WTA: Doha è il piatto principale, Acapulco è anche femminile

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WTA: Doha è il piatto principale, Acapulco è anche femminile

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Da un emirato all’altro. Dopo Dubai, la WTA si sposta nella vicina Doha, capitale del Qatar. Sempre sul duro, ma in Messico, l’altro torneo settimanale è la versione femminile della Copa Claro, ovvero l’Abierto Mexicano di Acapulco. Vediamo storia e dettagli dei due appuntamenti in rosa.

Doha

È tutto pronto al Khalifa International Tennis Complex per rinnovare il feeling con le migliori racchette del circuito femminile. Nella sua breve storia, il torneo di Doha ha sempre premiato una testa di serie e solo due finaliste perdenti non appartenevano al seeding delle migliori 8: Svetlana Kuznetsova nel 2004 e Vera Zvonareva nel 2008.

In quell’anno il complesso dell’emirato ospitò due tornei: in febbraio il Qatar Total Open e in novembre i WTA Championships. Il master al femminile fu di stanza anche per il biennio seguente, in cui però il Tier I venne temporaneamente sospeso per poi ripartire regolarmente nel 2011.

L’unica tra tutte le vincitrici del torneo a non aver mai disputato una finale slam è Nadia Petrova. Anastasia Myskina, Victoria Azarenka e Maria Sharapova sono le sole ad aver vinto due volte ma le prime due l’hanno fatto consecutivamente. Due finali perse invece per la Kuznetsova.

Così l’anno scorso – Le favorite erano, stando al ranking, la neo-campionessa di Melbourne Li Na e la polacca Agnieszka Radwanska. Invece, a sorpresa ma non troppo, la finale del 12° Qatar Open se la sono giocata Simona Halep (7) e Angelique Kerber (6).

La rumena, in difficoltà al debutto contro l’imprevedibile estone Kanepi (avanti 5-3 nel terzo set), ha poi cambiato marcia e lasciato ben poco sia alla tedesca Beck che all’italiana Errani prima di imporsi sempre in due partite alla Radwanska (75 62) in semifinale. Nella parte alta invece la sorpresa arrivava nei quarti con il successo della qualificata Petra Cetkovska a spese della Li per 76 26 64. In quella porzione di tabellone emergeva la tedesca Kerber che si trovava la strada spianata fino alle semifinali, grazie anche alla prematura dipartita della Ivanovic (sconfitta al secondo turno dalla Zakopalova).

Nel penultimo atto la mancina Angelique affrontava da sfavorita la serba Jankovic, fin lì quasi perfetta (9 giochi concessi in tutto alle tre K: Knapp, Kleybanova e Kvitova). La testa di serie n°5 però si svegliava tardi e il tie-break del secondo set le era fatale. Senza storia la finale, dominata dalla Halep in poco più di un’ora. Soddisfatta, la rumena poteva baciare il falcone dorato e proseguire quella che sarebbe stata fin qui la sua miglior stagione nel circuito.

Così quest’anno – Il match di Dubai della scorsa settimana tra Kvitova e Suarez Navarro ha dimostrato come la ceca debba lavorare profondamente sul proprio gioco partendo dal servizio, perché 12 doppi falli, il 54% di prime palle in campo e 12 palle break concesse non perdonano neppure nel circuito femminile, specialmente contro una giocatrice agguerrita come la Suarez Navarro. Ciò che attende la Kvitova a Doha potrebbe avere gli stessi risvolti di Dubai, perché potrebbe incontrare da subito giocatrici abbastanza buone da porle dei dubbi sulle sue qualità: l’attuale Jelena Jankovic probabilmente non sarà una di queste, ma Muguruza e Pliskova stanno collezionando buoni risultati in questo avvio di anno e allo stesso modo Makarova, la quale nell’edizione passata incontrò proprio la ceca ma si dovette ritirare dopo il primo set.
Sullo stesso lato del tabellone anche Wozniacki, Safarova e Petkovic, mentalmente carica dopo la conquista del suo primo titolo WTA 2015 sul cemento di Antwerp, in Belgio.

La parte bassa del tabellone è dominata dalla Halep, che fino ad adesso ha già incassato due titoli, quello di Shenzen a gennaio e proseguendo con quello di Dubai due giorni fa, il decimo della sua carriera. I problemi per la rumena potrebbero iniziare al secondo turno dove dovrebbe attendere la vincente tra Kerber, Azarenka, Suarez Navarro e Svitolina, per poi vedersela probabilmente con Radwanska. La polacca avrà però il suo bel da farsi con Pennetta e Venus Williams.

ALBO D’ORO

2001      Martina Hingis  Sandrine Testud 6–3, 6–2

2002      Monica Seles    Tamarine Tanasugarn   7–6(6), 6–3

2003      Anastasia Myskina         Elena Likhovtseva   6–3, 6–1

2004      Anastasia Myskina         Svetlana Kuznetsova    4–6, 6–4, 6–4

2005      Maria Sharapova            Alicia Molik        4–6, 6–1, 6–4

2006      Nadia Petrova          Amélie Mauresmo        6–3, 7–5

2007      Justine Henin       Svetlana Kuznetsova    6–4, 6–2

2008      Maria Sharapova            Vera Zvonareva    6–1, 2–6, 6–0

2011       Vera Zvonareva              Caroline Wozniacki   6–4, 6–4

2012      Victoria Azarenka           Samantha Stosur     6–1, 6–2

2013      Victoria Azarenka           Serena Williams    7–6(6), 2–6, 6–3

2014      Simona Halep        Angelique Kerber          6–2, 6–3

 

Acapulco

Sarà perché ogni volta cade nei giorni del suo compleanno, sarà perché l’aria della baia le piace particolarmente, sta di fatto che la storia dell’Abierto Mexicano in gonnella è strettamente legata a quella di Flavia Pennetta. La brindisina, nata il 25 febbraio, vanta infatti un record ragguardevole (32-7) in un torneo che l’ha vista ben 7 volte finalista, di cui sei consecutive. Purtroppo per Flavia, il bilancio non è entusiasmante (due soli titoli a fronte di cinque sconfitte) ma è pur sempre sinonimo di grande continuità.

Meglio dell’italiana ha fatto Venus Williams, che qui ha giocato e vinto dieci partite in due edizioni consecutive (2009/10). Un’altra italiana, Sara Errani, e la sudafricana Amanda Coetzer hanno concesso il bis anche se la vittoria più clamorosa è stata certamente quella della ceca Iveta Benesova (ora signora Melzer) che nel 2004 proveniva dalle qualificazioni e in otto incontri cedette un solo set (a Marta Marrero in semifinale). Oltre a Iveta, hanno vinto senza essere teste di serie Strebotnik (2002) e Loit (2007).

Così l’anno scorso – Cambia la superficie del Mextenis Stadium vicino al lussuoso Fairmont Acapulco Princess e cambiano anche i volti delle protagoniste. Non c’è la pluri-finalista Flavia Pennetta, non c’è la defending-champion Sara Errani e il lotto delle favorite è guidato da due top-20: la slovacca Cibulkova e la giovane canadese Bouchard. Quest’ultima però si fa sorprendere nei quarti da un’altra teenager emergente, la francese Garcia, mentre Dominika vola in finale senza patemi battendo nell’ordine Urszula Radwanska, Wickmayer, Erakovic e Shuai Zhang.

Interessante la semifinale tra outsider nella parte bassa; alla fine la spunta la statunitense McHale per 7-5 al terzo. Non paga, Christina cerca di mettere i bastoni tra le ruote pure alla numero 1. Perso il set d’apertura al tie-break, la McHale si aggiudica il secondo 6-4 e si arrende con lo stesso score al terzo.

ALBO D’ORO

2001 Amanda Coetzer-Elena Dementieva           26 61 62

2002 Katarina Srebotnik-Paola Suarez              67 64 62

2003 Amanda Coetzer-Mariana Diaz Oliva         75 63

2004 Iveta Benesova-Flavia Pennetta                  76 64

2005 Flavia Pennetta-Ludmila Cervanova          36 75 63

2006 Anna-Lena Groenefeld-Flavia Pennetta      61 46 62

2007 Emilie Loit-Flavia Pennetta                        76 64

2008 Flavia Pennetta-Alizè Cornet                      60 46 61

2009 Venus Williams-Flavia Pennetta                61 62

2010 Venus Williams-Polona Hercog                  26 62 63

2011 Gisela Dulko-Arantxa Parra Santonja       63 76

2012 Sara Errani-Flavia Pennetta                      57 76 60

2013 Sara Errani-Carla Suarez Navarro             60 64

2014 Dominika Cibulkova-Christina McHale     76 46 64

 

Remo Borgatti e Sara Niccolini

   

 

 

 

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