Vedo Djokovic in semifinale, ma se contro Rafael Nadal o David Ferrer non so...

Editoriali del Direttore

Vedo Djokovic in semifinale, ma se contro Rafael Nadal o David Ferrer non so…

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Secondo i bookmakers, Djokovic-Nadal sarebbe una finale anticipata, ma Dimitrov e Monfils, match clou dei quarti di finale, non sono d’accordo. Reincarnarsi in Dimitrov?

Volete comprare il miglior biglietto per un torneo di tennis? Consiglio la giornata degli ottavi a Wimbledon, lunedì della seconda settimana, perché si giocano sia quelli maschili sia quelli femminili se non piove.
Cerco sempre di dissuadere quelli che cercano un biglietto per la finale. Capisco il coté glamour, il desiderio di poter dire “C’ero anch’io!”, di festeggiare il vincitore, ma il giorno delle semifinali, salvo rare eccezioni, è spesso più interessante. Mancano magari l’atmosfera e la suspence che incornicia una finale, però su un solo match per chi avesse acquistato un biglietto a caro prezzo il rischio che sia brutto o a senso unico – tipo il Nadal-Verdasco del 2010 (60 61) – è doppio rispetto al rischio da correre per due incontri di semifinale.
Qui a Montecarlo, a causa del ranking di Nadal e del sorteggio, potremmo avere – dopo i risultati del giovedì – una semifinale Djokovic-Nadal che per molti avrebbe il sapore di una finale anticipata dal momento che i due venivano considerati anche dai bookmakers i favoriti della vigilia.

Peraltro non è che fin qui Rafa Nadal mi abbia entusiasmato. Non è certo il miglior Nadal, ma il fatto che dopo aver perso gli ultimi tre match al terzo set questa volta lo abbia vinto al terzo lui lo considera un progresso. È la solita filosofia del “think positive” e guai a dirgli che giocare tre set con Isner non è come giocarli con…Ferrer. Anche se il match contro il gigante americano è pur sempre durato 2 ore e 20 minuti. Ma contro Isner è raro che gli scambi siano lunghissimi e le rincorse pazzesche.
Nadal ha giocato decisamente meglio il terzo set e questo è senz’altro un bel segnale per lui. Da qui al Roland Garros più Rafa gioca e più giocherà meglio. Più giocherà meglio e più vincerà. Lui stesso dice “Non sono partito da zero ma quasi, per arrivare a cento mi manca tanto”. Secondo me è sincero e non fa pretattica quando dice “Non sono io il favorito qui”, ed ha ancor più ragione nel dire “Ferrer – che stava ancora lottando con Simon – sarà un bel test, è uno dei migliori tennisti del mondo”.
Rafa non ha certo dimenticato che nelle ultime quattro sfide ne ha perse due e una proprio qui nei quarti dal suo connazionale affrontato in ben 28 duelli (22-6 per Rafa).

E si è certo reso conto che John Isner si è mangiato il primo set quando è stato avanti 6-4 e servizio nel tiebreak. Dopo un buon servizio di Rafa l’americano non ha messo la “prima”, Nadal ha risposto alla seconda e iniziato uno scambio. Non si è stupito nessuno per il fatto che Isner abbia sbagliato per primo e che poi Nadal abbia pareggiato il conto dei punti vincendo il set grazie a 4 punti di fila.
Quattro punti di fila li aveva conquistati, un paio d’ore prima, anche Gael Monfils nel tiebreak che stava perdendo 5-3 con Roger Federer. Che li ha giocati di peste. Di rovescio, inizialmente, come di dritto, alla fine.
Ma tornando “ab ovo” non è detto che i quarti di finale saranno più interessanti e spettacolari degli ottavi.
Djokovic, che ha continuato a passeggiare sugli avversari (dopo il 6-1 6-4 a Ramos-Vinolas il 6-4 6-0 a Haider-Maurer) affronterà Cilic che ha battuto 11 volte su 11, conosce fin da bambino, parla la stessa lingua, ci si allena spesso a Montecarlo e quando gli ho ricordato che anche Federer aveva battuto 11 volte di fila Seppi ma poi a Melbourne…mi ha interrotto subito (“No, no, per favore non finire quella frase, so dove vai a parare..”), ma non credo che la novità di affrontare, anziché un tennista dal doppio cognome il bisillabo, e palindromo Cilic porterà ad un replay della storia australiana Federer-Seppi. Novak sa sempre quel che deve dire e subito dopo infatti ha ricordato che Cilic lo ha impegnato duramente per cinque set a Wimbledon e per quattro al Roland Garros.

Nadal contro Ferrer, che ha spento le velleità di Simon nel terzo set dominato 6-1 dopo quasi due ore di grande equilibrio, potrebbe essere un match avvincente per la probabile incerta battaglia, ma potrebbe essere anche abbastanza noioso. Come Berdych-Raonic, anche se dalle caratteristiche totalmente diverse. Se Berdych e Raonic stessero in campo più di Nadal-Ferrer sarebbe per me una piccola sorpresa. Piccola solo perché con il loro modo di giocare a tennis non si può escludere che il loro match possa finire 7-6 6-7 7-6. Che equivarrebbe a un 6-4 6-3 di Ferrer-Nadal o Nadal-Ferrer. Ho scritto sopra che per molti, in virtù del fatto che Nadal ha vinto questo torneo otto volte e Djokovic due, i due rivali piazzati nella stessa metà del tabellone erano i favoriti della vigilia… pur sapendo benissimo che i finalisti dell’anno scorso qui erano stati i due svizzeri, il campione in carica Stan Wawrinka e la testa di serie n.2 Roger Federer.

Come sapete da mo’… hanno perso tutti e due e per la Confederazione elvetica è stata una giornata da dimenticare. Che Wawrinka 2015 non sia lo stesso del Wawrinka 2014 lo abbiamo scritto più volte così come ho scritto mercoledì che Dimitrov mi era apparso davvero in grande forma contro Fognini.
A Wawrinka Dimitrov ha lasciato ancora meno games che a Fognini, 6-1 6-2 anziché 63 64. Non so se la cosa sia di soddisfazione o comunque consolazione per Fabio, probabilmente né l’una né l’altra, però mi pare giusto sottolineare che lui si è difeso molto meglio. E che, come ha detto lui, Dimitrov sembra davvero in grado di risalire presto tra i top-ten e, secondo me, di battere anche il suo best ranking di n.8.
Il pubblico ha tifato in egual misura per Roger Federer e per il francese Gael Monfils. Il che sottolinea per l’ennesima volta la popolarità straordinaria del campione svizzero, l’unico che in qualunque latitudine non ha mai il pubblico contro. Qualche motivo ci sarà.

Monfils è tipo che dà sempre spettacolo, in campo come fuori. Aveva battuto Federer, un Federer perfino incerto se scendere in campo, nella prima giornata della finale di Coppa Davis a Lille, ma ci aveva perso dopo il matchpoint a favore allo US Open. Sempre afflitto da mille acciacchi ha detto ai colleghi dell’Equipe “È quasi la prima volta in tanti anni che rischio di arrivare in buona forma fisica al Roland Garros fra sei settimane”. È un peccato che molti nostri lettori non conoscano il francese ma la sua intervista oggi, di cui abbiamo pubblicato l’audio, è stata esilarante dall’inizio alla fine. Nessuno voleva che finisse mai. Infatti è stata lunghissima. Quando gli ho chiesto se quel pigiamino verde dell’Asics lui lo avrebbe portato anche di notte e a letto – anche se c’è chi mi ha fatto notare che la mise di Wawrinka era ancora più da notte… – mi ha risposto in mezzo ad un fuoco di fila: “Ma tu vai a letto con il registratore?”. E giù risate, anche degli addetti ai transcripts, per solito impassibili.

Se dovessi scegliere di vedere un solo quarto di finale su quattro non avrei dubbi: Dimitrov-Monfils. Può accadere di tutto. Nei confronti diretti stanno due a uno per Monfils, ma Dimitrov – che ha voluto ricordare di essere nato e cresciuto sulla terra rossa ma mi ha anche detto “Il match della mia vita e da sogno vorrei giocarlo sull’erba”… e certo pensava, lo ha ammesso un secondo dopo, ad una finale a Wimbledon! – ha vinto l’unica sfida sui campi in terra battuta.
A me Dimitrov piace moltissimo, se oggi potessi reincarnarmi in un tennista per i prossimi cinque anni – sulla via del tramonto l’era Federer – sceglierei lui. Se non vincerà pazienza. Ma vuoi mettere la soddisfazione di giocare bene a tennis, di venire a rete a prendersi i punti. E la sera, fuori dai campi, uscire con Maria Sharapova?

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