Roland Garros interviste, Kokkinakis “La prossima volta dovrò migliorare la risposta”

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Roland Garros interviste, Kokkinakis “La prossima volta dovrò migliorare la risposta”

Roland Garros 3° Turno: N. Djokovic b. T. Kokkinakis 6-4 6-4 6-4. L’intervista del dopo partita a Thanasi Kokkinakis

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Com’è stata l’esperienza in campo?

Una grande esperienza per me giocare in un bel campo contro il numero 1 del mondo e uno dei più grandi giocatori di tutti i tempi. All’inizio del match non ero troppo nervoso. Sentivo che stavo servendo nel modo giusto. Ho giocato nel modo giusto. Non è stato sufficiente.

Che cosa è venuto fuori da questo match?

Questo match mi mostra dove devo arrivare. Penso di non dover cambiare troppo quello che sto facendo. Penso di essere sulla strada giusta. Non sono contento di aver risposto male. Ma lui trovava molto bene gli angoli con il servizio e mi ha messo in difficoltà. Questa forse è l’unica cosa di cui sono deluso oggi.

A quale torneo parteciperai prima di Wimbledon?

Giocherò certamente il Queen’s, non sono sicuro di partecipare a Nottingham, e non so se parteciperò prima ad un challenger per giocare qualche match, perché lo scorso anno non ho proprio giocato sull’erba.

Sei uscito da questo incontro con più fiducia, perché sembra che il tuo gioco si adatti piuttosto bene al suo, e hai perso il servizio una sola volta nel primo set, che contro Novak è una buona prestazione?

Sì, certamente. Dimostra che non sono troppo lontano. Ancora, ero deluso per come ho risposto, non rispondevo in maniera sufficientemente profonda. Ho colpito qualche palla in maniera un po’ troppo corta. Ma sono andato bene negli scambi da fondo campo. Non sono riuscito a vincere dei punti di fila nei suoi turni di servizio.

Qual è la maggiore difficoltà che si ha contro di lui?

Non ti lascia niente, nessun punto gratuito. Non ha commesso un doppio fallo. Ho visto le statistiche. Nessuno. Nei game in cui sono stato brekkato ho commesso qualche errore, ha giocato qualche buon punto, ma è stata soprattutto colpa mia, forse perché gioca così tante palle e ti mette pressione, ho giocato dei colpi stupidi.

Quando vedi Nick che fa bene a Wimbledon e agli Australian Open, Bernie che ritorna, che cosa fa questo per te? Quanto impulso ti dà a continuare a rimanere al passo con loro?

Sì, certamente. È motivazione. Ma allo stesso tempo voglio fare a modo mio e non cercare e rivaleggiare con quello che stanno facendo loro. Voglio fare meglio di loro. È stato difficile vedere Nick che sfondava lo scorso anno. Non mento. Mentre stavo giocando un challenger a Winnetka in cui persi al primo turno, lui aveva appena battuto Nadal. Io ero: “Wow, che cosa sto facendo”? Ho dato un’occhiata al match e ho lavorato duramente per mettermi nella condizione di affrontare i più grandi giocatori del circuito. Penso che tornerò a giocare del buon tennis.

Oggi Djokovic ha ottenuto un break per set. È stato un match molto serrato. Ma tu sei stato molto vicino e ancora così lontano da lui. Quale pensi che potrebbe essere la condizione la prossima volta? Hai imparato qualcosa da questo incontro e che cosa fa la differenza tra giocare contro il migliore del mondo e contro gli altri che non lo sono?

Ho regalato troppi punti gratuiti. Ma ti costringe a farlo, perché gioca così tante palle. Copre il campo molto bene. Non gioca un tennis molto rischioso. Gioca molte palle. Per battere qualcuno che gioca così io devo giocare tanti vincenti o essere aggressivo e forse ho spinto un po’ troppo. Ma dato che sto diventando più forte e più atletico, non dovrò cercare così tanti vincenti contro di lui. La mia risposta avrebbe dovuto funzionare di più oggi, ma per il resto non ho giocato un brutto match.

Che cosa cercherai di cambiare la prossima volta?

La risposta. La dovrò tenere in campo. (sorridendo)

Traduzione di Chiara Nardi

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