Al Challenger di Torino i campi vanno a fuoco, ma per scelta

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Al Challenger di Torino i campi vanno a fuoco, ma per scelta

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Una pratica al limite, ma utilizzata nei tornei di livello minore, per far si che i campi si asciughino più rapidamente: dare fuoco agli stessi

Niente paura se la superficie del campo in terra battuta del Challenger di Torino prende fuoco, letteralmente. L’incendio è stato provocato volontariamente dagli organizzatori del torneo per riprendere al più presto le ordinarie attività di gioco, dopo che la pioggia aveva disturbato giocatori e appassionati sugli spalti. Attività sicura e risultato garantito, vista la breve attesa per far si che il campo fosse in condizioni sicure.

Notizie meno confortanti arrivano dai nostri portacolori, vista la sconfitta di Gianluigi Quinzi che, dopo le buone prestazioni di Napoli e Vercelli, si arrende a Pedja Krstin (numero 322) con il punteggio di 7-5 6-2.

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