ATP Indian Wells: Fognini delude ancora. Vincono Djokovic, Murray e Nishikori

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ATP Indian Wells: Fognini delude ancora. Vincono Djokovic, Murray e Nishikori

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Secondo turno ad Indian Wells e subito fuori Fognini contro Mannarino. Murray ha vita facile con Pospisil, Djokovic idem con Baghdatis. Nishikori supera Harrison mentre Juan Monaco elimina il campione degli Us Open Marin Cilic al rientro. Soffre Ferrer ma elimina Dodig al tiebreak del terzo

A. Mannarino b. [19] F. Fognini 7-6(8) 6-3 (Giorgio Laurenti)

Ancora una sconfitta per Fabio Fognini. Sul cemento di Indian Wells il numero uno del tennis azzurro si è dovuto arrendere in due set ad Adrian Mannarino, uno contro cui le partite vanno vinte, se si spera in un suo regalo, il più delle volte si rimane delusi. Dalla semifinale di Rio de Janeiro vinta contro Rafael Nadal, Fognini non ne ha azzeccata più una e dopo la cocente sconfitta in Davis, arriva la quarta su quattro sul cemento.

Seppur faticando troppo nei suoi turni di battuta, nel primo set è lui ad avere la possibilità di andare in vantaggio: arrivati al tiebreak senza aver perso un servizio, Fognini prima si fa recuperare dal 3-0 e servizio, poi spreca ben tre set point, di cui due sul suo servizio, l’altro lo annulla Mannarino con un ace – in precedenza Fabio aveva avuto a disposizione altri due set point sul 5-4 in suo favore, servizio Mannarino. Sull’8-8 il ligure commette un doppio fallo, Mannarino non si fa pregare e con un altro ace porta a casa il set.

Nel secondo parziale assistiamo a uno dei tanti momenti di blackout di Fognini, sotto 1-0, commette due doppi falli (quinto e sesto del match), il secondo sul vantaggio del francese. Sotto 2-0, perde i successivi dodici punti, e così in meno di un quarto d’ora ci troviamo sul 5-0 Mannarino. I tre giochi vinti consecutivamente (con due palle match annullate) avrebbero un senso se nel nono gioco Fognini concretizzasse una della due palle break concesse dal francese, ma così non è e al terzo match point Mannarino chiude la partita con il suo sesto ace.

[1] N. Djokovic b. M. Baghdatis 6-1 6-3 (Raffaello Esposito)

Esordio senza problemi del n°1 del mondo Novak Djokovic contro il cipriota Marcos Baghdatis, uno dei grandi vecchi del circuito ATP ormai alle sue ultime stagioni con la racchetta in mano. Marcos non ha mai battuto il serbo nelle precedenti sette occasioni.

Nole apre l’incontro alla battuta e nel secondo game mostra subito le sue intenzioni strappando il servizio all’avversario che conduceva 40-15. Dopo pochi minuti siamo già quattro a uno per il serbo che brekka ancora e conferma d’autorità al servizio per chiudere sei uno il set. Djokovic comanda il gioco con facilità e naturalezza impressionanti, ha già dieci vincenti contro soli tre errori non forzati e Baghdatis non sembra possedere  la velocità di palla necessaria ad infastidire il suo gioco in cemento armato. Nel Secondo parziale è Baghdatis ad avere il piccolo vantaggio di servire per primo e il punteggio segue i servizi fino al quinto game quando Djokovic con due vincenti terrificanti, uno in risposta su prima di servizio, prende ancora la battuta all’avversario e si stacca sul quattro due  per la fuga decisiva. Baghdatis è un signore e un uomo simpatico e trova comunque il modo di ridere e divertirsi durante i cambi campo. Il cipriota però gioca troppo corto per impensierire il numero uno  e fatica sempre sulla propria battuta mentre Djokovic impiega pochi secondi a difenderei suoi turni. Sul cinque tre il serbo con una smorzata vincente si conquista due match point sul servizio avversario e chiude la pratica alla seconda occasione. Nole è in palla e gioca con serenità evidente, i pretendenti al trono sono avvisati.

[4] A. Murray b. V. Pospisil 6-1 6-3 (Silvia Berna)

Ottimo esordio nel torneo per il numero 4 del mondo Andy Murray che lascia appena 4 games al canadese Vasek Pospisil, numero 62 del ranking mondiale. Partita che sulla carta poteva nascondere qualche insidia per lo scozzese – che ad Indian Wells ha come miglior risultato la finale persa da Nadal nel 2009 – ma che fin dall’inizio Murray ha controllato con grande facilità.

Nel primo set i break a favore dello scozzese sono addirittura 3, con Pospisil disastroso al servizio – appena il 33% di prime palle in campo e il 31% di punti vinti con la seconda di servizio – e troppo falloso da fondo campo – ben 19 errori gratuiti contro i soli 2 di Murray.

L’inizio del secondo set illude il canadese che ottiene il break in apertura di parziale. Il vantaggio per lui dura davvero poco, con Murray che ottiene il contro break nel game successivo. Pospisil si salva nel quarto gioco annullando 2 ulteriori chance di break per lo scozzese e rimane attaccato alla partita. Il break in favore di Murray è, però, soltanto rimandato e arriva infatti nell’ottavo game. Andy va a servire per il match, tiene la battuta a zero e chiude set e incontro in suo favore.

Da rivedere nei prossimi giorni lo scozzese che oggi ha dimostrato grande solidità e attenzione ma la resistenza offerta dal suo avversario è stata davvero poca cosa. Al prossimo turno Murray affronterà il tedesco Philipp Kohlschreiber – i confronti diretti fra i due giocatori sono in perfetta parità con una vittoria per parte.

[8] D. Ferrer – I. Dodig 4-6 6-1 7-6(6) (Michele Gasperini)
E’ andata in scena, allo Stadium 3 di Indian Wells, la quarta sfida fra il croato Ivan Dodig, attuale No.96 del mondo, e David Ferrer, No.8, quest’ultimo con già ben 3 tornei in cascina, gli ultimi due conquistati consecutivamente nelle ultime tre settimane.
I precedenti incontri fra i due hanno sempre dato vita a partite intense e spettacolari, sempre vinte da Ferrer, ma con il croato sempre in grado di strappare un set al proprio avversario, segno evidente di una qualche indisposizione per il valenciano nel digerire le caratteristiche tecniche offensive del nativo di Medjugorje.
Il match parte in sordina, con tanti errori da una parte e dall’altra: break e contro break immediato, con Ferrer che tenta di tessere la sua solita tela fatta di scambi laboriosi, cercando di costringere Dodig all’errore non forzato, ma questo gli riesce con fortune alterne. Le % di prime in campo sono molto basse nel parziale per entrambi i contendenti, e il primo ad approfittare della situazione è il croato, che recupera da 40-0 (complice anche un Ferrer piuttosto falloso) breakkando il suo avversario nel settimo gioco. Non concederà più nulla Dodig, portando così a casa il primo set 6-4.
Il secondo parziale è un monologo iberico: parte fortissimo Ferrer, strappando il servizio a 30 nel secondo gioco a Dodig, sciorinando risposte e dritti inside-out di assoluto spessore. L’unico momento di difficoltà per David arriva nel 5° gioco, ma salva le tre palle break concesse complice un Dodig spento, che sembra prossimo a sciogliersi soprattutto a livello fisico. Il break subito dal croato nel gioco successivo sembra esserne la dimostrazione ulteriore, con Ferrer che chiude 6-1 il secondo in totale tranquillità. Niente di più sbagliato.
Il terzo set è stato sicuramente il miglior parziale per qualità, intensità e incertezza del risultato giocato finora in questi due giorni di Indian Wells: i primi sette game sono stati una feroce battaglia con un ritrovatissimo Dodig, a dir poco letale col servizio, spesso seguiti da pregevoli tocchi al volo, oltre che aiutato dal suo egregio rovescio, davvero efficace soprattutto lungolinea.
Ma Ferrer regge, non molla, e grazie alla sua proverbiale volontà e al suo indomito carattere riesce a respingere i ripetuti attacchi al suo servizio: Dodig avrà palle break in due turni di servizio dello spagnolo (2° e 4° gioco), lo spagnolo due in un turno (il 5°), ma alla fine, in qualche modo, entrambi riescono a salvarsi.
Dopo 3 game interlocutori, vinti facilmente dal giocatore alla battuta, l’11° gioco sembra essere la svolta dell’incontro: Dodig gioca malissimo il proprio turno di battuta, e con un doppio fallo e un dritto lungo di chilometri (oltre ad un fortunoso nastro spagnolo) consegna il break a Ferrer, che va a servire per il match. Ma lo spagnolo, sorprendentemente, non riesce a chiudere nonostante due match point (il primo dei quali annullato meravigliosamente da una profondissima risposta incrociata di rovescio di Dodig), prolungando così l’incontro al tiebreak decisivo.
Parte fortissimo il No.96 del mondo, issandosi sul 2-0 con un pazzesco pallonetto lungolinea di diritto che cade a pochi centimetri dalla riga. Il croato cede però sul 3-2 il minibreak affossando una volée di rovescio di difficile gestione, dopo una prima violenta esterna. Si gira sul 3-3, con Dodig che si riprende immediatamente il minibreak di vantaggio vincendo uno scambio lungo grazie alla sua aggressività e all’ennesimo meraviglioso rovescio lungolinea, 4-3 che diventerà subito 5-3 grazie ad un erroraccio in risposta di Ferrer su una seconda.
Qui sembra farsi dura per Ferru, ma il valenciano non molla mai: risposta fulminea di dritto su una prima incrociata di Dodig, che aveva seguito a rete, ma finisce passato: 5-4. David farà suoi anche i successivi due punti, arrivando al terzo match point: ma è fuori il tentativo di dritto vincente inside-in. Si gira sul 6-6. Qui il punto che decide il match: Dodig serve una grande prima esterna, Ferrer si salva in allungo, il croato insiste sul lato destro del campo, tentando di cogliere in contropiede il suo avversario, mettendo la pallina vicinissima alla riga, che viene giudicata buona, ma lo spagnolo blocca immediatamente il gioco chiamando Hawk Eye: e ha ragione, la palla è larga. Stavolta non si fa pregare David, chiude al quarto match point con l’errore di Dodig nel tentativo di trovare una palla corta stretta, saltando per aria e mostrando tutta la sua gioia.
E’ la sua 11° vittoria consecutiva, la 19° sulle 20 partite disputate nel 2015. Al terzo turno lo attende, ora, Bernard Tomic, che ha avuto la meglio in due set su Borna Coric.

[5] K. Nishikori b. [WC] R. Harrison 6-4 6-4 (Alberto Prestileo)

Un bruttissimo Kei Nishikori, il peggiore dell’anno visto fin qui, batte in due set la wild card Ryan Harrison, numero 110 del mondo. Il giapponese approda dunque al terzo turno di Indian Wells, dove affronterà Fernando Verdasco.

Dopo poco meno di un’ora e mezza, Kei Nishikori ottiene la prima vittoria ad Indian Wells. Approdato al secondo turno grazie ad un bye, l’allievo di Chang ha giocato una brutta partita, condita da tantissimi errori non forzati e sbagliando tantissimo con il proprio servizio. Dall’altra parte della rete, però, ha avuto la fortuna di trovare un Ryan Harrison decisamente non in forma. Lo statunitense non ha fatto altro che confermare il suo difficilissimo momento, che lo ha ormai portato al di fuori dei primi cento del mondo.

Il primo set è praticamente il festival dell’errore. Harrison e Nishikori non riescono a tenere il servizio praticamente mai, e la partita stenta dunque a decollare. Il finalista degli scorsi US Open avrebbe la possibilità di chiudere la partita in maniera assai veloce, considerato che conquista subito il break. Ma il nipponico, forse a causa del caldo, non riesce mai a prendere il largo, facendosi strappare puntualmente il servizio. Soltanto in due occasioni ciò non è avvenuto. La seconda per chiudere il set 6-4, dopo quasi 48 minuti di partita.

Nel secondo parziale le cose cambiano, e non poco. Nishikori praticamente non sbaglia più e passa dai 18 errori gratuiti del primo set, ai 7 del secondo. Inoltre, le sue percentuali del servizio aumentano notevolmente, e ciò gli consente di giocare i propri turni di battuti con più tranquillità. Il nipponico dunque strappa immediatamente il servizio all’avversario, lasciando poi scorrere il match abbastanza tranquillamente.

Così, dopo un’ora e 27 minuti, Kei Nishikori può festeggiare il passaggio al terzo turno del Master 1000 di Indian Wells, ove affronterà Fernando Verdasco.

Il numero 5 del mondo però, per battere lo spagnolo e approdare ai quarti di finale, dovrà giocare molto meglio di come ha fatto oggi. Per Harrison, rimane invece il rimpianto per aver giocato un buon secondo set e di non aver sfruttato le opportunità che ha avuto nel primo parziale.

[26] P. Kohlschreiber b. [WC] T. Smyczek 6-3 6-1 (Paolo Fisciano)

E’ un match praticamente senza storia quello che apre il programma sul campo n°2.  La testa di serie n°26, il tedesco Philipp Kohlschreiber supera in due rapidi set la wild card di casa Tim Smyczek.

La partita non è mai in discussione. Kohlschreiber nel primo set strappa due volte il servizio al suo avversario e si aggiudica rapidamente il parziale. Nel secondo set il dominio è ancora più evidente. Lo statunitense si ritrova sotto 5-0 in men che non si dica. Dopo un parziale di sette giochi a zero riesce finalmente ad aggiudicarsi un game evitando così il bagel, ma è solo una magra consolazione. Kohlschreiber chiude il match con un ace nel game successivo e ora troverà Andy Murray al prossimo turno.

J.Monaco b. [10] M.Cilic 6-4 6-4 (Francesco Gizzi)

Fa il suo esordio nel 2015 Marin Cilic dopo i problemi alla spalla che lo hanno tenuto per mesi lontano dai campi di tennis. Ci si aspettava un match complicato per forza di cose, il croato stesso in un’intervista pre-Indian Wells aveva dichiarato di sentirsi “rusty” (arrugginito) e di voler mettere sulle gambe più minuti possibili per ritornare in condizione.
La sensazione del croato è ampiamente confermata dal campo. Parte contratto anche se riesce a mettere una buona percentuale di prime in campo; prime che però non danno mai l’impressione di esser spinte al massimo della potenza. Dopo un avvio tranquillo, sul 2 a 2, è Monaco a trovare l’allungo che dura però  appena il tempo di cambiar campo. Cilic a sprazzi gioca dei buoni dritti e se pur a fatica regge lo scambio da fondo. Ma oggi è davvero troppa poca roba il croato per impensierire un Monaco come sempre agguerrito, deciso a non far sconti su nessuno scambio. Così sul 4-4 breakka di nuovo e chiude in scioltezza sul 6-4.
Il secondo set è fotocopia del primo con la differenza che Cilic sembra aver perso anche quel minimo di solidità con la prima di servizio e soffra terribilmente ogni spostamento laterale. Monaco dal canto suo sbaglia poco e niente, breakka sul game in avvio , si addormenta sul 2-3 concedendo per la seconda e ultima volta il servizio, ma poi si risveglia e ottiene lo strappo decisivo che lo porta nuovamente a servire e chiudere il match sul 6-4. Per il croato un rientro sicuramente amaro, dovrà lavorare duramente per ritrovare una condizione oggi apparsa comprensibilmente assente.

Risultati:

[5] K. Nishikori b. [WC] R. Harrison 6-4 6-4
[4] A. Murray b. V. Pospisil 6-1 6-3
[1] N. Djokovic b. M. Baghdatis6-1 6-3
[26] P. Kohlschreiber b. [WC] T. Smyczeck 6-3 6-1
J. Monaco b. [10] M. Cilic 6-4 6-4
[18] J. Isner b. [Q] J. Melzer 6-3 6-4
[16] K. Anderson b. F. Delbonis 7-5 6-4
A. Mannarino b. [19] F. Fognini 7-6(8) 6-3
[8] D. Ferrer b. I. Dodign4-6 6-1 7-6(6)
[WC] T. Kokkinakis b. [23] G. Garcia-Lopez 7-5 5-7 6-3
[14] E. Gulbis b. [LL] D. Gimeno-Traver 6-4 6-1
[32] B. Tomic b. [Q] B. Coric 6-3 6-4
[28] F. Verdasco b.  [Q] J. Duckworth 6-2 7-6(3)
A. Ramos-Vinolas b. [25] J. Benneteau 6-2 6-3
[12] F. Lopez b. [Q] E. Roger-Vasselin 6-7(3) 6-4 6-4
[20] P. Cuevas b. J. Nieminen 4-6 7-5 6-0

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