ATP Miami interviste, Thiem: “Devo abituarmi ad arrivare spesso ai quarti di finale”

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ATP Miami interviste, Thiem: “Devo abituarmi ad arrivare spesso ai quarti di finale”

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ATP Miami: A. Murray b. D. Thiem 3-6 6-4 6-1. L’intervista del dopo partita a Dominic Thiem

Prima di tutto, complimenti per i risultati che hai raggiunto. Te ne andrai da Miami felice per ciò che hai ottenuto?
Prima di questa settimana avrei messo la firma sui quarti di finale, ma ora certamente in un primo momento sono un po’ deluso, soprattutto dopo che avevo vinto il primo set. Ho giocato un buon match. Ma me ne andrò da Miami sicuramente positivo e con buone sensazioni per la stagione su terra rossa.

Forse un punto di svolta del match è stato alla fine del secondo set o all’inizio del terzo. Quindi riguardando quei momenti e quei punti, quale pensi che sia stato il punto di svolta dell’incontro di oggi?
Penso siano stati entrambi due punti di svolta importanti. Se avessi vinto il game del 5 pari sarebbe stato straordinario. Se fossi riuscito a tenere il servizio all’inizio del terzo set, forse sarebbe finito in un altro modo. Soprattutto nel terzo set Andy è stato di gran lunga il giocatore migliore. La mia unica possibilità di vincere il match sarebbe stata se avessi vinto il game del 5 pari, se fossi arrivato al tiebreak, e poi se lo avessi vinto.

Hai giocato dei match duri e hai giocato due grandi set. Eri un po’ stanco nel terzo set, o non è stato assolutamente un problema?
Sicuramente sì. Andy è abituato ad arrivare ai quarti. Per me è stata la prima volta. Per me è certamente una cosa completamente diversa, quindi ero senz’altro un po’ stanco. Ho giocato bene. Voglio arrivare ai quarti o oltre spesso, quindi mi ci devo abituare.

Qual è il tuo obiettivo per questa stagione?
Non devo raggiungere una particolare posizione in classifica. Voglio solo sviluppare il mio gioco e ci vuole del tempo per farlo. Sono felice anche se resto in questa posizione in classifica. Non voglio scendere troppo. Ma se non arrivo, non so, diciamo in top 30 o top 20, non è un disastro. Mi andrebbe bene restare in top 40 o top 50. L’obiettivo principale quest’anno è sviluppare il mio gioco per essere un ottimo giocatore quando avrò 23 o 24 anni.

E pensi che questo tipo di sconfitte possa aiutarti a raggiungere il tuo obiettivo, a sviluppare il tuo gioco?
Certamente ogni match contro questi top player è molto importante per imparare, per fare esperienza. Penso che aiuti. Forse non in questo momento, ma mi aiuterà molto nei prossimi giorni e nelle prossime settimane, quando ricomincerò ad allenarmi.

Una veloce domanda di seguito. Pensi che Murray abbia vinto per l’esperienza?
Ha vinto perché è stato il giocatore migliore. È molto semplice. Ho giocato un ottimo primo set, ma se fossi riuscito a mantenere quel livello non sarei stato il numero 50, sarei stato molto più in alto. Ho giocato al limite del mio tennis. Lavoro affinché questo diventi il mio livello ordinario.

Sei sceso in campo e hai giocato senza paura. Quanto eri consapevole di giocare contro un avversario che ieri ha raggiunto il traguardo delle 500 vittorie in carriera? Ed è Murray un giocatore che guardi con ammirazione?
Certamente. È uno dei fab four, uno dei migliori giocatori degli ultimi dieci anni, è sempre un piacere affrontarlo. Sei giochi con paura, allora è meglio che rimani nello spogliatoio.

In questo torneo in cui abbiamo visto recentemente emergere molti giocatori più giovani, come Grigor, Kokkinakis, e tu e Nishikori che è appena stato in top 4, pensi quindi che sia il momento per voi ragazzi, la generazione più giovane, di sostituire questi top player?
È bello che ci siano giovani emergenti, ma di sostituirli, penso che non accada ancora. Perché se guardate le ultime finali, gli ultimi titoli, ci sono sempre Murray, Federer, Djokovic e Nadal. Ma spero che questi nuovi giovani domineranno il tennis quando gli altri si saranno ritirati o anche prima.

 

 Traduzione a cura di Chiara Nardi

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