sul razzismo

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La numero 1 del mondo tornerà a giocare ad Indian Wells per la prima volta dal 2001, dopo aver a lungo boicottato il torneo per il famoso episodio a sfondo razzista che la vide coinvolta durante la finale contro Kim Clijsters. L’annuncio in un video: “Indian Wells ha un posto speciale nel mio cuore”. Ancora non si sa se a lei si unirà la sorella Venus, anche lei assente ad Indian Wells da quattordici anni

 

“Non credo che le mie figlie torneranno a giocare ad Indian Wells” dichiarò Richard Williams, padre di Venus e Serena, quasi un anno fa. Dichiarazione smentita, almeno in parte, proprio da Serena che, in un intervista esclusiva al sito americano del Time ha espresso l’intenzione di tornare, 14 anni dopo gli incresciosi episodi che hanno visto protagonista lei e la sua famiglia, sul cemento californiano.

Ma cosa successe nel 2001 ad Indian Wells, tanto da costringere la famiglia Williams a boicottare per anni, uno dei tornei più importanti al mondo e, per giunta, americano?  Proviamo a fare un veloce recap, partendo dai quarti di finale dell’edizione 2001 di Indian Wells: Serena e Venus, nella stessa metà di tabellone affrontarono e sconfissero, lasciando 3 giochi ciascuna, le rispettive avversarie, Dementieva e Davenport. Nel match con l’americana, Venus subì un infortunio al ginocchio tale da costringerla a non scendere in campo per la semifinale contro Serena. La decisione definitiva però, venne presa solo una manciata di minuti prima dell’inizio del match, con il campo centrale gremito di gente infuriata e delusa per via di quello che doveva essere un atteso spettacolo. La stampa non ebbe bisogno di altro per aizzare ancor di più gli animi già roventi, tessendo fitte trame e fantasiose teorie, fra cui quella dell’aggiustamento volontario dei match fra le due sorelle, per fini sportivi ed economici.

Quella finale fu innegabilmente un incubo per la famiglia Williams, con Venus e Richard (che, tra l’altro ha scritto recentemente un libro sulla faccenda: “Black and White: the way I see it”) sonoramente fischiati al loro ingresso in tribuna, e Serena trattata con la stessa moneta al momento della proclamazione delle finaliste da parte dello speaker. Stando alle dichiarazioni della famiglia Williams (peraltro non lontane dalla realtà) e, più precisamente al padre Richard, ci furono commenti poco gradevoli e a sfondo razzista da parte di alcuni componenti del pubblico: “Mentre io e Venus scendevamo giù per le gradinate, sentii una persona chiamarmi e inneggiare al 1975, anno in cui, a suo dire, ci avrebbero spellati vivi. Capii che la situazione richiedeva una soluzione non violenta ma trattenni a stento le  lacrime. Quel giorno Indian Wells svergognò l’America“. Non la prese bene papà Richard che alzò il pugno in segno di protesta e dichiarò a fine match: “I bianchi di Indian Wells hanno finalmente detto quello che pensano di noi ‘negro, noi non ti vogliamo stai lontano da qui’. E’ il peggior episodio di intolleranza dai tempi di Martin Luther King“. Chiaro che Mr.Richard abbia un pò esagerato, scosso dalla situazione e dall’inattesa reazione del pubblico. Palese, inoltre, che i fischi di un pubblico, che ha pagato il biglietto e che ha già preso posto per una partita che mai si sarebbe disputata, possono anche starci. Ovvio, infine, che parte della folla colse l’occasione per tramutare in odio fisico e razziale un nervosismo giustificabile. Questo dalla famiglia Williams non fu mai digerito.

Serena vinse quel torneo, in finale su Kim Clijsters, ma il risultato del match fu la parte per lei, meno rilevante, come sottolinea a 14 anni di distanza:“E’ stato difficile per me piangere per ore, in spogliatoio, dopo la fine del match e tornare a Los Angeles con il sentore di aver perso una battaglia più grande di una semplice partita di tennis, una battaglia per l’uguaglianza. Nell’intervista rilasciata al Time, l’americana ha poi rivissuto il momento del suo ingresso in campo: “Non appena ho fatto ingresso in campo, la folla mi ha sommerso di fischi e di ululati. Le insinuazioni sul fatto che i nostri match fossero combinati, ci hanno profondamente ferito. La tendenza al razzismo è stata dolorosa, disorientante ed ingiusta. Nello sport che amo e in uno dei tornei da me preferiti, mi sono sentita improvvisamente non benvenuta, sola e spaventata”

Ma allora cosa ha fatto cambiare idea alla numero uno del mondo, dopo tanto tempo? “I passi in avanti che il nostro sport ha fatto sull’argomento del razzismo. Me ne sono resa conto dal modo in cui Wta e USTA hanno condannato le dichiarazioni di Tarpischev nei nostri confronti” ha affermato Serena “Molte volte ho pensato di non tornare più a Indian Wells e, tuttora, ho paura. Se dovessi essere rifischiata l’incubo ricomincerebbe da capo. Qualcuno ha detto che non avrei dovuto tornare, altri che avrei dovuto farlo tempo fa. Capisco entrambe le tesi ma questa volta ho deciso con il cuore. Faccio parte della storia di Indian Wells e il torneo ha rappresentato un punto di svolta della mia carriera. Adesso, insieme, abbiamo la possibilità di scrivere un finale diverso” ha concluso la minore delle sorelle che, a quanto pare, è pronta ad affrontare uno dei punti dolenti della sua carriera da sportiva e della vita in generale. Quest’anno il Premier Mandatory di Indian Wells ha, dunque, un altro ottimo motivo per essere seguito dagli appassionati. L’appuntamento è fissato per il mese di Marzo.

L’annuncio di Serena Williams:

La famosa finale del 2001 contro Kim Clijsters:

https://www.youtube.com/watch?v=YEIeZczHa2Q

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