Roger Federer: che paura! Il flop della sicurezza al Roland Garros

Editoriali del Direttore

Roger Federer: che paura! Il flop della sicurezza al Roland Garros

I casi di John Lennon e Monica Seles invitano a non abbassare la guardia. Le diverse reazioni delle due italiane vittoriose, Giorgi e Pennetta. Quattro teste di serie k.o. Lunedì con 5 italiani in campo. Potrebbero vincere tutti. Vanni il più a rischio con la Vinci

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Roger Federer (2), Kei Nishikori(5), Stan Wawrinka (8), Simona Halep (2), Ana Ivanovic (7) e Ekaterina Makarova (9), questi i sei top-ten scesi in campo e tutti vittoriosi nella domenica d’avvio del Roland Garros n. 114 della storia. Proprio nel corso del match di Roger Federer è accaduto l’episodio più discusso del giorno, ma ci tornerò dopo. Nell’incessante caccia ai soldi, ai record d’affluenza, ai giorni in più di esposizione televisiva il Roland Garros ha ormai conquistato saldamente una domenica in più. Questo è ormai il decimo anno. Il primo con la domenica extra fu infatti nel 2006. L’inizio fu assai timido, pochissimi match nella domenica d’avvio. Adesso i francesi sono diventati meno timidi e così in campo sono scesi 64 giocatori/giocatrici per 32 incontri. Fra questi anche 17 teste di serie. E, come scrivevo più su, sei top-ten, divisi equamente fra uomini e donne, tre per genere.

Hanno perso soltanto quattro teste di serie di secondo piano: Caroline Garcia (31) schiacciata 36 63 62 più che dalla croata Vekic, 18 anni e n.170!, dal peso di un match programmato sul Philippe Chatrier, il “centrale” dedicato ad uno dei più grandi dirigenti della storia del tennis, l’ex presidente della Federazione Francese, cioè colui cui si deve se il tennis è tornato a far parte degli sport olimpici nel 1988 a Seul come sport “dimostrativo”, nel ’92 a Barcellona (Marc Rosset e la quindicenne Jennifer Capriati le medaglie d’oro), 64 anni dopo Anversa. I successori di Chatrier, per inciso, non sono stati alla sua altezza. Meno di tutti il “farmacista” Christian Bimes, finito addirittura in tribunale e condannato nel 2009 per aver riscosso interessi non dovuti per un confitto di interessi culminato con più lavori riscossi fra Federazione Francese e la tv TF1, casa madre di Eurosport che trasmetteva match di tennis degli Internazionali di Francia, oltre che per aver fatto lavorare la moglie per la Federazione Francese dopo averla sposata. In Francia la giustizia a queste cose sta molto attenta e non perdona.

Si è ritirata la cinese Shuai Peng (24) con la slovena Polona Hercog (76) quando perdeva 60 20, Ma la Peng, dritto e rovescio a due mani, si sottopone a uno stress fisico tale che anche con l’età fa tutto il doppio: i suoi 29 anni sono in realtà come 58!

La terza testa di serie ad uscire è stato il tennista più alto del circuito Ivo Karlovic (25 e 2m e 11) cui non sono bastati 21 ace per evitare la sconfitta (76 64 64) con il cipriota Baghdatis (58). Il croato Karlovic che “scoprimmo” nel 2003 a Wimbledon quando eliminò al primo turno il campione in carica Lleyton Hewitt, è nato il 28 febbraio ’79 e a 36 anni e 3 mesi sarebbe stato il più vecchio dei 38 ultratrentenni in tabellone – un terzo dei partecipanti! – se più anziano di lui non ci fosse Radek Stepanek, nato il 27 novembre 1978. Non contano ovviamente i doppisti, alcuni dei quali hanno 40 anni! Karlovic è comunque il più anziano top50 del ranking Atp. Lo ha tenuto in sella per tutti questi anni lo straordinario servizio: ha fatto, con i 21 ace di oggi, 9450 ace! Supererà, se non si ritira prima – ma perchè dovrebbe? – i 10.183 dell’altro grande croato, Goran Ivanisevic.
Perdere con Baghdatis, ex n.8 del mondo il 21 agosto 2006, ci sta, anche se in realtà il simpatico ed istrionico cipriota sulla terra rossa parigina non ha mai brillato particolarmente: in 9 precedenti partecipazioni un solo ottavo, per lui che è stato invece finalista all’Australian Open 2006 e semifinalista a Wimbledon 2006.

La quarta testa di serie a lasciare il torneo è stato il Guillermo Garcia Lopez, superato da Steve Johnson in 5 combattutissimi set. Lo spagnolo è andato sotto due set a zero poi è riuscito a risalire, ma un break al sesto game del quinto set lo ha condannato alla sconfitta.

Insomma per il resto risultati regolari, compreso il 2-0 per il tennis italiano grazie al successo, in un match più bello sotto il profilo estetico che su quello tecnico, della Giorgi (37) sulla tedesca Maria (75) 75 63 in un match durato un minuto meno di un’ora e mezzo, e della Pennetta (26) sulla polacca Magda Linette (105, risultato 63 57 61 in un match durato un minuto meno delle due ore) che finalmente dopo 10 qualificazioni mancate stavolta era riuscita a entrare in tabellone.

Ho avuto il braccino nel secondo set”, ha detto Flavia che, sotto 3-1, era stata un po’ “ripresa” da Corrado Barazzutti per salire sul 5-3 nel secondo set, ma per cedere lì il servizio e poi sul 5-4 30 pari e battuta della Linette era stata invano a due punti dal match poi risolto al terzo set “e purtroppo non è questione di esperienza”. Adesso Giorgi e Pennetta hanno al secondo turno Muguruza (21) e Rybarykova (63). Camila è avanti 2-0, la “Penna” è 1-1, ma sono due match molto datati, 2009, e sul cemento. Non sono state due partite esaltanti. Il succo delle loro conferenze stampa l’abbiamo riferito, come ogni giorno. E come potrete seguire sempre su Ubitennis.com che su questo torneo dedicherà tutte le sue forze, come sempre, al servizio di voi lettori. Forse dovremmo aumentare il numero delle ultim’ora, tante sono quelle che quotidianamente produrremo. Domani toccherà ad altri cinque italiani: Roberta Vinci sfiderà Alizé Cornet sullo Chatrier e avendola battuta più volte in passato ha buone chance di passare il turno; decisamente favorito Fognini contro Ito, così come Sara Errani contro Riske. Buone possibilità anche per Bolelli contro Darcis mentre Luca Vanni è l’unico che parte da sfavorito contro Bernard Tomic. Però l’ultima volta che si sono incontrati, qualche settimana fa a Madrid, ha vinto Luca e chissà che non si ripeta.

L’aspetto su cui la stampa internazionale si soffermerà maggiormente sarà quello che ha riguardato Roger Federer e l’invasione di campo di un tifoso che voleva farsi un selfie con lui. Roger è venuto in sala stampa visibilmente seccato. Dacché accadde il fatto increscioso di Monica Seles, accoltellata ad Amburgo da Günther Parche, il tifoso fanatico di Steffi Graf che non non voleva che la sua beniamina fosse scavalcata in classifica dalla Seles, il grande tennis professionistico ha imposto body-guard a guardia dei campi e dei tennisti. Ciò non ha impedito a streaker di entrambi i sessi di esibire le proprie nudità sui campi di tutti il mondo, specie nel Regno Unito dove lo “streaking” è sempre stato più di moda e un certo John Roberts ne era diventato un super-professionista, pagato anche da agenzie di betting. Lo ricordo a pisello in aria saltare la rete di uno dei mitici court britannici, e ballonzolare davanti ad una stupefatta Kournikova che giocava il doppio assieme a…non ricordo più chi.

Mentre Camila Giorgi è troppo giovane per ricordare e sapere tutte queste cose (“Mi fa piacere se un tifoso mi viene vicino e mi chiede una foto, io non lo caccerei…”), Flavia Pennetta, più esperta ed agée, ha risposto in modo diverso: “Questi grandi campioni godono di una tale popolarità, i Federer, i Nadal, i Djokovic, che sono un po’ come Valentino Rossi, non sai mai cosa può loro succedere. Una certa sicurezza è necessaria. Nel mondo ne succede di tutto: gente che si ammazza per un parcheggio, el mundo sta volviendo loco – aggiunge in spagnolo – il mondo è pieno di pazzi, insomma io non sono come loro, per me non mi preoccuperei ma capisco”.

Il Roland Garros, per bocca del suo direttore Gilbert Ysern, si è scusato a più riprese, con Federer negli spogliatoi – ma era già successo ieri! – e poi in conferenza stampa. “Si è trattato di un erroe di valutazione da parte degli agenti della sicurezza anche se il livello di protezione è già molto elevato. C’è stato un prima e un dopo Monica Seles…ma queste sono cose che possono succedere. L’errore umano non è mai del tutto evitabile. Si punta all’eccellenza, ma questo non significa che siamo perfetti”. No, non sono perfetti, però si presentano subito ad una conferenza stampa indetta da loro stessi non appena succede un episodio che non dovrebbe succedere. Ogni riferimento ad altre situazioni accadute altrove è puramente casuale. Da noi si preferisce addirittura non rispondere alle domande se le troviamo scomode.

Vorrei concludere dicendo che un momento di grande, grandissima commozione, è stato il ricordo celebrato sul Philippe Chatrier di Patrice Dominguez, deceduto il 12 aprile. La federazione francese ha mostrato un piccolo film, ricco di immagini della vita di Patrice tennista, tecnico, commentatore. Un amico del tennis che per il tennis ha vissuto con immenso amore tutta la sua vita. La Federazione francese, facendo sfilare una ventina di campioni che lo hanno conosciuto ed ammirato, Forget, Tulasne, Pioline, Santoro, Leconte, Jauffret, Llodra, e tanti altri, ha dato una dimostrazione di una sensibilità straordinaria per un uomo straordinario. Anche in Italia abbiamo perso campini straordinari, in tempi più o meno recenti, Orlando Sirola, Fausto Gardini, ma non si è mai pensato a far niente. Altra classe, altro cuore.

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