Dinara Safina: "Non ero pronta per il ritiro, difficile abituarsi a non giocare"

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Dinara Safina: “Non ero pronta per il ritiro, difficile abituarsi a non giocare”

La russa ex N.1 del mondo commenta la sua nuova vita al di fuori del tennis giocato a la sua difficoltà di adattamento alla nuova realtà

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Dinara Safina ha un rapporto speciale con il torneo di Madrid: non solo lo ha vinto nel 2009 ma ci ha anche giocato la sua ultima partita da professionista nel 2011. Ora è anche coinvolta nell’organizzazione visto che il suo manager Ion Tiriac è il proprietario del torneo.

“Quando mi ha chiamato ho detto subito di sì, mi fa sentire bene aiutare le altre ragazze a sentirsi a casa, più che altro da quando ho smesso mi sono occupata della mia salute, non solo della schiena che mi ha costretta a smettere ma anche altre cose che spero di risolvere a breve.

Tuttavia non è stato facile l’adattamento alla vita da ex giocatrice per la sorella di Marat:

“Di solito un ritiro si programma, si medita, nel mio caso è successo tutto così in fretta. Ho giocato la mia ultima partita e tre giorni dopo era dal dottore in lacrime perché ho capito che era finita. Non ero preparata e ancora oggi a distanza di anni non ho ancora ben capito cosa voglio fare, ho molte cose per la testa, a volte penso anche di aiutare qualche giocatrice. ma non sono sicura di poter essere utile anche se ho esperienza. Certo se qualcuna me lo chiedesse, ci penserei…

Nessun dubbio invece su cosa desideri maggiormente per il suo futuro a breve termine:
“Sogno di avere una famiglia, è il mio sogno più grande avere un marito e dei figli, non mi serve nient’altro”

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