WTA
WTA: cemento outdoor tra i peperoncini del Messico e le spezie della Malesia

In attesa dei due grandi eventi sul duro americano (Indian Wells e Miami), il circuito WTA propone due tappe di avvicinamento dalla tradizione piuttosto recente. La prossima settimana si gioca a Monterrey e Kuala Lumpur, due International giunti rispettivamente alla settima e sesta edizione.
WTA Abierto Monterrey, Messico
È Anastasia Pavlyuchenkova la “zarina” del Club Sonoma. La russa ha vinto tre dei sei titoli elargiti dalla Wta nel capoluogo dello stato messicano di Nuevo Leon ed è imbattuta nell’Abierto Monterrey Afirme: 15 vittorie su 15 incontri.
In passato il torneo non è mai stato conquistato dalla prima favorita del seeding che, al contrario, è stata eliminata al primo turno in ben tre occasioni: nel 2009 quando Agnieszka Radwanska fu sconfitta dalla cinese Li per 76 46 60, l’anno successivo con Anastasia Sevastova che si impose a Jelena Jankovic per 57 64 64 e infine dodici mesi fa, con Flavia Pennetta battuta al debutto dalla veterana Kimiko Date-Krumm con lo score di 75 62.
Timea Babos e Alexandra Cadantu hanno giocato qui, nel 2012, la loro unica finale Wta in carriera. È stata anche, quella, l’unica finale in cui non erano presenti teste di serie.
Così l’anno scorso – Ben tre top-20 hanno nobilitato, con la loro presenza, l’ultima edizione dell’Open di Monterrey: Pennetta (12), Ivanovic (13) e Wozniacki (18). L’italiana però, come detto, si fa sorprendere dalla giapponese Date-Krumm che si spingerà fino alle semifinali a spese di Babos e Puig. La portoricana (8) è l’unica testa di serie nei quarti nella metà superiore del tabellone; oltre a Flavia, fuori anche Flipkens (4) e Knapp (7). La belga cede alla qualificata statunitense Boserup mentre l’azzurra raccoglie appena sette giochi nel match di primo turno con la giovane serba Jovana.
Decisamente più regolare la parte bassa, con le favorite che accedono quasi in blocco ai quarti di finale. Unica assente, la spagnola Muguruza (5), subito battuta dalla croata Vekic nel “triangolo delle teen-ager” con quest’ultima poi sconfitta da Karolina Pliskova. La ceca cede nei quarti a Caroline Wozniacki (3) mentre nell’altra sfida la Ivanovic (2) regola la slovacca Rybarikova pur avendo perso il set centrale per 6-0.
Le semifinali promuovono le due serbe. Nella sfida generazionale la Jaksic recupera un set alla Date-Krumm (6-7 6-4 6-4) mentre la Ivanovic si impone per la quinta volta in carriera alla Wozniacki (7-6 6-4). Senza storia la finale, che Ana domina 6-2 6-1 per mettere in bacheca il suo 13° titolo Wta.
Così quest’anno – Dopo la conquista del torneo di Rio de Janeiro, Sara Errani torna in campo, ma questa volta sul cemento e da seconda testa di serie invece che da prima. Il primo turno contro Lauren Davis sarà impegnativo e l’americana partirà da favorita poiché il cemento esalterà il suo gioco aggressivo, soprattutto quello sul lato sinistro. Se Sara saprà mettere tutta la sua grinta in campo ed utilizzare le sue variazioni per mescolare le carte, la statunitense potrebbe risultarne spiazzata ed incapace di reagire.
Karin Knapp è stata sorteggiata nella parte alta ed il primo match sarà contro la francese Caroline Garcia, incontrata tre volta nel 2014 e sempre battuta sul cemento. L’eventuale secondo turno potrebbe essere il derby contro Francesca Schiavone che affronterà una qualificata.
Dovremo tenere d’occhio la rivelazione svizzera della settimana, Timea Bacsinszky e verificare se l’overdose di emozioni dei giorni precedenti saranno tali da travolgere anche Yanina Wickmayer, con la quale disputerà la prima partita.
La parte alta vede come prima testa di serie la Ivanovic, la quale sulla carta ha un tabellone più che agevole per arrivare almeno in semifinale, ma con la serba non si può mai dire quali giorni siano migliori di altri.
ALBO D’ORO
2009 Marion Bartoli-Na Li 64 63
2010 Anastasia Pavlyuchenkova-Daniela Hantuchova 16 61 60
2011 Anastasia Pavlyuchenkova-Jelena Jankovic 26 62 63
2012 Timea Babos-Alexandra Cadantu 64 64
2013 Anastasia Pavlyuchenkova-Angelique Kerber 46 62 64
2014 Ana Ivanovic-Jelena Jaksic 62 61
WTA Malaysian Open, Kuala Lumpur
Con le Petronas Towers sullo sfondo, il BMW Malaysian Open spegne la sua sesta candelina al Royal Selangor Golf Club di Kuala Lumpur. Un torneo che, anche se non presenta per ora nomi altisonanti nell’albo d’oro, ha sempre avuto almeno una top-10 in ciascuna delle cinque precedenti edizioni.
Sono cinque anche le diverse campionesse, di cui solo la prima (Kleybanova) e l’ultima (Vekic) erano teste di serie. Jelena Dokic vinse qui, nel 2011, l’ultimo torneo della sua carriera a distanza di quasi nove anni dal precedente. Su-Wei Hsieh era una qualificata quando, nel 2012, si aggiudicò il suo primo titolo in carriera; per farlo non dovette affrontare nemmeno una delle prime 65 giocatrici al mondo e beneficiò del forfait di Agnieszka Radwanska nei quarti e del ritiro di Petra Martic nel terzo set della finale.
Primo Wta in carriera anche per Karolina Pliskova, che si impose nel 2013 in un torneo che vide la n°1 Wozniacki eliminata al primo turno dalla qualificata cinese Qiang Wang.
Così l’anno scorso – Non ancora diciottenne, la croata Donna Vekic vince gli Open della Malaysia recuperando un set in ben quattro incontri su cinque. Torneo molto regolare nel suo svolgimento, con le prime tre favorite regolarmente in semifinale e la quarta (Patricia Mayr-Achleitner) sostituita proprio dalla futura vincitrice.
Più in generale, solo due teste di serie (entrambe giapponesi: Date-Krumm e Morita) eliminate anzitempo e le altre sei nei quarti. In semifinale la Vekic regola Shuai Zhang al terzo; stesso esito favorevole alla Cibulkova nell’altro match, che la vede opposta a Karolina Pliskova. La slovacca è favoritissima anche nell’ultimo atto ma la Vekic non si scoraggia e chiude 5-7 7-5 7-6 dopo aver condotto 5-1 nel terzo ed essersi fatta recuperare. Alla sua terza finale, la croata può finalmente alzare il primo trofeo importante della carriera.
Così quest’anno – Quella che si prospetta a Kuala Lumpur è un’occasione che Caroline Wozniacki dovrebbe cogliere per incassare il primo titolo dell’anno e il 23esimo della carriera. La più alta in classifica nella sua parte di tabellone è la numero 34 Casey Dellacqua, alla quale seguono Koukalova al 58 e Jovanovski al numero 63. La danese, giocando anche ad un 70% delle sue possibilità potrebbe comunque avere ottime chance di portare a casa i match della settimana.
Nel complesso il tabellone risulta un poco scarico di top players, specialmente nella parte bassa dove la seconda testa di serie è l’incostante Lisicki a cui è stata assegnata una wild card, ma forse i migliori match potrebbero arrivare dalla Georges, la quale non sta mal figurando in avvio di quest’anno, con i quarti ad Aukland e i sedicesimi a Malbourne.
ALBO D’ORO
2010 Alisa Kleybanova-Elena Dementieva 63 62
2011 Jelena Dokic-Lucie Safarova 26 76 64
2012 Su-Wei Hsieh-Petra Martic 26 75 41 ret.
2013 Karolina Pliskova-Bethanie Mattek-Sands 16 75 63
2014 Donna Vekic-Dominika Cibulkova 57 75 76
Remo Borgatti e Sara Nicolini
ATP
Miami, il programma di mercoledì 29 marzo: Sinner secondo match non prima delle 21
Jannik Sinner sfiderà Ruusuvuori dopo Cirstea-Sabalenka. Sessione serale aperta da Alexandrova-Kvitova, in chiusura di programma Alcaraz-Fritz

Il menù del Miami Open Presented By Itaù con il passare delle giornate tennistiche presso l’Hard Rock Stadium inizia ad assottigliarsi sempre di più, ciononostante i piatti “alla carta” offerti rimangono sempre piuttosto golosi. Mercoledì 29 marzo, a partire dalle 19:00 italiane (le 13:00 in Florida) andrà in scena il programma dell’quintultimo giorno di gare che vedrà disputarsi sul campo centrale del Campus, situato nella zona antistante alla casa dei Miami Dolphins, tutti e quattro gli incontri di singolare previsti.
Ad aprire le danze sarà il quarto di finale femminile dello spicchio più basso del tabellone WTA, ovvero quello che vedrà protagoniste la rumena Sorana Cirstea (n. 74 del mondo) e la testa di serie numero 2 Aryna Sabalenka. Dopodiché, a completamento della sessione diurna, sarà la volta di quella che senza ombra di dubbio è la portata più succulenta per gli appassionati italici della racchetta: non prima delle 21:00 italiane (le 15:00 locali) il n. 10 del seeding maschile Jannik Sinner – dopo aver spazzato via dal campo il n. 7 delle classifiche Andrey Rublev – andrà a caccia di un posto in semifinale contro il finlandese Emil Ruusuvuori, nel secondo quarto della parte alta del draw ATP.
La sessione serale, come detto sempre sullo Stadium, prenderà invece vita quando in Italia sarà piena notte – non prima delle 19:00 locali, dunque l’1:00 italiana – con il primo quarto della parte bassa del main draw femminile: la quindicesima forza del tabellone Petra Kvitova sarà opposta alla russa Ekaterina Alexandrova (testa di serie n. 18).
Infine, dulcis in fundo ma non per importanza, scenderà in campo il n. 1 del ranking maschile e campione in carica del torneo Carlos Alcaraz, nella sfida che lo metterà di fronte al capofila del tennis statunitense: la testa di serie n. 9 Taylor Fritz. I due si saranno battaglia non prima delle 20:30 locali, le 02.30 in Italia.
Qui sotto il programma completo della giornata con gli orari indicati in ora locale di Miami (sei ore indietro rispetto all’Italia):
Flash
Martina Trevisan: “Riparto dal primo set contro Rybakina. Il mio livello si è alzato nelle ultime due settimane” [ESCLUSIVO]
Le parole, gonfie di orgoglio e ottimismo, dell’azzurra dopo il pesante stop contro la n.7 al mondo

É finita in un modo tutt’altro che auspicabile la bella avventura di Martina Trevisan al Miami Open 2023. Nonostante resti la grande soddisfazione del primo quarto di finale in un 1000 e di un possibile esordio (a seconda dei risultati di altre giocatrici) tra le prime 20, la pesante sconfitta contro Elena Rybakina lascia un po’ di amaro in bocca. Certo, attualmente la kazaka è tra le più in forma del circuito, ma tre soli game racimolati sono un brutto e pesante passivo. Ma Martina è abituata a rialzarsi dalle sconfitte e ripartire a testa alta, come dimostrano le parole a caldo, lucide e anche con un filo di giusta speranza per un gran futuro prossimo, rilasciate post match al nostro inviato Vanni Gibertini.
Gibertini: “Ciao Martina, questa bella avventura è arrivata alla conclusione. Peccato per la partita di oggi, perché avevi recuperato dal 4-2 al 4-3, poi c’è stato quel game lungo. Poi però, da lì, le cose non sono andate bene“
Trevisan: “Sì, nell’insieme mi dispiace per il secondo set perché non sono riuscita, soprattutto di atteggiamento, a rimanere attaccata alla partita. Però il primo set è stato buono perché ho alzato molto il mio livello di gioco, ho avuto un po’ di occasioni sia nel terzo game sia sul 4-3, 40-15 con le palle nuove. Il fatto di non essere riuscita a sfruttarle mi ha creato un po’ di frustrazione. Poi comunque il suo livello di gioco è molto alto, quindi mi sentivo comunque la sua pressione, di dover mantenere quel livello di gioco. Poi purtroppo non ci sono riuscita, però sono molto contenta di queste due settimane, dove credo che il mio livello si sia alzato, e ci sono tanti spunti da cui ripartire“
Gibertini: “Se dovessi scegliere uno spunto da cui ripartire, quale sceglieresti?“
Trevisan: “Penso il primo set di oggi“
Gibertini: “Più delle partite che hai vinto?“
Trevisan: “Sono state tutte partite molto lottate, molto importanti per me, che mi hanno dato molta confidenza. Però il livello che ho espresso nel primo set secondo me è stato molto buono, e per la giocatrice che ho incontrato oggi non è facile ritrovarlo. É secondo me quella che sta giocando meglio, ha un’intensità molto alta, e anche se oggi ero 4-1 nel primo stavo giocando molto bene. E proprio per questo era frustrante, perché comunque sentivo di giocare molto bene, ma non bastava. Però sono rimasta lì attaccata, ed è stato importante per me“
Gibertini: “Adesso che programmi hai?“
Trevisan: “Ora andremo a casa. Poi ci sarà la Billie Jean King Cup, e poi partirà Stoccarda, Madrid, Roma, Rabat e Parigi“
Flash
WTA Miami: Trevisan resiste finché può, poi Rybakina la strapazza
Primo quarto di finale senza storia: la campionessa di Wimbledon chiude in meno di 70 minuti. Superata quota 200 ace in appena tre mesi di stagione

[10] E. Rybakina b. [25] M. Trevisan 6-3 6-0
Si chiude il magnifico torneo di Martina Trevisan che ha raggiunto a Miami il primo quarto di finale 1000 della carriera, su quella che certamente non è la sua superficie preferita. Dopo la bella vittoria di lunedì contro Ostapenko, l’impegno odierno era di tutt’altra difficoltà. Perché Elena Rybakina è N.10 del seeding solo per la mancanza di logica del computer: di fatto oggi è una Top 3 mondiale dopo i successi a Wimbledon e Indian Wells e la finale persa in Australia contro Sabalenka.
Stiamo parlando della giocatrice col miglior servizio del circuito WTA senza discussioni: e paradossalmente lo ha messo in mostra anche oggi in una giornata dove la prima palla non voleva saperne di entrare, solo il 55% in campo. Nonostante questo ha chiuso comunque in doppia cifra di ace (10) alcuni anche con la seconda palla. Un bottino che le permette di superare quota 200 ace in stagione dopo appena 24 partite giocate (20-4).
La nostra Martina è stata a contatto sono nella prima metà del primo set, anzi è stata lei ad avere le prime occasioni nel terzo gioco con 3 palle break mancate. Poi è stata bravissima a recuperare da 1-4 a 3-4 anche grazie a un doppio nastro vincente sulla palla break ma con grande reattività in risposta sfruttando la bassa percentuale di prime della kazaka e anche un dritto ballerino rispetto al chirurgico rovescio.
Ma da lì in poi Rybakina ritroverà la calma per chiudere il set, recuperando uno svantaggio di 40-15 nell’ottavo gioco che se perso avrebbe potuto mantenerla sotto stress mentale. Vinto il primo set, Rybakina ha trovato la tranquillità necessaria a sistemare il dritto, potendo sempre contare sull’arma letale della battuta.
Martina tiene il campo con la consueta tenacia ma contro questa ragazza oggi come oggi veramente in poche possono vincere. Può comunque sorridere, il best ranking eguagliato è alla sua portata prima ancora che cominci la stagione sulla terra battuta, quella che attende con trepidazione.