Sampras: “Federer è stato più dominante di quanto lo sia mai stato io”

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Sampras: “Federer è stato più dominante di quanto lo sia mai stato io”

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Il 14 volte campione Slam Pete Sampras, che prossimamente sarà impegnato nell’esibizione PowerShares Series 2015 negli Stati Uniti, parla a ruota libera di Roger Federer, del suo ritiro e del suo rapporto con il tennis oggi
In attesa di scendere in campo per la prima tappa delle Powers Shares Series 2015, un’esibizione nordamericana riservata alle leggende del tennis come Andre Agassi, Jim Courier ed Andy Roddick, Pete Sampras ha rilasciato un’intervista ai media di Vancouver, una delle città che ospiterà l’evento. Il vincitore di 7 Wimbledon ha parlato di Roger Federer, del suo ritiro e di come vive oggi lo sport che gli ha regalato tantissime gioie durante la sua vita.
Secondo “Pistol” Pete, Federer è “il giocatore più completo di sempre. Ha vinto su tutte le superfici. È solido, si muove bene, ha un bel gioco. Il suo dritto è eccezionale. È semplicemente perfetto. Penso che abbia dominato la scena più di quanto lo abbia mai fatto io. Se si guarda ai numeri e a ciò che è capace di fare in campo, bisogna ammettere che è il più grande di sempre. Sarebbe difficile vincere un incontro con lui perché è anche un grande agonista. Inoltre è un ottimo ambasciatore di questo sport. Lo fa nella maniera giusta”, ha detto l’ex campione americano, tessendo ancora una volta le lodi del fenomeno di Basilea.
Tuttavia Sampras si è anche soffermato sulla difficoltà di rimanere ai vertici quando l’età comincia ad avanzare e pesare sul fisico: “Quando invecchi diventa tutto più difficile. Lo si può vedere ora anche con Roger che ha 33 anni. È ai vertici da molti anni e quindi gli capita di avere delle giornate storte più spesso. È ciò che è successo contro Seppi agli Australian Open. Diventa tutto più duro. Lo so bene. Ci sono passato. Tutto quel viaggiare e i cambi di fuso ti tolgono energie. Penso che questo sia quello che sta succedendo a Federer. La maggior parte dei giocatori si ritirano verso i trent’anni. Io mi sono ritirato a 31. Più o meno anche McEnroe si è ritirato alla stessa età. Connors è stato l’unico a giocare ben oltre i trent’anni. Invece Roger vuole andare avanti. Vuole giocare perché ama ciò che fa e ha il diritto di fare ciò che vuole”.

Inoltre Sampras ha parlato di quanto sia stato difficile per lui dire basta. Una decisione sofferta che gli ha richiesto quasi un anno dalla vittoria del suo ultimo US Open in finale contro Andre Agassi nel 2002.
“È stato difficile emotivamente. È dura smettere di fare ciò che fai da quando avevi sette anni. Allo stesso tempo sapevo che era finita. Sapevo di non avere più motivazioni. Sapevo che non c’era più benzina nel serbatoio. Avevo vinto il mio ultimo major. Non avevo più nulla da dimostrare a me stesso. Sotto quell’aspetto è stata una decisione abbastanza semplice. Però non è facile dire addio a qualcosa che hai fatto per così tanto tempo. È stato un periodo difficile ma sono contento della scelta che ho fatto ed era arrivato il momento di fermarsi” . Dopo aver completamente staccato con il tennis in seguito al suo addio alle competizioni , Pete Sampras oggi si gode il piacere di giocare a tennis di tanto in tanto:“Mi piace colpire la palla, la sensazione della palla e della racchetta. Ma il vero piacere è che quando sono stanco o quando non ne ho più voglia posso fermarmi e riposarmi”.

 

Valerio Vignoli

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