Roger Federer spaventa gli italiani: "Non sono sicuro di giocare a Roma"

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Roger Federer spaventa gli italiani: “Non sono sicuro di giocare a Roma”

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Federer confida alla stampa francese presente al BNP Paribas Open di Indian Wells che nella sua programmazione gli Internazionali d’Italia non sono un punto fisso. “Non so ancora se andrò a Roma”

Gli impegni “mediatici” di Roger Federer dopo ogni suo incontro richiedono sempre parecchio tempo (quale volta anche due ore e più) anche perché lo svizzero parla quasi perfettamente tre lingue, e può quindi conversare nella loro lingua madre con giornalisti di parecchie nazioni.
Dopo il suo vittorioso esordio al torneo di Indian Wells con l’argentino Schwartzman, lo svizzero ha rilasciato in francese alcune dichiarazioni al giornalista transalpino George Homsi che non faranno dormire sonni tranquilli agli appassionati di tennis italiani.
Parlando della sua programmazione sulla terra battuta, eccezionalmente intensa nel 2015 con l’inclusione di Istanbul, Federer ha affermato: “Mi prenderò soltanto un paio di giorni di riposo dopo la fine di questo torneo, e poi inizierò immediatamente la preparazione fisica per la stagione sulla terra. La condizione fisica è fondamentale nel tennis moderno, soprattutto sul rosso, ed io voglio prepararmi a dovere. Al momento non sono sicuro se giocherò Roma, bisogna vedere come andranno le cose, ma sicuramente parteciperò ad Istanbul, Montecarlo e Madrid”.

Già nel 2014 c’erano stati dubbi sulla partecipazione dello svizzero agli Internazionali d’Italia, a causa della gravidanza di sua moglie Mirka e della data attesa di nascita dei suoi due gemelli (Kenny e Leo), molto vicina ai due Masters 1000 di Madrid e Roma. Poi Federer decise di rinunciare a Madrid e di venire (convinto dalla moglie, si dice) in Italia, perdendo però al primo turno contro Jeremy Chardy.

L’elvetico, in virtù della sua anzianità nel circuito (più di 600 incontri disputati, più di 12 anni di partecipazione al Tour ed età superiore ai 31 anni), ha la facoltà di saltare tutti i tornei “obbligatori” che desidera senza venir penalizzato in classifica, per cui può prendere più alla leggera la decisione di mancare ad eventi importanti, come ha già fatto nel 2013 con il torneo di Miami e come farà anche quest’anno rinunciando alla trasferta in Florida. Tuttavia, a questo punto della carriera, le scelte di Federer sono probabilmente dettate più da motivi personali che non dalle regole del ranking ATP. La sua decisione di giocare al “250” di Istanbul, infatti, sembra essere stata dettata (oltre che da un “appearance fee” a sette cifre, ammesso che la cosa gli interessi ancora) dal desiderio di giocare in un luogo in cui non ha mai giocato, per avvicinarsi ad una sezione di suoi fans che difficilmente hanno la possibilità di vederlo dal vivo. Un “federiano” che vivesse a Istanbul infatti dovrebbe recarsi quantomeno a Roma per poter ammirare il proprio beniamino in carne ed ossa, affrontando una trasferta tutt’altro che insignificante.

Dipenderà molto quindi da come andranno le cose per lui durante le prime uscite nei tornei primaverili in Europa: se Federer dovesse andare molto avanti ad Istanbul (come probabile, visto il limitato campo di partecipazione), Montecarlo e Madrid, la sua presenza al Foro Italico potrebbe essere molto in dubbio.

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