WTA Indian Wells: Lisicki b. Pennetta 6-4 6-7 7-6. L’intervista del dopo partita a Sabine Lisicki

Puoi parlarci di quei tre match point che hai salvato nel terzo set e di come la partita è cambiata quel momento?
Siamo state vicine per tutto il match. Lei ha salvato un match point nel secondo set con un rovescio incredibile. Mi sono ritrovata nella stessa posizione nel terzo set quando ho dovuto salvare due match point consecutivi e poi ancora un terzo. Alla fine ho solo avuto tanta fiducia nel mio servizio.

Lei dice che hai servito alla grande in quei momenti negandole qualsiasi chance di potersi giocare il punto sui match point. Puoi dirci del tuo gioco in quel momento di gioco, con il punteggio in bilico?
Ho solo creduto nel mio servizio, e così ho fatto. E ha funzionato (ridendo).

Il vento oggi era un problema per il tuo gioco? è sembrato che per entrambe lo fosse.
Oggi era una giornata molto ventosa, e certamente le traiettorie di gioco a volte venivano disturbate.

Guardando sul sito ufficiale del torneo ho notato che non vincevi una partita qui da 5 anni.
Veramente sette.

Sette?
Sì.

E cosa è cambiato quest’anno? che aspettative hai per il prosieguo del torneo?
Quest’anno ho avuto un inizio di stagione complicato, ho perso tre partite consecutive al terzo set. Però il lavoro durante l’off-season sembrava buono, con il mio team abbiamo lavorato bene e duramente.
Ma in qualche modo, quel lavoro non ha pagato come avrebbe dovuto. Io però ho continuato a lavorare. Ho un grande team alle spalle, che ha continuato a sostenermi dicendo che stavo facendo le cose giuste e che tutto ciò avrebbe pagato, un giorno.
Be’, è bello poter vedere ora che avevano ragione.

Questo è un posto storicamente a te non favorevole, quindi è particolare vedere che proprio qui il tuo lavoro stia pagando. Hai modificato qualcosa del tuo gioco per ottenere questi successi?
Penso di avere avuto dei problemi di adattamento alle condizioni di gioco, qui. Anche di giorno cambiano a seconda dell’ora a cui si scende in campo. Al mattino la palla viaggia e rimbalza molto di più del pomeriggio, e poi alla sera è, di nuovo, tutto diverso per via del buio. Penso di aver avuto problemi nell’adattarmi a queste situazioni di gioco. E poi penso di aver più fiducia nel mio gioco. So che posso fare bene anche fuori da Wimbledon, anche in altri tornei.

Quanto è aumentata l’energia nel momento in cui, a fine match, il pubblico della sessione serale è stato fatto entrare, riempiendo così gli spalti del campo?
Be’, è sempre grandioso giocare di fronte a tanta gente. È il motivo per cui ti alleni, lavori. È la miglior cosa che ti possa capitare. Adoro quella situazione, è una sensazione magnifica.
Penso che abbiamo giocato alcuni scambi magnifici. Uno in particolare, sul 5 pari, mi ha veramente entusiasmata, accesa, e ho proseguito da lì per vincere.

Parlaci del prossimo turno, contro Jelena.
Non ho niente da dire su di lei, mi spiace.

Anche a lei piacciono i match lunghi.
Sì, è vero, ma oggi ne ha avuto uno breve. È tutto quello che ho visto (ride).

Incominci a fantasticare di poter vincere il torneo? In fondo, sei così vicina.
Sono solo contenta di aver vinto oggi.

Non avevi mai incontrato Flavia prima di oggi. Che tipo di strategia adotta una tennista per imparare a conoscere un’avversaria che non hai mai affrontato prima? È qualcosa che impegna i primi due o tre game, che ti spinge a cercare di capire come gioca lei e cosa devi fare tu per ribattere?
Sì, certo. Ma sapevo che lei aveva vinto il torneo qui l’anno scorso, che in qualche modo lei qui si sente a suo agio, e già questo ti rende pronta a certe situazioni che si possono sviluppare durante il match. Ero pronta per la partita, per una battaglia, e sono molto contenta di come è terminata.

Traduzione a cura di Maurizio Riguzzi