ATP Roma interviste, Murray: “Forse il Roland Garros non è impossibile”

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ATP Roma interviste, Murray: “Forse il Roland Garros non è impossibile”

ATP Roma: A. Murray b. J. Chardy 6-4 6-3. L’ intervista del dopo partita a Andy Murray

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Andy, prima hai detto di aver cambiato alcuni elementi della preparazione per la terra rossa: questo potrebbe essere uno dei motivi per cui giochi più aggressivo o ti riferivi solo alla condizione fisica?
Beh, ho parlato di come mi sentivo fisicamente sulla terra rispetto a come è stato negli ultimi due anni. Ho lottato con i problemi alla schiena e quindi non ero in grado di lavorare e allenarmi allo stesso modo, poi quando la schiena è migliorata sono riuscito a fare una preparazione migliore. Durante i dieci giorni a Barcellona ho potuto passare più tempo sul campo. Sì, devo dare merito al mio team per avermi fatto crescere su questa superficie, mi sento bene come non sono mai stato negli ultimi anni. Hanno apportato alcuni cambiamenti piuttosto significativi per gli allenamenti e la preparazione, ed è davvero merito loro.

Continui a giocare così bene, a quanto pare è stata giusta la decisione di giocare anche qui, ma come va con le gambe e il pollice?
Il pollice è ok. Le mie gambe erano un po’ stanche all’inizio, ho cominciato a sentirmi meglio dopo i primi giochi, sentivo che stavo giocando una buona partita. Lui ha servito bene verso la fine del secondo set ma per il primo set e mezzo il suo servizio era all’80%. In ogni caso ha un gran servizio quindi è stata dura per me, ho resistito e avevo la sensazione di muovermi abbastanza bene, non gli ho dato molte opportunità dopo 2 o 3 giochi nel primo set. Ho servito bene per tutta la partita, mi sono adattato facilmente alle condizioni ed è stato difficile per lui vincere punti.

Quanto sono differenti le condizioni rispetto a Madrid e Monaco di Baviera?
Monaco è estremamente veloce, il campo è abbastanza scivoloso lì,  a Monaco c’erano condizioni difficili. A Madrid le condizioni era molto buone, lì è molto più facile finire il punto ma è difficile controllare la risposta. Qui hai più tempo per colpire la palla, servire è più facile, rispondere anche è sicuramente più semplice. Sai che è possibile rispondere e giocare. Alcune cose sono più facili da fare qui, altre sono più difficili. Hai solo bisogno di un po’ di tempo per abituarti.

Fisicamente ti senti pronto per giocare cinque partite in cinque giorni?
Non ho la risposta a questa domanda. Ogni giorno cerco di passare più tempo che posso per recuperare e riposare, passo un sacco di tempo con il mio fisioterapista. Vedremo come mi sento giorno per giorno. E poi è molto diverso giocare a metà giornata il primo match, a Madrid ho giocato tutte le partite tra le 7.00 e le 13.00. Ecco, questo è un grande cambiamento, per il corpo è molto importante… ma io sono contento di come ho gestito finora tutte queste cose che possono essere difficili. Ho gareggiato in tutte le partite, dall’inizio alla fine… è stato molto positivo.

Ci sono un paio di cose che stanno accadendo nel mondo dello sport… una coinvolge Alex Ferguson… [incomprensibile] ….. So che ti piace il tennis di squadra e ti piace la Coppa Davis ma ci sono momenti in cui è bello andare da soli, perché non ci si deve preoccupare delle scelte di squadra… Sei d’accordo?
Penso che… non siamo membri del team solo sul campo ma anche lontano da questo. Abbiamo un sacco di gente intorno e dobbiamo capire quando c’è qualcuno che non sta necessariamente lavorando per la squadra o se non si funziona bene tutti insieme. Ovviamente può essere difficile… ma poi quando hai qualcuno che è tra i migliori al mondo, incredibilmente dotato, in grado di aiutare la squadra… la gestione di quei talenti, anche se sono personalità difficili è l’abilità dei migliori manager e allenatori. Alex Ferguson, a mio parere, è un perfetto esempio di qualcuno che per anni è stato in grado di controllare grandi ego e personalità e ha ottenuto dei successi fantastici con loro.

Mi chiedo se qualche collega WTA sia mai venuta a ringraziarti per il supporto, sei andato con Amélie in tour a guardare le partite delle donne… quanti giocatori hanno mai interagito con te o hanno parlato di supporto al tennis femminile WTA?
No, non ho parlato con nessuno dei giocatori di questo, ma ho chiacchierato parecchio con le giocatrici. Qualche giocatore lo conosco bene da quando ero giovane ovviamente ma non ho avuto alcuna conversazione del genere. Quando ho iniziato a lavorare con Amélie ero … potrei dire …. sono stato accolto molto positivamente dal tour femminile. Le persone sono venute da me e mi hanno parlato di questo, della collaborazione con Amélie ma nessuna mi ha ringraziato e non penso che avrebbe dovuto farlo.

Con questa striscia positiva sulla terra in pensi che il Roland Garros sia alla tua portata?
Non è impossibile. Forse negli ultimi anni, pur giocando un buon tennis, non mi sono mai sentito veramente in forma, non avevo giocato abbastanza partite, non avevo ottenuto grandi vittorie contro i migliori giocatori e non credevo di poterci riuscire. Forse quest’anno sarà diverso, penso che ci sia una possibilità, ma di certo non dico di esserne certo. Se gioco bene, allora so di avere la possibilità di andare lontano nel torneo… vedremo tra un paio di settimane.

Traduzione di Maria Cristina Graziosi

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