ATP Indian Wells: G. Dimitrov b. N. Kyrgios 7-6, 3-6, 7-6. L’intervista del dopo partita a Grigor Dimitrov

Una conclusione di partita piuttosto strana, non credi?
Direi di sì. Non sapevo assolutamente cosa aspettarmi, soprattutto quando ero sotto 5-4 e lui stava servendo per il match. Cosa posso dire? Sono felice di aver vinto. Credo che forse avrei potuto giocare in maniera diversa da ciò che dice il risultato finale, ma il tennis è così e tutto può cambiare da un momento all’altro.

Ti eri accorto del suo infortunio, vero?
Me ne sono accorto al termine del game. Non l’ho proprio visto cadere, ha colpito un’ottima palla e forse è per questo che ho mancato il colpo. In ogni caso la palla era fuori, ma cosa avrei potuto fare? Sicuramente quello che avrei dovuto fare meglio era mettere la palla in campo ma, come hai detto anche tu, è stato un modo strano di finire una partita.

Puoi provare a spiegarci come mai è così difficile togliergli il servizio?
Credo che il suo servizio sia molto difficile da leggere, soprattutto quando giochi su un campo come questo che è piuttosto animato; chi risponde ha difficoltà a trovare una buona posizione. Anche quando si trovava sotto nel punteggio tirava delle ottime seconde; ha un movimento molto fluido, e questo lo aiuta, e chi risponde deve solo cercare di rimandarla di là in qualche modo. Quando mi sono trovato in svantaggio 5-4 sapevo più o meno dove avrebbe indirizzato i primi due servizi, e questo è stato un gran vantaggio per me. In seguito si è deciso tutto su pochissimi punti, ma sono riuscito a essere mentalmente più solido alla fine della partita.

Come giudichi la tua stagione fino a questo momento?
Credo di essere partito nel modo giusto. La stagione è appena iniziata e io sto cercando di trovare il mio gioco. Ci sono diversi aspetti su cui sto lavorando e credo di aver bisogno di ancora un po’ di tempo per trovare bene il ritmo. Ora quando comincio un torneo (qualsiasi torneo) mi sento più tranquillo perché conosco già tutti i campi, e questo è un vantaggio per me. So come reagire quando gioco nei diversi momenti della giornata, questo è un valore aggiunto e aiuta molto. Credo che comunque ci sia ancora qualcosa da migliorare, quindi quando non sono in giro per tornei cerco di sfruttare ogni momento a disposizione per lavorare sui vari aspetti del mio gioco.

Forse al torneo di Acapulco hai vissuto dei momenti di frustrazione.
Sì. Mi sento frustrato ogni volta che non gioco come vorrei. A volte vengo un po’ sopraffatto dalla frustrazione e questa è una delle cose che ancora non sono riuscito a risolvere. E’ difficile, a livello mentale, gestire questo aspetto. Oggi, però, le cose sono andate bene, ho lottato per riuscire a vincere questo match. Anche quando ero in svantaggio sono riuscito a recuperare, e questa è una qualità che voglio cercare di conservare.

Come descriveresti lo stile di gioco di Kyrgios?
Mi cogli di sorpresa (ridendo). Ovviamente è un giocatore molto stravagante, gioca colpi molto diversi tra loro e prende decisioni non convenzionali. Non credo di riuscire a descriverlo con una sola parola. Credo che debba ancora venire fuori completamente, ma ha già avuto buoni risultati e gioca un ottimo tennis. Non posso dire che tipo di giocatore sia, ho visto alcune sue partite e nessun match era uguale all’altro, quindi credo che stia ancora cercando la sua strada.

Questa partita è stata definita una specie di “match delle generazioni future”. Sei felice di averla vinta? Secondo te Nick è il migliore dei giocatori giovani che hai affrontato?
Beh, è sempre bello vedere che si riesce ad essere ancora leggermente migliori di alcuni giocatori. Credo che questa non sarà la nostra ultima sfida, sono sicuro che ci incontreremo ancora molte volte, e saranno partite lottate. Oggi è cominciata in modo positivo per me, e speriamo che continui.

Traduzione di Alessia Gentile