L'..."Astangata" kazaka dopo il nostro 1-2 da un eroe impronunciabile a un super Kukushkin

Editoriali del Direttore

L’…”Astangata” kazaka dopo il nostro 1-2 da un eroe impronunciabile a un super Kukushkin

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Fabio Fognini prima ci ha illuso due volte e poi deluso. Andreas Seppi non ci ha neanche illuso e Mikhail Kukushkin ci ha steso più ancora di Nedovyesov. Fognini va a riscaldarsi da solo e suggerisce la formazione agli avversari. Che brutto mese per Corrado Barazzutti fra Fed Cup e Davis Cup all’insegna delle rimonte altrui

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ASTANAChe mese terribile per le nostre squadre nazionali e per Corrado Barazzutti che ha visto perdere al primo turno sia le sue ragazze di Fed Cup 3-2 con la Francia di Amelie Mauresmo, dopo essere stato in vantaggio per 2-0, sia i suoi ragazzi di Coppa Davis che erano avanti 2-1 con i kazaki del capitano Doskarayev e del presidente della federazione Kazaka Bulat Utemuratov che, a quanto ha spiegato il capitano “ha preso la decisione di far giocare Nedovyesov anziché Golubev perchè io avrei privilegiato l’esperienza di Golubev ma lui ha insistito per far giocare questo ragazzo meno conosciuto perchè era convinto che avesse le armi per dar fastidio a qualunque giocatore italiano, fosse Bolelli oppure Fognini…”. Questa è la prima versione del capitano, che rende omaggio al suo presidente federale, tutto il mondo è Paese…
Ma poi quando ho fatto una successiva domanda, e cioè se l’aver visto che Fognini era andato negli spogliatoi a riscaldarsi mentre Bolelli rimaneva seduto a seguire il triste epilogo del match di Seppi non li avesse messi sulla buona strada di chi sarebbe stato il loro avversario sul 2 pari e quindi, sapendo che Fognini aveva sempre battuto Golubev, non avesse influenzato la loro decisione…beh il presidente della federazione ha annuito e sorriso in modo troppo trasparente. E ancora più ha sorriso, anche se il capitano continuava a sottolineare che quelli seguiti alla conclusione del singolare vinto da Kukushkin su Seppi erano “stati 10 minuti terribili, io la pensavo in un modo e il presidente in un altro”, quando io gli ho detto “Well, forse la squadra italiana avrebbe dovuto mandare a riscaldarsi insieme sia Fognini sia Bolelli così non avreste avuto alcuna indicazione” sono scoppiati a ridere. A volte sono i dettagli che possono fare la differenza. E anche i capitani più esperti possono commettere piccole ingenuità.

Nedovyesov è oggi un piccolo grande eroe in Kazakhstan, perché un n.130 che batte un n.22 anche quando si dice che in Davis la classifica non conta tanto è comunque un grandissimo exploit, soprattutto quando si è giocato un solo match in cinque set. In giro per il mondo andranno le sue foto trionfanti, lui che getta la maglietta al pubblico prima di prendere tutte le altre che aveva nel borsone e lanciare anche quelle. Il pubblico impazzito, tutti che festeggiano i quarti di finale raggiunti in Coppa Davis per la quarta volta. Però è giusto ricordare che il migliore giocatore di questa sfida è stato certamente Kukushkin che non ha perso un set in due singolari, anche se ha dovuto fronteggiare due setpoints nel primo con Bolelli e un setpoint sempre nel primo set anche con Seppi. Se Nedovyesov è sembrato un top 30 più che un top 130, che dire allora di Kukushkin, n.58 mascherato: ha giocato da top 20. Ripensati oggi quei tre momenti (dei setpoint) si può senz’altra dire che se i “nostri” ne avessero trasformato anche uno solo forse il risultato finale avrebbe potuto cambiare.Ma dei se e dei ma, si sa, son piene le fosse.

Barazzutti è stato molto sportivo nel dichiarare alla stampa russo-kazaka che “avevano vinto i più forti, i migliori” e a non sottolineare più di tanto il grande contributo che hanno cercato di dare – a dispetto dell’Occhio di Falco – i giudici di linea. E lo hanno sicuramente dato sbagliando quasi sempre a nostro danno, una dozzina di volte oggi, perché anche se l’ ”Occhione” poi rimediava quelle chiamate iper-patriottiche finivano per innervosire i “nostri”, per lasciarli incerti (Sarà buona la mia palla o era davvero fuori? E questa sua?) in troppe situazioni, anche quando magari le chiamate erano corrette. Una situazione difficile da gestire, che complicava maledettamente le cose. Una partita di tennis si decide tante volte su pochi punti, e basta poco a fare pendere la bilancia da una parte anziché dall’altra, se i nervi non possono stare tranquilli.

Fognini è arrivato in sala stampa ancora comprensibilmente nervoso. “Corrado mi aveva dato fiducia…”. E si vede che gli bruciava la sconfitta che pensava di avere evitato probabilmente due volte. La prima quando è passato a condurre per due set a uno. Ah che game sciagurato quello perso nel secondo del quarto set, a zero con due doppi falli e due errori gratuiti! Fabio serviva a meno di dieci metri da dove ero seduto io in tribuna stampa e per come ha fatto il primo doppio fallo, servendo la seconda dandosi neanche un nano secondo dopo aver sbagliato la prima, ho subito detto al mio vicino di posto: “Ohi ohi, è deconcentrato, si sta rilassando dopo quel terribile decimo game del terzo set, quando ha tenuto la battuta soltanto al sesto setpoint dopo aver salvato 3 pallebreak del 5 pari! Se non sta attento lo rimette in corsa…”. Purtroppo avevo visto giusto. E’ proprio quel che è successo. Ha commesso di lì a poco anche il doppio finale sulla palla break per Nedovyesov e il russo-ucraino-kazako che aveva la testa sott’acqua è tornato a respirare a pieni polmoni. E così il pubblico. Fino a quel momento Fabio non aveva mai perso il servizio!
La seconda volta che Fognini si è probabilmente detto, in cuor suo, “Dai che è quasi fatta”, deve essere stato quando ha recuperato da 1-4 con due break portandosi sul 5-4. A quel punto di solito vince il giocatore più esperto. Non è andata così. Fabio ha avuto la palla del 6-5 ma non è riuscito a sfruttarla.

Non mi pare il caso, anche se abbiamo perso un match che dopo il doppio ci vedeva favoriti, di imbastire processi. Nello sport, come ha ricordato Barazzutti, si vince e si perde. Ci sta. Certo nessuno si sarebbe mai aspettato, nemmeno quelli che dicevano che il match era da 50 e 50, che questo ragazzone che credevamo capace di giocare davvero bene solo in doppio, potesse giocare la partita che ha giocato sul 2 pari, nelle condizioni – campo e giudici favorevoli a parte – psicologicamente più difficili. Bravi loro, un po’ meno bravi noi. Ma senza grossissime responsabilità, direi. Complimenti ai kazaki, non c’è che dire. Hanno tirato fuori il fenomeno dal cilindro…e non un coniglio. Perché dopo che era andato avanti 4-1 con due break vedersi rimontare da un Fognini molto più esperto di lui e 108 posti avanti in classifica, avendo perso 12 punti su 15 con con due turni di servizio a favore e 3 doppi falli, nessuno avrebbe scommesso un “tenge” – la moneta kazaka – su lui. Fognini da 1-4 e salito 5-4 al quinto ma il ragazzone dal servizio straordinario ( e non solo: ma come fa ad essere solo n.130 del mondo?) ha tenuto di nervi nel decimo game aggiudicandoselo a 0 e poi stato lui ad aggiudicarsi il break nel game successivo dopo aver commesso un errore di dritto sulla prima pallabreak. Chapeau a lui e al capitano che ha sostituito Golubev (che aveva perso 4 volte vincendo un solo set contro Fognini, ma al contempo sui campi duri aveva vinto in Davis 11 match e perso uno solo con Federer!) con questo ragazzo che qualcuno aveva visto in finale al challenger di Bergamo, ma che pochi conoscevano. Dispiace naturalmente aver perso dopo essere stati avanti 2-1. Era già successo, come riportavamo stamani sul sito grazie ad una ricerca di un nostro lettore che ancora ringrazio (e chiedo alla redazione di linkare quel pezzo…). Sul 2 pari e al quinto set eravamo arrivati altre sette volte nella nostra storia di Davis, nata nel 1922: fino a oggi avevamo vinto 4 volte al quinto e perso 3. Adesso siamo in pareggio. E a settembre dovremo giocare uno spareggio per non retrocedere ma restare nel World Group. Con il rischio di trovare squadre anche toste. Oggi è impossibile sapere chi potremmo incontrare. Perchè non solo si dovrà esaurire ogni match di questo weekend, ma chi è nel gruppo uno – come la Spagna – giocherà a luglio…Ci vorrà pazienza. Ricordiamo che siamo stati molto fortunati quando per tornare in A abbiamo incontrato la debolissima squadra cilena. Stavolta la ruota della fortuna ha girato all’incontrario. Magari l’anno prossimo tornerà a girare nel verso giusto.

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