WTA Miami interviste, Petkovic: “Carla in top 10 è un bel segnale per il tennis”

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WTA Miami interviste, Petkovic: “Carla in top 10 è un bel segnale per il tennis”

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WTA Miami: C. Suarez Navarro b. A. Petkovic 6-3 6-3. L’intervista del dopo partita ad Andrea Petkovic

Nei giorni scorsi hai raccontato di quanto ti piaccia l’atmosfera che si respira qui a Miami. Pensi che ciò ti abbia aiutato a raggiungere la semifinale?
Di certo non mi ha aiutata oggi (risate). Però, è vero, amo questo posto, amo Miami. L’atmosfera qui è grandiosa. I fan sono fantastici e giocare qui è qualcosa di unico, un piacere. Oggi non è stato così bello, ma è colpa mia.

C’è qualcosa della tua avversaria che ti ha sorpresa oggi nel vostro match?
No,no,no ho giocato qui tantissime volte. Penso che Carla stia giocando molto bene in questa stagione e che abbia innalzato il suo livello l’anno scorso. È un piacere osservare il suo gioco. Però penso che oggi sia dipeso tutto da me. Ero molto stressata e ho giocato malissimo per l’intero match. Ho cercato di riportarmi nel match, ma commettevo così tanti gratuiti che era impossibile. Non si vincono partite a questo punto di un torneo e contro certe giocatrici con un gioco simile, commettendo così tanti errori. Ma lei sta giocando bene da inizio anno, per me non è stata una sorpresa.

Quando dici che lei è modesta, a cosa ti riferisci? In cosa?
Per me essere umili significa rimanere la stessa persona per l’intera carriera a prescindere dai risultati ottenuti. Che siano giù e infortunati o al top e al vertice della classifica, le persone umili sono sempre gentili, si avvicinano alle altre persone in maniera molto educata e rispettosa. Questo per me è essere umili. Lei è sempre stata umile, e io lo apprezzo e lo rispetto. Ma non è una questione tra tenniste, è una questione tra persone, esseri umani. È molto bello vedere come si possa rimanere se stessi pur avendo successo.

Carla sta giocando alla grande questa stagione. La superficie, mi è stato detto, è un po’ lenta, simile alla terra rossa. Puoi dirci qualcosa a proposito? E anche sul come questo fattore potrebbe giocare a favore di Carla domani.
Sì, il campo è sicuramente lento. Penso che a Indian Wells sia uguale, solo che là l’aria è talmente secca che il gioco diventa leggermente più rapido. Qui invece la pressione e l’umidità rendono il gioco più lento. Probabilmente favorisce i giocatori che usano più topspin. Ma anche quei giocatori che colpiscono molto forte, perché qui la palla non rimbalza così tanto come a Indian Wells. Penso sia una buona superficie per ogni giocatore. Puoi sfruttarla sempre a tuo vantaggio. Se giochi lo slice, la superficie valorizza lo slice, e lo stesso vale per lo spin e per i colpi violenti, forti. Credo si tratti di una superficie buona per tutti, ma è certamente lenta.

Lei ritorna nella top 10 con questa vittoria, tu ci saresti riuscita con una vittoria. Era qualcosa a cui pensavi durante il match? Ti ha influenzato? E dicci del rovescio a una mano. Non ci sono molte giocatrici con quel colpo nella top 10. Che cosa vuol dire per il tennis?
A dir la verità non lo sapevo perché non guardo mai il ranking durante il match ma soltanto alla fine. Penso sia fantastico per il tennis avere un contrasto di stili, soprattutto ora che stanno venendo fuori queste giocatrici come Pliskova e Mugurza, gente che colpisce molto forte; è bello avere qualcuno come Carla, qualcuno capace di variare il proprio gioco. è molto bello. È molto bello da vedere il suo gioco, la sua capacità di variare e il suo rovescio monomane. La differenza tra il rovescio a una mano e quello bimane è che il primo ti costringe a muoverti di più, devi fare sempre un passo in più. Se invece lo giochi a due mani e non colpisci di controbalzo o comunque mentre la palla sale, ti puoi subito appoggiare sul piede posteriore. Lei invece gioca il colpo facendo un passo dentro il campo aprendosi il campo dall’altra parte. Penso che sia tutta qui la differenza. Ho avuto l’onore di incontrare Justine Henin quando avevo 19 anni, poco prima che si ritirasse. Lei ti costringeva a fare un passo in più sul lato del rovescio per poi aprirsi il campo dall’altra parte. Penso che sia questo il vantaggio.

Un’ultima domanda: il fatto che ad alti livelli sia una rarità, rende difficile affrontarlo? Forse non sei abituata? ti crea dei problemi?
Non è proprio così, è più un fatto inconscio, più il fatto che pensi sempre di essere in ritardo con il tuo colpo anche se Carla, per esempio, non è la più grande colpitrice del circuito. Ti dà sempre quella sensazione di ritardo sul tuo colpo perché devi fare sempre quel passetto in più. Sei sempre fuori posizione, in qualche modo.

Ascoltando il tuo team oggi, era tutto un “Idemos” e “Ajdes”: cercavano forse di stuzzicare il tuo animo serbo?
Il mio team è semplicemente fantastico. Loro mi hanno vista molto stressata, e penso che abbiano semplicemente cercato di aiutarmi. Hanno fatto un grande lavoro. Ma, come ho già detto in precedenza, ero molto stressata oggi e non nel mood giusto. Non potevano fare molto di più. Solo Gesù Cristo poteva riuscirci oggi, probabilmente.

 

Traduzione a cura di Maurizio Riguzzi

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