WTA Indian Wells: Sharapova facile su Vika, Wozniacki e Ivanovic out, bene Pennetta, Errani fuori

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WTA Indian Wells: Sharapova facile su Vika, Wozniacki e Ivanovic out, bene Pennetta, Errani fuori

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Terzo turno ad Indian Wells, Bouchard liquida Vandeweghe senza problemi, grande partita della Bencic che sorprende Wozniaki. Fuori Alize Cornet così come Madison Keys. Vittoria in due set anche per Flavia Pennetta che negli ottavi trova Maria Sharapova, vincitrice in due set di Azarenka. Niente da fare per Sara Errani, battuta dalla Lisicki

[6] E. Bouchard b. [30] C. Vandeweghe 6-3 6-2 (da Indian Wells, Vanni Gibertini)

Quando i tornei diventano importanti la canadese Eugenie Bouchard sembra riuscire sempre a trovare le giuste motivazioni ed aumentare a dovere i giri del suo motore. Dopo un buon esordio contro la ceca Hradecka, la n.7 della classifica WTA ha superato agevolmente anche l’ostacolo non banale rappresentato dall’americana Coco Vandeweghe, testa di serie n.30 e n.36 del ranking.

Una sola palla break concessa dalla canadese in tutto il match, nell’ultimo game del match, sulla quale la Vandeweghe ha sbagliato un comodo passante di rovescio a campo aperto, mancando così la sua unica occasione di provare almeno ad allungare, se non proprio a riaprire, un match che le era scappato via sul 3-3 del primo parziale quando ha subito un parziale di 12 punti a 3. Pungente al servizio e brillante in alcuni scambi, l’americana non ha saputo dare la giusta continuità al proprio gioco contro una Bouchard che come suo solito molto lesta a leggere la partita e sempre concreta nei momenti essenziali del match.

Dopo aver incamerato il primo set, Genie mette velocemente in cassaforte anche il secondo infilando una serie di 5 giochi consecutivi (dallo 0-1 al 5-1), e chiudendo poi al servizio dopo soli 65 minuti con un perentorio schema servizio-diritto.

Il tabellone per lei prevede un quarto turno non impossibile contro l’ucraina Lesia Tsurenko per poter sfidare nei quarti probabilmente la danese Caroline Wozniacki. “Penso di aver giocato con lei in Fed Cup (nel 2013 a Kiev sulla terra vincendo in due set n.d.r.), ma quegli incontri sono di solito piuttosto particolari, per cui fanno testo solo fino ad un certo punto – ha detto la Bouchard dopo il match, e dopo una sessione di palestra cui l’ha sottoposta il suo nuovo allenatore Sumyk prima degli impegni con la stampa – ha già ottenuto due belle vittorie qui, per cui dovrò giocare al meglio per portare a casa il match”.

[15] F. Pennetta b. [21] S. Stosur 6-4 6-2 (da Indian Wells, Vanni Gibertini)

Con la sesta vittoria su sei incontri nei confronti dell’australiana Sam Stosur, Flavia Penetta è riuscita a raggiungere per la seconda volta consecutiva gli ottavi di finale nel BNP Paribas Open di Indian Wells. Partita non bella, quella che ha visto la brindisina prevalere sulla campionessa degli US Open 2011: troppi gli errori da ambo le parti, molto spezzettato il gioco che non è riuscito ad entusiasmare i pochi spettatori presenti sullo Stadium 2 in una serata decisamente piacevole dopo la calura soffocante del pomeriggio.

Appare subito evidente che le due giocatrici si conoscono a menadito e cercano con insistenza i rispettivi punti deboli: Flavia evita con cura il rovescio slice dell’australiana, prediligendo parabole alte ed arcuate sulla “diagonale diritta”, mentre Sam prova a buttare fuori dal campo l’avversaria attraverso traiettorie molto angolate e con il suo celebre servizio in kick. La Pennetta sembra uscire meglio dai blocchi, se la gioca sui primi turni di servizio dell’avversaria, ma non riesce ad approfittare di due doppi falli della Stosur nel terzo game, finendo poi per perdere lei stessa il servizio nel gioco successivo, facendosi rimontare da 40-15. Per sua fortuna però la brindisina evita l’1-4 trovando finalmente l’anticipo di rovescio sul servizio esterno da sinistra della Stosur ed ottenendo l’immediato controbreak. Sul 4-3 Stosur, la Pennetta si salva da due pericolose palle break (una delle quali cancellata da una splendida stop volley di diritto) e poi infila una serie di cinque giochi consecutivi che la mandano sul 6-4, 2-0. Ci sarebbero anche tre palle per il 3-0 pesante, ma lì Sam mette sempre la prima e riesce a fermare l’emorragia rimanendo nella scia dell’avversaria. Nel gioco successivo l’ultimo momento di difficoltà per l’italiana, che deve salvarsi dallo 0-40, ma con un ace e quattro belle prime di servizio si invola sul 3-1 e da lì fino al 6-2 finale in appena 75 minuti.

Il primo set credo avrei dovuto vincerlo per 6-1 – ha commentato Flavia – All’inizio non ho giocato benissimo, lei aggressiva, ma poi alla fine ho preso le misure“.

In semifinale per la campionessa uscente Pennetta ci sarà la n.2 al mondo Maria Sharapova, con la quale ha vinto gli ultimi due scontri diretti (2-2 il computo totale dei precedenti) che però risalgono al 2009 ed al 2011.

[24] S. Lisicki b. [11] S. Errani 6-4 6-2 (da Indian Wells, Fabio Gibertini)

L’ultimo match del tabellone femminile a scendere in campo quest’oggi vede la nostra Sara Errani opposta a Sabine Lisicki. La nostra giocatrice, titolare di una testa di serie più pregiata in virtù della sua miglior classifica, è però in svantaggio nei confronti diretti per 2-1 e soprattutto nel corso del 2014 ha perso entrambi i due precedenti sul cemento outdoor.

L’incontro inizia subito con intensità e si ha l’impressione che entrambe le giocatrici siano scese in campo ben centrate, non ci sono però strappi per i primi sei game in cui non si vedono palle break. Un inizio di questo genere è sembrato buono per Sara che da subito ha cercato di entrare nello scambio e spostare la sua avversaria per non darle modo di fare la differenza con la sua maggiore potenza, mentre al contrario la tedesca ha da subito forzato sia con il servizio (con velocità spesso superiori ai 180 km/h) che con la risposta senza curarsi particolarmente degli errori. A conferma di ciò la nostra giocatrice nel settimo gioco raccoglie i frutti degli altalenanti colpi della sua avversaria che tra vincenti e errori, alla quinta opportunità nel game, concede il break su una bella smorzata di Sara al termine di uno scambio prolungato. E qui avviene certamente la svolta: Lisicki chiama in campo il coach (papà Richard) che evidentemente le consegna la pozione magica di Asterix o semplicemente fa un ottimo reset dei suoi colpi. Al rientro in campo il parziale è di quelli che non lasciano scampo e conquistando 12 dei successivi 15 punti (l’ultimo dei quali con un nastro mortale) Sabine si aggiudica il primo set per 6-4 e si prepara al secondo tutta l’inerzia in suo favore.

Dopo l’ingresso del padre la percentuale di errori da fondo e in risposta è diminuita lasciando il posto ai sempre più frequenti winner. A inizio secondo sembra finita quando la ex finalista di Wimbledon allunga sul sul 2-0 e la Errani non sembra poter mettere in campo le giuste contromisure, ma Sara non molla e approfitta di un attimo di pausa della sua avversaria per respirare sul 2-2. E’ però un fuoco di paglia e nel game successivo riprende il ritmo la giocatrice tedesca che sempre più in fiducia risponde senza paura giocando per il vincente anche sulle prime di servizio della Bolognese, aiutata, peraltro, dalle sempre modestissime velocità prodotte da Sara con quel colpo. A questo ulteriore allungo non c’è opposizione e quattro giochi consecutivi segnano il definitivo 6-4 6-2 in 1h e 12′ e consegnano il pass per gli ottavi di finale alla meritevole tedesca. Finisce così questa avventura californiana per la ventisettenne emiliana che quest’oggi, ancorché tenace come sempre nulla ha potuto contro una avversaria dalla maggior cilindrata i cui colpi non sono stati frenati a sufficienza dal pur ruvidissimo cemento dell’Indian Wells Tennis Garden.

[31] B. Bencic b. [4] C. Wozniaki 6-4 6-4 (Cesare Alfieri)

Giù il cappello di fronte alla partita di Belinda Bencic. Diciotto anni da pochi giorni, un regalo di compleanno più bello non poteva farselo. Prima vittoria contro una top-five e primo risultato di (grandissimo) rilievo in un 2015 sin qui avaro di soddisfazioni ma, soprattutto, riscatto pieno dal doppio bagel subito l’anno scorso contro Caroline ad Istanbul. La partita è stata molto bella – ovviamente, se piace il tennis femminile contemporaneo, fatto di gioco piatto e colpi potenti dal fondo. Le giocatrici – perché Caroline, pur sconfitta, non è stata da (molto) meno – hanno cercato le righe, e le hanno spesso trovate. Il numero di vincenti delle due contendenti è simile, ma ai 20 vincenti della danese fanno riscontro ben 39 (!) errori non forzati.

Sarebbe un errore forzato, però, concludere che Caroline abbia giocato male. Non è stata più fallosa del solito perché in cattiva giornata (tralasciando il servizio: otto doppi falli per lei). I suoi errori sono stati spesso la conseguenza della profondità dei colpi della sua avversaria. Una Giorgi, che ha trovato però quasi sempre il campo, e raramente è andata fuori giri. Certi recuperi di Caroline sono stati ammirevoli: su tutti, l’highlight è un lob difensivo in recupero a scavalcare la Bencic a rete nell’ottavo gioco del secondo set. Ma la consueta solidità difensiva non è bastata contro una giocatrice che anticipava costantemente i colpi, comandava lo scambio da fondo e aggrediva la seconda di servizio della danese.

Così, la Wozniacki ha ceduto il servizio nel quinto gioco del primo set, si è salvata nel settimo (quando la Bencic ha mancato due palle break) e ha contro-brekkato nell’ottavo. Il servizio perso a 15 è stato l’unico momento di momentaneo appannamento della svizzera. Nel game successivo, alla prima occasione, ha tolto ancora il servizio alla danese e, da lì in poi, ha mostrato una solidità da veterana sino alla fine dell’incontro. Nel secondo set, la teen svizzera non ha più concesso alcuna opportunità, chiudendo con un doppio 6-4.

Ad altri il compito di sciogliere il dilemma se giochi “come Martina Hingis” (Li Na) o se invece siano “simili, ma diverse” (la Hingis stessa). Si è rivista però, in questa notte italiana, la ragazza capace di scalare ben 179 posizioni nel ranking WTA nel 2014, raggiungendo i quarti agli US Open. Con la connazionale Timea Bacsinszky, tra le giocatrici più brillanti in questi primi mesi del 2015 (non perde una partita da gennaio, e qui a Indian Wells ha eliminato la Makarova), la svizzera al femminile è “on fire”.

[Q] L. Tsurenko b. [20] A. Cornet 7-5 1-6 6-2 (Cesare Novazzi)

La testa di serie numero 20, Alize Cornet, affronta Tsurenko, tennista ucraina proveniente dalle qualificazioni. Entrambe le giocatrici scendono in campo cercando lunghi scambi da fondo prima di trovare l’accelerazione vincente. La tennista ucraina è più rapida e coglie il vantaggio al quinto gioco e così, rotto l’equilibrio, il match si fa più vivace. Finalmente Cornet cerca maggiormente gli angoli trovando il controbreak al decimo gioco, complice un nastro amico. Ma è solo un fuoco di paglia: al turno successivo la francese perde il servizio a zero e poi l’ucraina chiude il set con il primo punto ottenuto direttamente con il servizio.

Nel secondo parziale inizia la francese al servizio adottando un gioco più aggressivo. La tattica paga e Cornet sale rapidamente 3 a 0 prima di chiudere 6 a 1, con una Tsurenko poco solida e poco concreta soprattutto nei propri turni di servizio. Nel set decisivo l’ucraina ritrova il suo gioco, mentre la francese è troppo distratta e commette errori incredibili sia da fondo che a rete. Così Tsurenko sale 4 a 0, con un doppio fallo Cornet sulla palla break. La francese tenta di rientrare recuperando un turno di servizio, ma non basta e l’ucraina chiude il match 6 a 2, ancora con un errore della tennista d’oltralpe che mette in rete uno smash a rimbalzo. Continua la corsa di Tsurenko che dopo aver battuto la testa di serie numero 9 Andrea Petkovic, elimina anche Cornet e incontrerà agli ottavi di finale Eugenie Bouchard.

[25] C. Garcia b. [5] A. Ivanovic 6-2 5-7 6-2 (Michele Gasperini)

Nel quarto match programmato sullo “Stadium 2”, ad Indian Wells, la 21enne francese Caroline Garcia affronta la ex No.1 del mondo Ana Ivanovic, valevole per il terzo turno del torneo californiano, replica della semifinale di Monterrey di 8 giorni fa, che ha visto la vittoria contro pronostico della transalpina in due rapidi set.

Il primo set conferma le difficoltà patite dalla serba (vincitrice qui nel 2008) nel recente head to head: contratta, piuttosto lenta, fallosa e poco incisiva da fondo e soprattutto molto deficitaria al servizio. Ma va reso il giusto merito a Caroline Garcia, molto aggressiva, sicura, concentrata, devastante: la francese prende il comando delle operazioni appena ne ha la possibilità, muovendo sapientemente la serba, martellandola con il servizio e i suoi pesantissimi colpi di rimbalzo.
La No.28 del mondo domina in lungo e il largo la prima frazione, breakkando due volte Ivanovic e chiudendo senza appello 6-2 la prima frazione.

Il secondo set parte sulla falsariga del primo, con la francese sempre estremamente in palla e Ivanovic in perenne difficoltà alla battuta: nei suoi primi tre turni di servizio, la serba è costretta a salvarsi prima da 0-40, poi da 15-30 e poi da 15-40. Riuscirà ad annullare tutte e sei le palle break concesse, rimanendo avanti in qualche modo nonostante la netta superiorità del momento della sua avversaria.
Dopo un paio di game interlocutori, si arriva sul 4-4 30-30 servizio Ivanovic, con la giovane transalpina vittima di un grave errore del giudice di linea, il quale valuta fuori una palla quasi definitiva della francese, dovendo così ripetere il punto. La No.28 del mondo trova comunque due punti straordinari, prima con un devastante diritto inside-out e poi chiudendo con una gran volée di rovescio in allungo, nonostante un incredibile passante di dritto lungolinea in corsa giocato dalla Ivanovic, che la porteranno a servire per il match.
La vincitrice del Roland Garros 2008 reagisce da campionessa, e nel gioco successivo controbreakka a 15 la sua avversaria, approfittando anche delle poche prime palle servite nel game dalla Garcia.
Ivanovic salva una pericolosissime palla break anche nell’11° gioco (saranno 6 break point salvati su 7, nel parziale) , innalzando la qualità del proprio servizio, con la serba che fa valere tutta la sua classe ed esperienza nei punti chiave.
Nel game successivo, trova quattro punti diretti fenomenali alla risposta, chiudendo al quarto set point grazie ad un non forzato di dritto in mezzo alla rete di Garcia.

Il terzo set parte con l’inerzia che sembra, ragionevolmente, essere tutta dalla parte della ex No.1 del mondo, peraltro in netta ripresa anche dal punto di vista del gioco, e con la francese in flessione, soprattutto mentalmente: la serba smentisce questi ragionamenti, commettendo tre doppi nel game inaugurale del set decisivo, regalando il break Garcia. Ma la francese la imita, restituendolo immediatamente con 3 errori molto evidenti da fondocampo.
I due game successivi saranno molto combattuti, con entrambe le contendenti costrette a salvare palle break ma che alla fine salveranno, portando a casa la battuta. Il 5° game è il momento decisivo del parziale e dell’incontro: Ivanovic torna a servire con percentuali di prime insufficienti, e la francese ne approfitta subito, tornando ad imporsi come ad inizio match con i suoi poderosi colpi da fondo, soprattutto con il dritto: break.
Nel game successivo la tennista di Belgrado ha un ultimo scatto di orgoglio, grazie al quale riesce a procurarsi due palle break: la Garcia è implacabile, le annulla entrambe grazie al servizio e il diritto e vola sul 4-2.
Qui crollano le ultime resistenze di Ana Ivanovic, che cederà il proprio game di battuta nel gioco successivo, con Caroline che chiuderà con il proprio servizio con il punteggio di 6-2 5-7 6-2 dopo poco più di due ore, estromettendo così la giocatrice con la testa di serie più alta eliminata fino ad ora.

Grandissima prestazione della francese, la quale è riuscita a portare a casa una partita inizialmente dominata, che non ha saputo chiudere sul finire del secondo set e che poi sembrava perduta, ad inizio terzo set, mostrando, oltre ad una superba capacità di generare un’industriale quantità di vincenti con entrambi i fondamentali da fondo e con il servizio, una notevolissima forza mentale, mettendo in luce tutto il suo straordinario potenziale.
La transalpina affronterà, in ottavi di finale, Sabine Lisicki, vincitrice contro Sara Errani.
Ivanovic insufficiente, nel complesso: prima ora, in particolare, da cancellare completamente. Troppo discontinua e fallosa, soprattutto con il servizio: solo un guizzo di orgoglio, di classe e di esperienza nel finale del secondo set le hanno impedito di perdere in due parziali. Fermo restando che con questa Garcia la sconfitta ci può stare. La serba avrà modo di rifarsi, fra qualche giorno, a Miami.

[18] J. Jankovic b. [16] M. Keys 5-7 6-4 6-3 (Ciro Battifarano)

Match bello ed emozionante tra Jankovic e Keys: non usuale vedere nel femminile due giocatrici che si fronteggiano a viso aperto. Il tipo di gioco lo decide prevalentemente la giovane americana, forte delle sue devastanti accelerazioni di diritto, che non consentono alla serba di tirarsi indietro dalla sfida all’attacco.

Primo set equilibrato con Keys che si porta per due volte avanti di un break nel quinto e nel nono gioco ma in entrambe le occasioni concede immediatamente il contro-break, subendo ripetuti attacchi di Jankovic sulla seconda di servizio. L’americana conquista nell’undicesimo gioco nuovamente il break, che riesce questa volta a confermare a confermare aggiudicandosi il primo set per 7-5.

Nel secondo set la serba alza la percentuale di prime palle ma, contro la rapidità di esecuzione dell’avversaria, fatica nei primi giochi a tenere il servizio, concedendo il break già al terzo gioco. In vantaggio di un set ed un break, l’americana sembrerebbe avviata ad una facile vittoria ma, complici un suo calo  di ritmo e qualche errore di troppo col rovescio, fa rientrare in partita Jankovic che, dal canto suo e della sua esperienza, inizia a variare di più il gioco, conquista l’immediato contro-break  e mantiene facilmente i propri turni di battuta fino a realizzare il break che decide il set al decimo gioco.

Il terzo e decisivo set inizia con una Keys rabbiosa che conquista i primi dieci punti. Avanti di un break e 0-30 sul servizio della serba, l’americana sembra ancora una volta prossima alla vittoria ma è bravissima Jankovic a restare ancorata al match, mantenendo il servizio nel terzo gioco, nonostante due doppi falli ed annullando due palle break. L’americana inizia a vacillare e questa volta definitivamente: agli errori di rovescio iniziano ad affiancarsi quelli di dritto che le costano il contro-break nel sesto gioco ed il decisivo break a zero nell’ottavo. Jankovic chiude il set (ed il match) sul 6-3 con dieci punti consecutivi, così come lo aveva iniziato Keys. Una Jankovic in grande spolvero che, come ha detto nell’intervista a fine incontro (quasi commossa e con un sorriso che non le vedevamo da tempo), ha fatto valere la sua esperienza su una Keys che si conferma comunque ad alti livelli. La serba incontrerà al prossimo turno Belinda Bencic.

[2]M. Sharapova b. V. Azarenka 6-4 6-3 (Giulio Fedele)

Ci si poteva aspettare di più, sul piano del punteggio, per quanto riguarda il big match che tutti aspettavano ed avevano pronosticato sin dall’uscita del sorteggio. Ed invece Maria Sharapova, testa di serie numero 2, che qui ad Indian Wells uscì proprio al terzo turno l’anno scorso con la nostra Camila Giorgi, è riuscita a domare in due set la rientrata Azarenka, che dopo l’ottima Melbourne voleva dimostrare di essere allo stesso livello delle grandi. Partita che invece non ha deluso sul piano del gioco: essendo le due giocatrici molto simili e conoscendosi, gli scambi hanno regalato sempre qualche sussulto, anche perché se si voleva fare il punto, si doveva cercare di “alzare l’asticella” con le accelerazioni e con colpi più penetranti.

E Viktoria Azarenka era riuscita anche a passare in vantaggio nel primo set. Aveva mancato due precedenti palle break nei game iniziali, ma nel settimo gioco la pressione messa all’avversaria aveva portato i primi frutti. Fino al 4-3 la bielorussa è sembrata solida al servizio, ma da quel punto in poi la russa ha infilato una striscia consecutiva di 3 game, chiudendo il set. Il ribaltamento è avvenuto in parte anche sul piano psicologico: infatti Maria ha recuperato da 40-15 portando il game al deuce e poi strappando il controbreak immediato. Se Azarenka avesse trasformato una sola delle due palle game per il 5-3, probabilmente staremmo parlando di un’altra partita.

Tale ribaltamento è poi continuato per tutto il secondo set, quando Sharapova si è involata facilmente fino al 5-1. Non ancora convinta di essere sconfitta, Azarenka ha strenuamente lottato cancellando addirittura 5 matchpoint (e quasi riusciva a cancellare anche il sesto), recuperando due game. A quel punto però la russa ha chiuso la pratica. Ora per Sharapova c’è la detentrice del titolo, Flavia Pennetta, sperando che il miracolo italiano ad Indian Wells possa continuare.

I risultati
[6] E. Bouchard b. [30] C. Vandeweghe 6-3 6-2
[18] J. Jankovic b. [16] M. Keys 5-7 6-4 6-3
[2] M. Sharapova b. [32] V. Azarenka 6-4 6-3
[25] C. Garcia b. [5] A. Ivanovic 6-2 5-7 6-2
[15] F. Pennetta b. [21] S. Stosur 6-4 6-2
[Q] L. Tsurenko b. [20] A. Cornet 7-5 1-6 6-2
[31] B. Bencic b. [4] C. Wozniaki 6-4 6-4
[24] S. Lisicki b. [11] S. Errani 6-4 6-2

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