WTA Roma: subito fuori Pennetta, Giorgi regala a Jankovic! Facile Sharapova e Serena

WTA

WTA Roma: subito fuori Pennetta, Giorgi regala a Jankovic! Facile Sharapova e Serena

Eliminate le due azzurre impegnate oggi nel WTA Premier di Roma, Giorgi e Pennetta. Debutto complicato per Suarez Navarro e Azarenka, facile per Serena Williams e Sharapova. Subito fuori Lisicki, eliminata da Timea Bacsinszky

Pubblicato

il

 

[16] J. Jankovic b. C. Giorgi 7-5 7-5 (da Roma, Carlo Carnevale)

In terza fila, alle spalle di chi vi scrive, a vedere la Giorgi c’erano una decina di ragazzi che indossavano una maglietta a dir poco brillante, con la scritta “Non sono una pallettara”; non è bastato il loro calore, trasmesso attraverso grida, battimani e una rumorosissima vuvuzela. Camila Giorgi abbandona il torneo di Roma, concedendo un incontro che sarebbe potuto tranquillamente terminare con esito capovolto: la frase indossata dai tifosi fotografa con sagacia il solito match monocorde dell’azzurra, senza piano B, con l’unico obiettivo di colpire il più piatto e forte possibile. A guadagnarne è Jelena Jankovic, vincitrice qui al Foro nel 2007 e 2008 (anno in cui fece finale agli US Open e salì al numero uno del ranking WTA, oggi ventesima) e finalista nel 2010; la serba governa sulla diagonale sinistra, sulla quale la Giorgi si ostina a voler spingere senza riuscire a sfondare. Incontro con le due giocatrici allo specchio, entrambe temibilissime con i piedi piantati ma in difficoltà quando costrette a muoversi lateralmente: l’andamento dei due parziali è altrettanto simile, Giorgi è la prima ad allungare sul 5-3 nel primo, ma al momento di servire per il set va in completa confusione, e cede quattro games in fila, nonostante i tre doppi falli che la Jankovic commette nel gioco conclusivo. L’italoargentina sale di tono nel secondo, entra praticamente sempre con la risposta cercando la profondità più esasperata, e si invola 4-1: papà Sergio è in piedi al fianco di Barazzutti a bordo campo, e soffre ad ogni seconda che Camila è costretta a servire. La macchina si inceppa ancora una volta nel finale di set; entrambe le giocatrici non staccano la mano per un back neanche se pagate, ma la Giorgi gestisce male un paio di cattivi rimbalzi che la distraggono oltremodo, portandola a scagliare la racchetta in un rarissimo impeto di stizza. Jankovic ottiene due break fino al 5-4, grazie anche ad un miracoloso passante di dritto in corsa che scavalca la Giorgi, ma permette il pareggio a Camila nel game successivo, per l’esplosione di gioia del fan club azzurro: l’entusiasmo dura i pochi minuti che separano la serba da un nuovo scatto, questa volta decisivo, con l’ultimo game in cui la Giorgi commette quattro gratuiti per cedere a zero ogni speranza. Quinta sconfitta consecutiva per Camila (finale a Katowice, poi primi turni a Praga, Madrid e qui a Roma, oltre alla sconfitta in Fed Cup con la Williams); Jankovic invece incontrerà adesso Magdalena Rybarikova, che ha sconfitto l’altra azzurra Nastassja Burnett, e con la quale la ex numero uno del mondo ha sempre vinto nei tre precedenti, l’ultimo lo scorso anno a Indian Wells.

E. Svitolina b. F. Pennetta 6-4 6-2 (da Roma, Roberto Dell’Olivo)

“Mi aspetta un primo turno complicato” aveva detto in conferenza stampa Flavia Pennetta alla vigilia della sua tredicesima partecipazione agli Internazionali d’Italia. Flavia (numero 26 Wta) esce subito di scena al primo turno contro Elina Svitolina. L’ucraina qui a Roma gioca con il suo best ranking (numero 19 al mondo) ottenuto grazie ad un periodo di buoni risultati dalle semifinali di inizio anno a Brisbane, fino alla finale vinta a Marrakech contro Timea Babos – l’ungherese che eliminò nello stesso torneo proprio Flavia Pennetta ai quarti di finale. I dodici anni che dividono le due tenniste non sono certo pochi. Trentatre gli anni di Pennetta contro i ventidue della sua avversaria, la più giovane top 30 dopo l’americana Keys. “Ma l’età oggi non ha fatto la differenza” – dirà a fine partita Corrado Barazzutti capitano di Fed Cup,  al Pietrangeli a seguire le sorti della brindisina in compagnia dell’immancabile papà di Fabio Fognini. “Flavia oggi si è trovata un muro dall’altra parte – a caldo afferma Barazzutti – Svitolina ha giocato davvero troppo bene. Difficile batterla”.

Per la verità Flavia ci ha anche provato in un match subito in salita, a rincorrere. Pronti partenza ed ecco il primo break per Svitolina che cerca subito la fuga 2-0 e 30-0. L’italiana gioca un po’ legata, sente la tensione di questo esordio romano e soprattutto la pressione della sua avversaria che gioca più dentro il campo di lei. Quando d’un tratto ecco ritrovare il suo rovescio, alternato in lungo linea ed incrociato, che tante soddisfazioni le ha regalato nella sua lunga carriera. È questo il momento in cui Flavia riesce ad esprimersi meglio, recupera fiducia e sale a condurre  3-2 procurandosi addirittura due palle break (15-40) per il possibile allungo sul 4-2.  Ma oggi l’ucraina è in giornata di grazia. Non molla e continua a bombardare la brindisina, riprende il ritmo iniziale e allunga 5-3.

Tutto finito? Niente affatto, c’è da fare i conti ancora con l’orgoglio di Flavia che salva sul suo turno di servizio ben tre set ball. E cerca l’impossibile sul successivo turno della Svitolina, salvo capitolare all’ottavo set point. Una palla corta, una delle poche del match viene raggiunta dall’ucraina, con Pennetta che si rifugia in un pallonetto abbondantemente lungo. E qui di fatto finisce il match dell’italiana che cede subito anche il servizio d’esordio del secondo set, illude il pubblico romano trovando il contro break del 2 pari, ma poi non ne ha proprio più. Flavia cerca di liberarsi dagli scambi più lunghi, ancora con qualche palla corta poco incisiva. Svitolina è ormai sempre più in fiducia e chiude in un ora e diciotto minuti per il 6-2 finale.

[1] S.Williams b. A. Pavlyuchenkova 6-1 6-3 (di erresse)

C’era un briciolo di curiosità su Serenona oggi, ed era quello di verificare come aveva preso la severa lezione impartitele da una scatenata Petra Kvitova nella finale di sabato scorso a Madrid. Ebbene, anche se forse converrà aspettare impegni più severi, magari (speriamo) le Errani, con la Pavlyuchenkova non tutto è filato liscio anche se dopo l’1 pari Serena è volata fino al 6-1. Però aveva rischiato il controbreak nel quinto game e nel secondo set, dal 5-1, ha subito un parziale di 6 punti di fila che hanno rimesso parzialmente in gioco Anastasia. Serena si è riavuta prontamente e ha chiuso strappando di nuovo il servizio alla russa. Qualche campanello d’allarme in lontananza si sente, vedremo se saprà farlo suonare in modo tonante la convalescente Sara.

T. Bacsinszky b. S. Lisicki 6-4 6-3 (Riccardo Urbani)

Poteva essere un incontro da vedere questo secondo turno a Roma: classifiche molto vicine (Lisicki è numero 22, Bacsinszky occupa la posizione 24) e stili di gioco al contrario lontanissimi garantiscono in genere uno spettacolo godibile nel nostro sport. Invece la giunonica Sabine si perde in mille giocate assurde, colleziona 41 errori non forzati e consegna una facile vittoria all’incredula svizzera che si conferma nel momento migliore della carriera. In partenza la tedesca scappa avanti di un break con una palla per il 3-0, ma da lì in poi il set procede a strappi fino al 5-4 Bacsinszky: qui l’ex finalista di Wimbledon si abbandona ai suoi colpi sconsiderati e consegna la prima partita alla rivale, sempre più a suo agio con il rovescio bimane a far male sul lato sinistro del campo. Il seguito della vicenda diventa un calvario per Sabine: la rivale si porta veloce sul 5-1. A nulla vale un suo illusorio ritorno perché la svizzera chiude 6-3 con l’avversaria in stato confusionale. Si potrebbe dire di aver assistito ad una dimostrazione pratica del Manuale del Tennis: la tedesca ha potenza, servizio esplosivo, colpi che fanno male. Ma manca uno sguardo d’insieme, la capacità di scegliere la soluzione migliore, specie lontana dagli amati prati verdi. A volte si direbbe addirittura sciagurata. Bacsinszky, al contrario, ha meno armi nel suo bagaglio, al di là del rovescio bimane incrociato rimane ben poco, ma sa sempre quale sia la giocata giusta in ogni momento, sa variare il ritmo quando serve ed è in grado di far giocare male la rivale. Ha insomma una saggezza tattica superiore. Inutile aggiungere che, quando i livelli tecnici sono così vicini, il risultato difficilmente si discosta da quanto visto tra queste due giocatrici.

[10] C. Suarez Navarro b. M. Barthel 6-4 2-6 6-3 (Diego Serra)

Vince da pronostico la tennista spagnola, ma in una bella quanto confusa partita durata tre set, con molti ribaltamenti. Alla fine ha prevalso semplicemente la regolarità della Suarez Navarro. Parte molto bene la tedesca salendo nel primo set sul 4 a 1, dopo un break nel terzo game. Gioco decisivo il sesto, con la Suarez che si difende da ben tre palle break ma riesce a conservare il servizio. Grande l’occasione sprecata dalla Barthel. La fatica le costa cara e perde il servizio nel settimo e nono game, set alla spagnola per 6 a 4.  Secondo set che si apre in maniera disastrosa per i rispettivi servizi, quattro break nei primi quattro game, ma a prendere il largo stavolta è la Barthel che si aggiudica ancora due break e chiude per 6 a 2. Incredibile il primo game del terzo set. Tre palle break per la Suarez, scambi da fondo implacabili ed errori marchiani al momento di chiudere. La spunta la Suarez che, pur perdendo per altre due volte il servizio, riesce a incidere sulla irregolarità della tedesca, chiudendo il set per 6 a 4. Difficile però pensare a questa Suarez così debole alla battuta come una delle protagoniste sotto il sole romano. Ora per lei la Watson che ha eliminato la Vinci.

[3] M. Sharapova b. J. Gajdosova 6-2 3-1 rit. (Silvia Berna)

Esordio che fila via liscio senza alcuna difficoltà e in appena 52 minuti di gioco per la testa di serie numero 3 Maria Sharapova. La russa – vincitrice a Roma nel 2011 e nel 2012 – ha sconfitto la numero 52 del mondo Jarmila Gajdosova, costretta al ritiro nel secondo set per un problema alla spalla. La storia del match racconta di una Sharapova che dopo aver mancato 2 occasioni di break nel primo game di battuta della sua avversaria ed aver tenuto un turno di servizio abbastanza combattuto, ottiene il primo break dell’incontro nel quarto game. Break che le consentirà di chiudere agevolmente il primo parziale senza concedere nulla alla battuta e strappando nuovamente il servizio all’australiana nell’ottavo game. Impossibile per Gajdosova fare di più: i suoi colpi non fanno male ad una Sharapova ben centrata che aggredisce la palla con i colpi di inizio gioco e si apre facilmente gli angoli del campo per poi chiudere con il dritto. Senza storia anche l’inizio del secondo set, con il break che arriva nuovamente nel quarto gioco. Al termine del game si conclude anche l’incontro: Gajdosova non ce la fa, si avvicina alla rete e dopo aver scambiato qualche parola con Sharapova, annuncia il suo ritiro. Le due giocatrici si salutano cordialmente con Masha che abbraccia la sua avversaria con fare consolatorio. Al prossimo turno troverà la vincente del match che si disputerà domani tra Madison Keys e Bojana Jovanovski, che oggi ha eliminato in 3 set la francese Caroline Garcia.

Le altre partite

Ha resistito a lungo, e vinto pure il primo set, Misaki Doi, giapponese numero 111 del mondo, opposta ad un’altra qualificata, la rumena Alexandra Dulgheru. Brava invece Kristina Mladenovic, che ha approfittato del ritiro della Kuznetsova e ha superato in due set Monica Puig. Si è distratta per un set intero Irina Begu ma poi ha lasciato solo 3 game alla meno forte delle Radwanska, Ursula. E anche Viktoria Azarenka ha penato un po’ troppo per aver ragione della Hradecka. Bella vittoria di Bojana Jovanovski che ha avuto ragione della Garcia, crollata nel terzo set. Infine gran battaglia tra Lucie Safarova e Anna Karolina Schmiedlová, con la slovacca che si è trovata avanti di un set e 5-3 nel secondo ma non è riuscita a chiudere.

Risultati:

[10] C. Suarez Navarro b. M. Barthel 6-4 2-6 6-3
[Q] A. Dulgheru b. [Q] M. Doi 6-7(2) 6-3 6-3
[Q] D. Gavrilova b. B. Bencic 6-7(2) 7-5 6-2
[LL] K. Mladenovic b. M. Puig 7-5 6-2
[3] M. Sharapova b. J. Gajdosova 6-2 3-1 rit.
I. Begu b. [Q] U. Radwanska 4-6 6-2 6-1
E. Svitolina b. F. Pennetta 6-4 6-2
V. Azarenka b. [LL] L. Hradecka 7-5 2-6 6-1
[Q] B. Jovanovski b. C. Garcia 7-6(4) 4-6 6-2
[12] L. Safarova b. [LL] A.K.Schmiedlová 7-6(6) 6-7(3) 6-4
T. Bacsinszky b. S. Lisicki 6-4 6-3
[16] J. Jankovic b. C. Giorgi 7-5 7-5
[1] S. Williams b. A. Pavlyuchenkova 6-1 6-3

Continua a leggere
Commenti
Advertisement

⚠️ Warning, la newsletter di Ubitennis

Iscriviti a WARNING ⚠️

La nostra newsletter, divertente, arriva ogni venerdì ed è scritta con tanta competenza ed ironia. Privacy Policy.

 

Advertisement
Advertisement
Advertisement