ATP: tra tradizione e novità con Marsiglia, Delray Beach e Rio de Janeiro

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ATP: tra tradizione e novità con Marsiglia, Delray Beach e Rio de Janeiro

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All’ombra del Cristo del Corcovado va in scena l’unico combined del Sudamerica mentre sia in Europa che negli Stati Uniti si conferma la tradizione con gli appuntamenti di Marsiglia e Delray Beach. Ecco curiosità, statistiche e albi d’oro dei tre tornei ATP in programma la prossima settimana

Rio de Janeiro – Gli otto campi in terra rossa del Jockey Club Brasileiro, con il suo stadio centrale capace di oltre seimila posti a sedere, ospitano la seconda edizione del Rio Open, un 500 che ha avuto il battesimo appena dodici mesi fa. Come detto in apertura, sono presenti a Rio entrambi i circuiti anche se il torneo maschile è decisamente più prestigioso rispetto a quello femminile.

Così l’anno scorso – Debuttare nel circuito maggiore con la partecipazione del numero 1 della classifica mondiale; è quanto ha fatto il Rio Open nel 2014, con un tabellone che presentava Rafael Nadal e altri 5 spagnoli tra le otto teste di serie. Unici intrusi l’italiano Fognini e l’argentino Monaco. Torneo per specialisti dunque, anche se il vero protagonista è uscito dalle retrovie grazie al suo innato talento.

Alexandr Dolgopolov è arrivato in Brasile con un record di 4 vittorie e 5 sconfitte dall’inizio della stagione ma a Rio ha trovato l’ispirazione dei giorni migliori conquistando una finale tanto inattesa quanto meritata. Meritata soprattutto perché, per arrivare a sfidare Nadal, l’ucraino ha dovuto eliminare ben tre favoriti: il n°5 Almagro al primo turno, il n°3 Fognini nei quarti e David Ferrer (2) in semifinale.

La Spagna ha colonizzato la città del carnevale più famoso con 11 rappresentanti, di cui ben 9 nella metà superiore. Inevitabili i derby, dai quali non poteva che emergere Nadal. Il maiorchino ha passeggiato con Gimeno-Traver, Montanes e il portoghese Sousa ma in semifinale Pablo Andujar è stato due volte a un passo dalla vittoria nel tie-break del terzo set prima di cedere 12-10. Nella metà bassa, oltre a Dolgopolov, buona la prestazione complessiva del brasiliano Bellucci, accreditato di una wild-card e vincitore in tre set di Giraldo e Monaco e sconfitto sempre al terzo da Ferrer.

Pur controllata da Nadal, la finale è stata bella e interessante. Merito di Dolgopolov, che ha trascinato Rafa al tie-break del secondo parziale dopo averlo brekkato sul 4-5. Alla fine però il campione del Roland Garros ha prevalso 7-3 nel gioco decisivo e incamerato il 62° torneo in carriera (43° sulla terra).

ALBO D’ORO

2014 Rafael Nadal-Alexandr Dolgopolov 63 76

 

Marsiglia – L’Open 13 (così denominato dal numero del dipartimento francese, il Bouches-du-Rhône, ovvero Bocche del Rodano, di cui Marsiglia è la capitale) festeggia la 23esima edizione di un appuntamento divenuto ormai un classico della stagione invernale indoor.

Si gioca al palazzo dello sport della città mediterranea e qui Roger Federer, nel lontano 2000, ha ripagato la fiducia degli organizzatori che gli avevano accordato una wild-card giocando la sua prima finale in carriera nel circuito.

A tutt’oggi sono appena sei i francesi capaci di imporsi nel torneo di casa: Forget, Santoro, Clement, Simon, Llodra e Tsonga. Quest’ultimo è l’unico ad aver vinto due titoli di un torneo che, fino al 2012 (quando trionfò Del Potro), era uno dei pochi ad essere stato conquistato solo da tennisti europei.

Solo in tre occasioni la testa di serie numero 1 ha rispettato il pronostico: becker nel 1995, Federer nel 2003 e Soderling nel 2011. Cinque volte invece il primo favorito del seeding è uscito subito di scena: Kafelnikov nel ’96, Moya nel ’99, Ferrero nel 2004, Coria l’anno dopo e infine Davydenko nel 2007.

Lo svizzero Rosset e lo svedese Enqvist detengono in coabitazione il record di titoli (3) e sono anche gli unici capaci di confermarsi campioni.

Così l’anno scorso – La Francia era pronta a festeggiare il tris di Tsonga ma il giorno della finale Gulbis si è alzato dalla parte giusta del letto e Jo-Wilfried si è visto costretto a rimandare i suoi propositi. Un torneo con poche sorprese, quello del 2014. Tre dei primi quattro favoriti in semifinale; unico assente la testa di serie n°4, il nostro Andreas Seppi, eliminato al secondo turno dal mancino Llodra in due set. L’altro favorito uscito anzitempo è stato Benneteau (7), estromesso pure lui al secondo turno dal tedesco Struff, poi semifinalista a spese dello stesso Llodra.

Per il resto, nella metà alta del tabellone quarti di finale secondo programma con Gasquet (1) che ha battuto Dodig (5) e Gulbis (3) che si è imposto a Mahut (8). Il lettone ha poi lasciato appena cinque giochi all’allievo di Piatti in semifinale (63 62) mentre Tsonga lo ha impegnato di più, pur senza riuscire a strappargli un set: 76 64 lo score della finale.

Così quest’anno – Il sorteggio a Marsiglia non sorride alla pattuglia italiana per due ragioni: innanzitutto perché al primo turno ci sarà il derby tra Luca Vanni e Simone Bolelli. In più, come se non bastasse, il vincente se la vedrà con Milos Raonic nel match successivo, in qualità di prima testa di serie del torneo francese.

Lo stesso discorso può essere fatto per i giocatori francesi, dato che Mathieu e Paire si affronteranno all’esordio e il vincente andrà a sfidare Stan Wawrinka, seconda testa di serie. E’ pur vero che i galletti blu possono schierare ben cinque giocatori di livello: Monfils, entrato in tabellone grazie ad una wild card, ha molte possibilità di incontrare Raonic nei quarti di finale; Chardy, inserito nella parte bassa insieme a Simon, potrebbe incontrare al secondo turno l’attuale detentore del titolo Ernest Gulbis. Quest’ultimo ha le qualità per ripetere l’impresa dello scorso anno ma, essendo il lettone capace di tutto, restano elevate le probabilità di potersi godere una finale Raonic-Wawrinka tra sette giorni.

ALBO D’ORO

1993 Marc Rosset-Jan Siemerink 62 76
1994 Marc Rosset-Arnaud Boetsch 76 76
1995 Boris Becker-Jan Vacek 67 64 75
1996 Guy Forget-Cedric Pioline 75 64
1997 Thomas Enqvist-Marcelo Rios 64 10 ret.
1998 Thomas Enqvist-Yevgeny Kafelnikov 64 61
1999 Fabrice Santoro-Arnaud Clement 63 46 64
2000 Marc Rosset-Roger Federer 26 63 76
2001 Yevgeny Kafelnikov-Sebastien Grosjean 76 61
2002 Thomas Enqvist-Nicolas Escude 67 63 61
2003 Roger Federer-Jonas Bjorkman 62 76
2004 Dominik Hrbaty-Robin Soderling 46 64 64
2005 Joachim Johansson-Ivan Ljubicic 75 64
2006 Arnaud Clement-Mario Ancic 64 62
2007 Gilles Simon-Marcos Baghdatis 64 76
2008 Andy Murray-Mario Ancic 63 64
2009 Jo-Wilfried Tsonga-Michael Llodra 75 76
2010 Michael Llodra-Julien Benneteau 63 64
2011 Robin Soderling-Marin Cilic 67 63 63
2012 Juan Martin Del Potro-Michael Llodra 64 64
2013 Jo-Wilfried Tsonga-Tomas Berdych 36 76 64
2014 Ernests Gulbis-Jo-Wilfried Tsonga 76 64

 

Delray Beach – Sponsorizzato dalla città in cui si tiene e dal lussuoso hotel di “The Venetian” di Las Vegas, l’ATP 250 di Delray Beach si appresta a spegnere le 23 candeline. L’appuntamento della Florida non è rimasto lo stesso dalla sua origine, che risale al 1993. Le prime sette edizioni, infatti, vennero disputate a Coral Springs nel mese di maggio sulla terra. Dal 2000 invece il torneo venne anticipato a febbraio e spostato a Delray Beach, su campi in duro.

È il torneo dei qualificati. Sono ben sei i tennisti che hanno raggiunto la finale dopo aver disputato le qualificazioni e tre di questi si sono laureati campioni: Andrew Ilie nel ’98, Kei Nishikori nel 2008 e Ernests Gulbis nel 2013. L’hanno invece persa Alex Calatrava nel 200, Evgeny Korolev nel 2009 e Marinko Matosevic nel 2012.

È pure il torneo di Xavier Malisse. Il belga ha disputato qui ben cinque finali (un record) tra il 1999 e il 2007, vincendone due. Quella del 2007 lo vide trionfare al termine di un torneo che si giocò con la formula del round-robin (24 giocatori divisi in otto gironi da tre e i vincitori di ciascun girone messi in un tabellone ad eliminazione diretta dai quarti di finale in poi) e nel quale Xavier perse il primo match contro Schuettler in tre set ma si qualificò ugualmente per quoziente set in quanto sconfisse Falla 64 76 e a sua volta il colombiano si impose 64 63 al tedesco.

Solo Malisse e Sanguinetti hanno giocato la finale in entrambe le sedi, solo l’australiano Jason Stoltenberg è riuscito a confermarsi campione (1996/97) e solo Mardy Fish ha vinto il titolo da n°1 del seeding (2009). Avendo fatto centro nella loro unica apparizione, Luiz Mattar (1994) e Juan Martin Del Potro (2011) sono i soli atleti imbattuti in singolare nel torneo.

Così l’anno scorso – Tommy Haas, campione nel 2006 e prima scelta del draw, esce dal torneo al secondo turno per mano dello statunitense Steve Johnson, un qualificato che poi si spingerà fino alla semifinale a danno di un’altra testa di serie (Feliciano Lopez, n°6).

Gli Stati Uniti piazzano anche Isner in semifinale, ma il n°2 è costretto a cedere a Marin Cilic in due partite: 76 63. Nella metà alta invece Johnson termina la sua corsa al cospetto del solido sudafricano Kevin Anderson, campione di questo torneo nel 2012. La finale è molto equilibrata e decisa da poche palle: Cilic e Anderson si dividono i tie-break dei primi due set e alla fine il croato la spunta 6-4 al terzo. Nishikori (3) è costretto all’ennesimo ritiro al secondo turno contro Gabashvili, così come Hewitt che lascia via libera al connazionale Matosevic.

Così quest’anno –  L’uomo da battere nel Delray Beach Open è certamente la testa di serie numero 1 Kevin Anderson, conoscitore di ogni centimetro di questi campi avendo trascorso la sua carriera a metà tra Johannesburg e Las Vegas. La sua metà di tabellone non appare troppo impegnativa sulla carta: lo slovacco Lacko, il francese Mannarino e l’americano Johnson gli ostacoli. Due tra i giocatori più pericolosi si incontreranno al primo turno, dando luogo ad una delle partite probabilmente più interessanti del torneo: Karlovic e Dustin Brown.

I principali protagonisti della seconda metà del tabellone sono entrambi statunitensi: Sam Querry e John Isner, i quali non potranno incontrarsi prima di un’eventuale semifinale. Li separano da questa possibilità giocatori come Dodig, da circa un anno e mezzo mai oltre i quarti in un torneo ATP, Donald Young, Dolgopolov, ancora alla ricerca del suo miglior tennis dopo l’infortunio patito lo scorso anno, Troicki, Matosevic e Tomic, il cui equilibrio mentale è sempre molto sottile.

ALBO D’ORO

Coral Springs
1993 Todd Martin-David Wheaton 63 64
1994 Luiz Mattar-Jamie Morgan 64 36 63
1995 Todd Woodbridge-Greg Rusedski 64 62
1996 Jason Stoltenberg-Chris Woodruff 76 26 75
1997 Jason Stoltenberg-Jonas Bjorkman 60 26 75
1998 Andrew Ilie-Davide Sanguinetti 75 64
1999 Lleyton Hewitt-Xavier Malisse 64 67 61

Delray Beach
2000 Stefan Koubek-Alex Calatrava 61 46 64
2001 Jan-Michael Gambill-Xavier Malisse 75 64
2002 Davide Sanguinetti-Andy Roddick 64 46 64
2003 Jan-Michael Gambill-Mardy Fish 60 76
2004 Ricardo Mello-Vincent Spadea 76 63
2005 Xavier Malisse-Jiri Novak 76 62
2006 Tommy Haas-Xavier Malisse 63 36 76
2007 Xavier Malisse-James Blake 57 64 64
2008 Kei Nishikori-James Blake 36 61 64
2009 Mardy Fish-Evgeny Korolev 75 63
2010 Ernests Gulbis-Ivo Karlovic 62 63
2011 Juan Martin Del Potro-Janko Tipsarevic 64 64
2012 Kevin Anderson-Marinko Matosevic 64 76
2013 Ernests Gulbis-Edouard Roger-Vasselin 76 63
2014 Marin Cilic-Kevin Anderson 76 67 64

 

Remo Borgatti e Sara Niccolini

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