Djokovic-Nadal finale anticipata? Rafa: "Domani il favorito non sono io, ovvio"

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Djokovic-Nadal finale anticipata? Rafa: “Domani il favorito non sono io, ovvio”

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Il 2015 sembra rovesciare i verdetti degli ultimi 8 anni sulla terra rossa. Il test Ferrer dà più fiducia a Nadal, ma con questo Djokovic che ha dato 6-0 a Cilic non dovrebbe bastare. Tre quarti di finale deludenti

Mi è venuto il dubbio che anche i giocatori volessero finire presto, per partecipare allo Sporting prima e al Jimmy’z poi a “La Grande Nuit du Tennis”, quando Raonic si è ritirato per un problema ad un dito del piede sul 5-2 del primo set dando via libera dopo 31 minuti a Berdych e subito dopo Monfils ha dominato incredibilmente (almeno per me che l’avevo visto in gran forma) Dimitrov 6-1 6-2 in 58 minuti, cioè 7 in meno di quelli impiegati da Djokovic per infliggere la dodicesima punizione a Marin Cilic, 6-0 6-3. Tennis giocato per i primi tre quarti di finale 2h e 34 minuti! E io che ero convinto che Monfils-Dimitrov sarebbe stato il match del giorno! Invece non c’è stata gara. Monfils ha fatto correre Dimitrov più di quanto il bulgaro abbia fatto correre lui. E questo è un aspetto ancora più sorprendente del pur sorprendente risultato. Infatti Monfils, che ha confessato “Se c’è una cosa che non sopporto è sbagliare. Se il mio avversario fa il punto ok, ma regalare punti no. Se faccio un errore gratuito e non provocato mi arrabbio tantissimo” ha spiegato: “Ho giocato più lungo. Ho voluto farlo correre molto, da destra a sinistra, e di farlo giocare molto. Ho cercato di dettare il gioco con il mio dritto, poi palle corte, quindi lunghe. Volevo giocare molto lungo, molto alto, per far sì che restasse a fondocampo, e così ho condotto sempre lo scambio”. Infatti Dimitrov non è quasi mai riuscito a venire avanti, e quando l’ha fatto lo ha fatto male. Monfils era convinto: “Ho giocato molto bene…”. Ed è proprio così.

Come detto i primi tre match non ci sono praticamente stati. E l’ultimo, il derby ispanico-arrotino fra Nadal e Ferrer, il quarantatreesimo, francamente era a dir poco deja vu: tant’è che dopo aver visto che Nadal è partito subito alla grande – alla faccia di colui che ieri aveva detto “Non parto da zero…ma non sono nemmeno a cento, il favorito del torneo non sono io” – sono andato a vedere il doppio di Fognini e Bolelli contro Mahut e Roger-Vasselin. Giusto in tempo per vederli vincere il primo set al tiebreak e poi andare in discesa nel secondo con i francesi che sul servizio di Mahut nel finale hanno pensato bene di sbagliare due smash non troppo difficili, seguiti da un doppio fallo e da uno stupendo passante di dritto ad uscire di Fognini da sinistra verso destra sul matchpoint.
Un doppio divertente al Court des Princes, perché sulla terra rossa si vedono più scambi che sui campi duri, il punto non si chiude sempre in due/tre colpi. 76 62 il risultato a favore di Bolelli-Fognini che in semifinale trovano i soliti Dodig-Melo sperando di arrivare in finale con i blasonati Bryan.
Applauditi come meritavano Bolelli e Fognini (“Sul 40 pari abbiamo deciso che sia sempre Fabio a rispondere: l’ultima risposta l’ha sbagliata un anno fa!”) ha spiegato l’umile Bolelli che se è vero che serve meglio di Fabio, non se la cava male neppure nella risposta… e soprattutto nello scambio di dritti incrociati da fondo contro chiunque, favorito dal fatto che i doppisti di oggi non sono fenomeni in singolare.

Ho fatto a tempo a tornare sul campo centrale prima che Rafa Nadal si accingesse a chiudere il secondo set nel quale era stato avanti 3-0 con doppio break. “Ho avuto anche chances di salire sul 4-0, avrei potuto vincere più facile…ma alla fine è positivo che io sia riuscito a vincere un match così duro di quasi 3 ore…è il migliore che ho giocato quest’anno. Il problema semmai sarà se saprò recuperare per domani, il favorito è Djokovic…l’ho detto fin dall’inizio del torneo che non lo ero io. Ma sono contento di questo risultato, di essere in semifinale in questo torneo che amo…”.
Al di là delle perdute opportunità per il 4-0 Rafa è stato comunque avanti 5-3, poteva chiudere il match sul 5-4…e invece ha perso 4 games di fila. Con il pubblico che, sperando di vedere finalmente un vero match dopo tre delusioni, ha preso a tifare per quel giocatore per il quale di solito tifano in pochi, a parte gli sponsor della Lotto, il loro manager. E Ferrer ha fatto di tutto per dar loro soddisfazione perché ha infilato quattro games di fila giocando davvero alla grande.
La conquista del secondo set è stata salutata da un’ovazione. Credete che Rafa Nadal, che non ha avuto né matchpoint ma era stato 5-4 30-15 e 30 pari, quindi due volte a due punti dal match, ne sia rimasto turbato? Manco per sogno. Infatti Ferrer ha cominciato il terzo set al servizio e tac l’ha subito perso. Buonanotte David. 2-0, 3-1,4-2, altro break, tanto per gradire, e 6-2 che ha messo l’imprimatur sul quarantesimo episodio della disfida Nadal-Djokovic.

Una finale anticipata? Beh, sulla carta sì. Perché non si vede da chi possa perdere Djokovic se non da Nadal. Forse non ancora da questo Nadal, e un Nadal comunque un tantino provato dalla battaglia con Ferrer, mentre Djokovic ha perso cinque games nel primo match (Ramos Vinolas), quattro nel secondo (Haider-Maurer) e tre con Cilic nel terzo e non si è davvero stancato troppo.
I confronti diretti fra Nadal e Djokovic, 23-19 per lo spagnolo che è avanti 14 a 4 sulla terra rossa, lasciano il tempo che trovano, come ha sottolineato anche Nadal: “Quando sei a questi livelli, fra due giocatori più o meno forti uguali, decide il giorno, il momento, la situazione”.
E Djokovic aveva detto a sua volta: “Sulla terra rossa non puoi avere sfida più complessa che affrontare Nadal (o Ferrer…in quel momento il derby ispanico non era ancora finito). Rafa ha avuto tali successi su questa superficie…Mi devo preparare mentalmente, fisicamente sono pronto, non sono esausto – e ha sorriso – ma so che devo mantenermi sempre sullo stesso alto livello in semifinale se voglio vincere”.

Insomma, tutte dichiarazioni abbastanza scontate. Com’è inevitabile. Difficile anche per me fare previsioni. Lascio il compito ad Angelo Cucaro e al suo team che scrive nella nostra sezione scommesse. Diciamo che potrei farne qualcuna per esclusione: escludo che Nadal possa battere Djokovic 6-2 6-1 come ha fatto con Pouille. Escludo che Djokovic possa far fare a Nadal meno games di quanti ne ha fatti Cilic. Ma se un punteggio netto a favore di Nadal su Djokovic, tipo un 6-3 6-2 (che significa almeno tre break), mi sorprenderebbe moltissimo, invece sull’identico risultato a favore di Djokovic non mi stupirei. Un risultato netto per il serbo ci può stare, netto per lo spagnolo no.
Nel derby ispanico ci sono stati ben dieci break, che non sono pochi su 30 games complessivi in un match maschile. In un match femminile sarebbe la regola.
Insomma il favorito, sulla base di quel che ha detto il 2015 più che gli ultimi 8 anni sulla terra rossa, non può che essere Novak Djokovic. Ma se il match dovesse diventare equilibratissimo allora può succedere di tutto perché Djokovic ogni tanto accusa qualche pausa (non necessaria).

 

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