ATP Indian Wells: Federer straordinario, Nadal no, salta la sfida più attesa

ATP

ATP Indian Wells: Federer straordinario, Nadal no, salta la sfida più attesa

Pubblicato

il

 

Al torneo ATP di Indian Wells un Roger Federer pressoché perfetto non lascia scampo al numero 9 del mondo Tomas Berdych (6-4 6-0 il punteggio finale). Lo svizzero in semifinale non troverò Rafa Nadal. Lo spagnolo, autore di una gran partita, è stato sconfitto daMilos Raonic

[6] M. Raonic b. [3] R. Nadal 4-6 7-6(10) 7-5 (erresse)

Nadal (in inglese): “Sono contento di come ho giocato, anche se ovviamente non sono contento di aver perso”

 


Nadal (in spagnolo): “Il mio livello sta aumentando di torneo in torneo, ogni settimana ho fatto un passo avanti”

 

Raonic: “Ora so cosa fare contro i Top 4. Ma quella è la parte più facile. Farlo è quella più difficile”

 

 

Raramente dei primi game di una partita sono stati tanto attesi come in questa occasione. Per quanto si trovassero di fronte due tipi non tanto lontani in classifica (3 contro 6) la risposta sull’esito della gara era da cercare nelle condizioni di Rafael Nadal, apparso la pallida ombra del campione che è, e che sarà ancora, nelle partite contro Simon e Young. Dall’altra parte Raonic era, come sempre, atteso alla maturazione. Ha vinto partite complicate contro Dolgopolov e Robredo mettendo in mostra una grande solidità nervosa, nonostante gli sperati progressi negli spostamenti continuino a ritardare.

Ebbene, l’inizio di Rafa è stato spaventoso. Un game di assestamento, in cui subiva due aces, e poi una terribile serie di 11 punti con servizio strappato a zero al canadese, cioè a un tipo che non l’aveva mai perso nelle 3 partite precedenti e che aveva concesso la miseria di 3 palle break in tutto.

Roba da mettere ko anche i nervi di Tex Willer. Con pazienza l’allievo di Piatti e Ljubicic, cercava di ritrovare qualche automatismo, e nel quinto game aveva una piccola opp0rtunità, ma il dritto lo tradisce due volte. Saarà una costante del match, anche se ci sarà il colpo di scena finale. Ma almeno al servizio le cose erano tornate al loro posto. Il problema era il break, con Nadal che sembrava davvero trasformato, rispetto ai giorni precedenti, servendo non solo con le solite alte percentuali ma addirittura rimanendo attaccato al più giovane rivale persino nel conto degli ace. L’epilogo era scontato: 6-4 e Nadal che chiudeva il set migliore giocato dal maiorchino da un anno a questa parte.

Così, quello che cominciava il secondo set con un doppio fallo prima e con un comodo dritto giocato in corridoio poi era un Raonic in preda al panico. Nadal non è certo uno che si fa pregare se c’è da riempire di sale le ferite dell’avversario e con un dritto dei tempi belli si portava ancora a break point. Ma stavolta era San Servizio che cavava fuori dai guai il canadese, altra costante del match. E così mentre Nadal macinava punti su punti al servizio, ogni volta che Milos tornava a battere era un supplizio. Al quinto game, addirittura con una discesa a rete, Nadal si procurava altre due palle break. La prima Raonic l’annullava con una volée alta su un passante che forse si poteva giocare meglio, la seconda era ancora il servizio a dare una mano. Nadal se ne procurava un’altra subito dopo. Raonic non metteva la prima, cercava di calmarsi interrompendo il movimento per servire la seconda, ma su una risposta qualsiasi di Rafa sparacchiava il solito drittone in rete. Ancora una volta il servizio aiutava il canadaese.  Il set andava avanti così, con Nadal che non lasciava neanche le briciole e Raonic che concedeva palle break. Quella del nono game forse Rafa non se la gioca benissimo aspettando troppo indietro la seconda di Raonic. E per poco non ci scappa il patatrac, perché questo nostro sport è davvero misterioso. Un Nadal impeccabile fino a questo punto si trova improvvisamente sotto per 15-40 , costretto a fronteggiare adirittura due set point. Nel primo riceve un vero e proprio regalo da Raonic che riesce non si sa bene come a mettere in rete un dritto (ancora!) a campo aperto. Scampato il pericolo è lo spagnolo che col servizio fuoriesce completamente dalla buca in cui si era cacciato, con tanto di legittimo “vamos” ad accompagnare l’impresa.

I due arrivavano ad un tiebreak che sembrava segnato, vista la facilità con cui Nadal riusciva a rispondere a Raonic (nel secondo set era sempre arrivato almeno a 30). Invece a sorpresa è lui a concedere il primo minibreak, addirittura col primo doppio fallo dell’oncontro. Nadal lo recuperava subito e quando nel nono punto metteva a segno un meraviglioso passante di dritto sembrava tutto finito. Ma quando mai. Rafa cedeva immediatamentamente il vantaggio e lì cominciava un altro tiebreak, in cui Raonic ritrovava il servizio, Rafa faceva dei veri e propri miracoli su due dei set point capitati a Raonic, falliva, non certo per colpa sua, tre match point  visto che Raonic metteva due prime e nel terzo tirava una seconda molto carica. Insomma il tiebreak si decideva sul filo di lana e solo al 22° punto lo spagnolo si arrendeva dopo aver fallito per un niente il sesto ace. Incredibile, una partita stradominata e non era bastata a Rafa.

Ma è qusi inutile sottolineare che Rafa Nadal non è tipo da abbattersi per sottigliezze come tre match point mancati. Giusto il tempo di scacciare qualche cattivo pensiero nei primi due game di servizio (in uno si trovava sotto 15-30, nell’altro si faceva recuperare da 40/0) ed eccolo presentarsi ancora a palla break, nel sesto game, stavolta decisamente regalata da Raonic. Ma il canadese dà e il canadese toglie, altra bomba di servizio e palla break che vola via..

I due si placano e sembra avvicinarsi il tiebreak ma nell’undicesimo game succede quello che non era mai successo prima. Raonic si porta sullo 0/30 prima, e con dei drittoni spaventosi arriva alla palla break. È un altro dritto che gliela porta via ma ancora il canadese se ne procura un’altra e stavolta è quella buona. Rafa entra in pressing ma un dritto difensivo di Raonic prende una strana traiettoria e lo scavalca beffardamente; il disperato tentativo in recupero non riesce a Rafa perde il servizio per la prima volta. E con esso perderà il match perché nel game successivo un Raonic finalmente liberato dalle proprie angoscie piazza due ace e due gran servizi per regalarsi Federer e negare l’ennesima riedizione del Fedal.

Quando giochi con avversari come Milos la partita gira per pochi punti – ha detto un Nadal visibilmente soddisfatto nonostante il risultato – ho avuto match point, su uno ho sbagliato una risposta non difficile, e questo non dovrebbe capitare. Tuttavia ho giocato bene, ho servito bene, ho lottato per quasi tre ore, sono contento di come ho giocato, anche se ovviamente non sono contento del risultato“.

Raonic ha accolto il suo primo successo contro Nadal in maniera forse eccessivamente “casual”: esultanza molto contenuta in campo, atteggiamento quasi distaccato e grande calma anche negli impegni con i media dopo il match. “Naturalmente sono contento sotto molti punti di vista. Il match ha avuto un andamento altalenante, ma alcuni punti decisivi sono andati per il verso giusto ed oggi è stata la mia giornata“. Una ritrovata consapevolezza della sua forza e dei progressi fatti negli ultimi mesi sembrano dargli la tranquillità per affrontare anche i gli avversari più ostici: “Ho avuto parecchie occasioni per confrontarmi con i Top 4 negli ultimi 12 mesi, perchè quando si avanza nei grandi tornei prima o poi si incappa in uno di loro. Ho potuto tentare diverse cose contro di loro, per cercare di darmi un’occasione per vincere il match. Ora ho capito come fare, ma quella è la parte più semplice“.

Partita tutto sommato positiva per Nadal che ha a lungo dominato il match e che sembrava in pienoc controllo, solo in attesa di concrettizzare una qualalsiasi palla break. Ma il servizio, che ha a lungo abbandonato Raonic, è tornato un’arma micidiale proprio quando serviva, nel tiebreak e in 6 delle 7 palle break concesse allo spagnolo. Indicatore di classe dicevano i padri sacri del nostro sport. Chissà. Intanto Nadal dovrà fare i conti col fatto che se è vero che è finalmente riuscito a giocare per un paio d’ore un tennis all’altezza dei tempi belli,, ebbene questo non è bastato per evitargli la prima sconfitta contro Raonic. Il maiorchino è forte e saprà trarre insegnamenti da questa sconfitta, ma i campanelli trillano con sempre maggiore insistenza. Intanto, niente fab4 in semifinale. Sarà per la prossima volta. Forse.

[2] R. Federer b. [9] T. Berdych 6-4 6-0 (Silvia Berna)

Federer: “Oggi ho trovato subito il feeling con la palla ed il modo giusto per giocare il match”

 

Roger Federer ha dimostrato ancora una volta, semmai ce ne fosse bisogno, di non sentire affatto il peso dei suoi 33 anni di età e 17 di attività professionistica, giocando una partita di grandissima intensità e solidità, senza concedere praticamente niente al servizio, pochissimi gli errori commessi dallo svizzero apparso in forma fisica davvero straripante. Il ceco, rinvigorito dalla cura Vallverdu, ha provato ad inizio match a creare qualche grattacapo al numero 2 del mondo, ma la superiorità dello svizzero in ogni singolo aspetto del gioco oggi è stata fin troppo evidente e a tratti imbarazzante.

Entrambi vengono da un ottimo inizio di stagione: per Federer ci sono 2 tornei vinti (Brisbane e Dubai) a compensare la deludente e prematura eliminazione agli Australian Open ad opera di Andreas Seppi al terzo turno; a Berdych manca ancora la ciliegina sulla torta di una vittoria finale ma 2 finali e 2 semifinali su 4 tornei disputati – oltre al quarto di finale odierno – testimoniano una grandissima, alquanto invidiabile, costanza di rendimento.

Primo set vinto dall’ex numero 1 del mondo per 6 giochi a 4 e deciso da un unico break ottenuto da Federer nel settimo game con Roger che manovra lo scambio con il dritto e alla fine costringe Berdych all’errore di rovescio ottenendo un break che era nell’aria già da diversi minuti – il ceco aveva annullato una palla break già nel quinto game. Il punteggio e l’unico break ottenuto da Federer non devono trarre in inganno: l’intero parziale è stato dominato dallo svizzero che non ha concesso nulla al servizio – ottenendo il 94% dei punti con la prima palla di servizio. Male invece il ceco nei suoi turni di battuta: appena il 47% di prime palle in campo e il 39% di punti realizzati con la seconda.

Il secondo set è un assolo dello svizzero che ottiene immediatamente il break in apertura di parziale e vola subito sul 2-0 in suo favore. Nel terzo game arriva la resa definitiva del ceco che concede il secondo break consecutivo al suo avversario commettendo un doppio fallo sulla palla break. Partita virtualmente finita che non ha più niente da dire tranne che confermare la forma strabiliante di Roger Federer che gioca un match davvero perfetto e offre a tutti gli spettatori presenti uno spettacolo per gli occhi di rara bellezza. Il numero 2 del mondo chiude il secondo set infliggendo al suo avversario addirittura un 6-0 e chiude il quarto match consecutivo qui ad Indian Wells senza concedere alcuna palla break.

Vedremo fra poco se Federer domani in semifinale – la 54esima della sua carriera in un masters 1000 – troverà il giovane rampante dal servizio terribile Milos Raonic – contro cui ha vinto la sfida di inizio stagione giocata in finale a Brisbane e contro cui ha perso solo una volta (nel 2014 a Parigi Bercy) su 9 confronti diretti disputati – oppure contro il suo grande rivale di sempre Rafael Nadal in quella che sarebbe la sfida numero 34 fra i due (23 a 10 i precedenti in favore dello spagnolo). E chi sa che non sia arrivato il momento per lo svizzero di tornare a battere la sua nemesi ad esattamente 3 anni di distanza dall’ultima volta – avvenuta proprio ad Indian Wells, sempre in semifinale, nel 2012 – e rendere un po’ meno amaro il computo degli scontri diretti.

 

 

Continua a leggere
Commenti
Advertisement

⚠️ Warning, la newsletter di Ubitennis

Iscriviti a WARNING ⚠️

La nostra newsletter, divertente, arriva ogni venerdì ed è scritta con tanta competenza ed ironia. Privacy Policy.

 

Advertisement
Advertisement
Advertisement