Coppa Davis: quel brutto affaraccio dei biglietti di Serbia–Croazia, la polizia indaga

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Coppa Davis: quel brutto affaraccio dei biglietti di Serbia–Croazia, la polizia indaga

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Conferenza stampa del ministro dell’Interno serbo sulla questione dei biglietti per il derby balcanico valevole per il primo turno del Wolrd Group di Coppa Davis tra Serbia e Croazia, in programma a Kraljevo. Pochissimi i tagliandi venduti al botteghino, voci su episodi di bagarinaggio: la polizia indaga

La polemica sulla prevendita dei biglietti – pochi tagliandi venduti in 13 minuti – per la sfida tutta balcanica di Coppa Davis tra Serbia e Croazia  del prossimo weekend, e della quale si era dichiarato deluso anche Novak Djokovic appena rientrato a Belgrado dal torneo di  Dubai,  è diventata un affare di stato, sul quale ha iniziato ad indagare la polizia serba e che è stato l’argomento di una conferenza stampa del ministro dell’Interno Nebojsa Stefanovic.

Il tutto nasce  dal fatto che  nei giorni scorsi erano stati messi in vendita appena 107 pacchetti completi (comprendenti cioè i biglietti per tutte e tre le giornate di gara) e venerdì, prima dell’inizio dell’incontro, ne saranno messi in vendita solo altri 190. Praticamente il 10% dei biglietti disponibili, dato che la capienza del palazzetto dello sport di Kraljevo è di circa 3.200 spettatori. E sarà solo questa la disponibilità di biglietti per gli appassionati di tennis della zona che speravano di vedere dal vivo Djokovic e soci.

Sembra che il problema sia sorto per il fatto che una rilevante quota dei biglietti –  in base agli accordi stipulati dalla Federazione Tennis serba con il Comune di Kraljevo, dato che quest’ultimo  ha sostenuto buona parte delle spese dell’evento, a partire da quelle dell’alloggio dei giocatori e delle delegazioni – sono andati agli sponsor ed alle istituzioni locali. E se a questi si aggiunge la quota spettante all’ITF, quella della Federazione croata di tennis e quella riservata  agli sponsor delle federazione, ecco che i tagliandi disponibili al botteghino sono ridotti ai minimi termini.

Proprio attorno ai tagliandi assegnati alle aziende ed alle amministrazioni locali è scoppiata la polemica, dato che gli stessi sono poi stati distribuiti attraverso canali non ufficiali all’interno delle aziende e delle istituzioni beneficiarie.

La polizia sta indagando se ci siano stati abusi, dato che circolano voci su biglietti venduti a prezzi elevatissimi. E per questo motivo lunedì aveva convocato per un colloquio informativo il presidente della Federazione Tennis della Serbia Occidentale, in qualità di responsabile della vendita e della distribuzione dei biglietti.

Anche sui numeri dei biglietti distribuiti si sono susseguite le voci più disparate: all’inizio si parlava di circa il 30% del totale dei biglietti assegnato dalla Federazione serba alle aziende sponsor e alle amministrazioni locali. Ma a tale riguardo ha fatto chiarezza il ministro dell’Interno, che nella conferenza stampa tenuta ieri ha precisato che in totale, esclusi gli 800 biglietti complessivamente destinati  all’ITF e alla Federazione croata ed i circa 300 biglietti destinati alla vendita,  sono più di 2.000 i pacchetti completi assegnati a persone giuridiche o a persone fisiche. Il ministro ha fatto anche i nome delle aziende e delle istituzioni a cui è andato il maggior numero di tagliandi. A livello locale spiccavano i 300 pacchetti completi assegnati alla Elektrosrbija di Kraljevo – l’azienda fornitrice di energia elettrica a livello nazionale -, i 250 ai dirigenti del distretto di Raska (la circoscrizione territoriale di cui fa parte il Comune di Kraljevo) ed i 100 al sindaco di Kraljevo.

Il Ministero dell’Interno serbo non aveva ancora le informazioni su chi ha poi acquistato questi biglietti e su come siano stati distribuiti.

Questo sarà oggetto dell’indagini attualmente in corso, come anche il fatto se vi sia stato in questo ambito una violazione della legge ha detto il ministro dell’interno serbo Stefanovic.

Della questione ha parlato anche Slobodan Zivojinovic, presidente onorario della Federazione Tennistica serba, che ha dichiarato che bisogna chiarire al più presto quanto accaduto.

Bisogna assolutamente indagare per scoprire se qualcuno ha comprato i biglietti e poi li ha rivenduti in nero. Se così fosse sarebbe una vergogna, soprattutto perché l’idea della federazione, quando ha deciso che questo importante incontro si giocasse fuori Belgrado era quella di permettere anche agli altri appassionati serbi di vedere dal vivo Nole, Viktor e gli altri giocatori della nazionale”, ha detto l’ex n.1 delle classifiche mondiali di doppio, vincitore degli US Open nel 1986 in coppia con Andres Gomez (ma “Bobo”, questo il soprannome di Zivojinovic, è stato anche un ottimo singolarista, dato che ha raggiunto la posizione n.19 ATP ed è arrivato in semifinale a Wimbledon e agli Australian Open).

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