Dodici italiani fritti in... pagella. Solo 4 vittorie e 8 sconfitte

Editoriali del Direttore

Dodici italiani fritti in… pagella. Solo 4 vittorie e 8 sconfitte

Promossi e bocciati. Le delusioni più forti? Roberta Vinci e Francesca Schiavone. Chi si salva e chi no. E oggi “prima” di Pennetta, Arnaboldi e Giorgi. A Matteo Donati l’onore del “centrale” notturno.

Pubblicato

il

 

C’erano quindici italiani nel main draw degli Internazionali d’Italia, 8 uomini e 7 donne. Questo lunedì giocavano in 9 e domenica avevano giocato in 3. Scenderanno in campo di martedì la Pennetta (n.26) contro la Svitolina (n.19), la Giorgi (n.37) contro la Jankovic (n.20) che ha vinto questo torneo in due edizioni consecutive, e Arnaboldi (n.212)-Goffin(n.20).

Arnaboldi non è il peggior classificato fra gli italiani in tabellone, perchè Donati era n.282: scrivo era perchè con il live ranking credo sia già salito, dopo la vittoria su Giraldo, a n.217.

Una piccola curiosità conseguente al cambio di classifica di ogni lunedì: domenica Donati aveva battuto Giraldo che era n.49. Di lunedì Bolelli ha perso da Thiem che in giornata, secondo il nuovo ranking, era diventato n.49: la stessa classifica di Giraldo (retrocesso, e non certo per aver perso da Donati, a n.66). Scherzi del computer.

Adesso mi chiedo: quando a Donati domanderanno quale era la classifica del miglior tennista da lui battuto, lui dirà n.49 oppure n.66? Perchè lui pensa giustamente di aver battuto il n.49, ma in realtà al torneo di Roma la classifica che verrà accreditata fra anni a Giraldo dall’Atp potrebbe essere n.66.

Cose curiose che capitano quando i tornei cominciano in date diverse dalla classifica. Sia a Indian Wells sia a Miami, il ranking che resta “appiccicato” ai giocatori è quello dell’inizio della prima settimana…anche perchè il ranking non cambia all’inizio della seconda. Ma qui a Roma come funziona? Voglio sentire Nicola Arzani e Giorgio di Palermo al proposito.

Voglio ricordare quanto già compare in una nostra ultimaora, e cioè che il duo piemontese formato da Donati (classe 1995) e Napolitano (classe 1995 anche lui) ha sconfitto la coppia dei giganti americani (2,08 Isner e 1,98 Querrey, fanno più di 4 metri in due, una montagna da superare a rete) che ha vinto questo torneo una volta ed ha perso in finale un’altra. Italiani, popolo di poeti, navigatori, artisti e …doppisti. Pietrangeli- Sirola, Panatta-Bertolucci, Fognini-Bolelli e ora pure Donati-Napolitano? (senza dimenticare Errani-Vinci, Pennetta con Dulko o Hingis o…).

Fognini è stato l’ultimo, questo lunedì, a raggiungere il secondo turno (dove lo aspetta quel Dimitrov che lo ha già fermato sia a Montecarlo sia a Madrid: non c’è 2 senza 3? Prima delle ultime match stavano uno a uno: totale 1-3) e quindi dei 12 che hanno disputato il primo turno 4 lo hanno passato (Donati, Fognini, Knapp e Errani) e 8 sono stati bocciati (Vanni, Gaio, Lorenzi, Bolelli, Fabbiano, Schiavone, Burnett e Vinci).

Dei quattro che hanno vinto il solo che ha vinto contro classifica è stato Donati. Degli otto che hanno perso il solo che ha perso contro classifica è Vanni -diventato n.100 proprio questo lunedì, da n.117 -ma non c’è ranking più falso di quello di Almagro, oggi n.174 (ma con classifica protetta per via degli infortuni di cui è rimasto vittima). Quindi non si può davvero parlare di passo falso per Vanni.

Se dunque Donati è certamente il tennista che ha fatto il miglior exploit, non è che le altre tre vittorie italiane – quella della Knapp è stata poi risultato di un derby contro la Schiavone – siano tali da lustrarsi gli occhi. Fognini doveva battere Johnson, così come la Errani la Hantuchova anche se la slovacca che oggi troviamo al n.55 è stata anche n.5 del mondo. Certo non è in ascesa. Tuttavia Sara è stata abbastanza brava a risalire dal 2-5 nel secondo set. Qualcuno ha sottolineato: “Ed era indietro di due break”. Beh, per Sara è quasi meglio rispondere sul 2-5 e sul 4-5 che servire due volte sul 2-5 e sul 4-5.

Via con le pagelle allora.

Donati 10: gli spetterebbe anche la lode perchè oltre ad aver battuto un avversario tosto in singolare, rimontandolo e non disunendosi dopo aver perso il primo set, ha almeno metà del merito per aver battuto con l’amico Napolitano una coppia che ha vinto gli Internazionali d’Italia nel 2011 (e finalista nel 2010). Dimostrando anche nervi ben saldi, visto che hanno annullato cinque matchpoint.

Knapp 8: la “Schiavo” purtroppo è in discesa, ma comunque soprattutto alle ragazze italiane pone problemi psicologici di non facile soluzione. E la Knapp non è tipo che giochi sempre libera da pesi nervosi. Quindi brava. Vinto il primo set, presumibilmente il più complesso, è diventata una gara in discesa.

Fognini 7: Fabio ha giocato benino con Johnson, non un fenomeno. Niente di trascendentale, ma non dimentichiamo che a Roma Fabio non aveva mai troppo brillato. Non era mai andato oltre al secondo turno in sette partecipazioni. E anche stavolta difficilmete ci andrà visto che ora ha Dimitrov. L’anno scorso perse da Rosol 63 62. L’anno precedente battè Seppi ma fece 4 games (61 63) con Nadal (cui ora ha preso le misure, ma è un altro Nadal). Nel 2012 battè Baghdatis ma perse da Granollers. Nel 2011 ko con Wawrinka ma in 3 set. Ricordo poi quella batosta con Seppi 60 63, quando poi disse che non era pronto per la Davis ma andò poi a Belgrado.

Errani 6,5: ha fatto il suo dovere, soffrendo un po’. Con la McHale che ha già battuto nel 2013, ma in tre set. Attenzione l’americana ha battuto la Strycova.

Per chi ha perso comincio da chi più mi ha deluso:

Vinci 3: le do un voto meno dei game che ha fatto. Perchè non è mai stata in partita, non è riuscita nemmeno a lottare contro un’avversaria non straordinaria. Aveva dato segni di ripresa a Madrid, ma a Roma – come ha detto lei stessa – ha sempre giocato male. Ha perso 4 volte al primo turno e quattro al secondo, una sola al terzo (che erano gli ottavi). Sente troppo la tensione. Un bilancio fallimentare in dieci anni romani. Non è assolvibile, pur con tutta la simpatia.

Schiavone 4 : le do un voto più che alla Vinci perchè ha 3 anni di più e ha fatto un game in più (63 62). Non credo che se ne farà una ragione. O che sorriderà per aver preso un voto più di Roberta. Per una che aveva fatto 4 volte i quarti di finale in 18 partecipazioni, 17 consecutive, non può essere una consolazione.

Lorenzi 5: aveva un problema ad una gamba, si muoveva male e se lui si muove male perde gran parte del suo potenziale che già non è eccelso. Non è più un bambino, avrà 34 anni a dicembre. Quattro anni fa, uscito dalle quali, portò al terzo Nadal. Tutti e due stanno calando…Ma perdere con Cuevas, oggi n.24 Atp, ci sta, non può essere considerata una sorpresa. Aveva vinto 3 partite a Roma, ne ha perse 6.

Bolelli 6 meno: insomma…si dice da tempo che Thiem è uno dei giovani più promettenti ed in ascesa, quindi perderci non è un disonore. Il guaio di Bolelli è che quasi in ogni partita persa di misura sciupa un bel po’ di occasioni, di palle break, di situazioni favorevoli, 0-30, 0-40 e via ad andare. A 29 anni dovrebbe aver imparato ad essere più lucido. Questa era la sua ottava partecipazione: il miglior risultato era stato un ottavo di finale all’epoca Pistolesi (2008). Ma i primi turni sono un po’ troppi perchè lo si perdoni sempre: sono quattro. La metà di otto! Due sconfitte al secondo turno non migliorano il suo palmares romano. Anche Roger Federer, che gli avrebbe pronosticato un futuro da top-ten, si è sbagliato.

Fabbiano 6: aveva già fatto un mezzo miracolo a qualificarsi battendo Rublev. E’ l’ultima volta. Non lo batterà più. Da Rublev perderanno in parecchi. Dategli un po’ di tempo e vedrete. Arrivare al tiebreak contro Gasquet, ex top-ten sceso a n.21, è un mezzo risultato. Soprattutto dopo il 6-1 iniziale.

Burnett 5,5 : ha fatto una discreta rimonta nel secondo set. Forse da sufficienza. Soprattutto se si considera che la Burnett è soltanto n.741 e la Rybarikova n.63 ed era ben avanti nel secondo set, quando la Burnett è riuscita ad arrampicarsi al tiebreak. Ha lottato.

Gaio 5,5: ha tenuto all’inizio, ha fatto quel che poteva e dopo aver battuto Quinzi nelle prequali forse era già abbastanza soddisfatto. Leo Mayer, n.25 gli stava davanti 252 posti in classifica mondiale. Ed è un argentino che non molla.

Vanni 6-: Almagro è di un’altra categoria. Vanni sta vivendo un periodo felice. Non glielo voglio certo sciupare io con un’insufficienza che sarebbe, oltretutto, ingenerosa per un giocatore che partecipava al suo secondo Masters 1000 dopo Madrid (dove aveva battuto Tomic, n.26 del mondo, e poi perso in tre set da Bolelli).

Continua a leggere
Commenti
Advertisement

⚠️ Warning, la newsletter di Ubitennis

Iscriviti a WARNING ⚠️

La nostra newsletter, divertente, arriva ogni venerdì ed è scritta con tanta competenza ed ironia. Privacy Policy.

 

Advertisement
Advertisement
Advertisement