Wimbledon, italiani: goodbye Italia, ma bravo Seppi. Giorgi rimandata all'esame Wozniacki

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Wimbledon, italiani: goodbye Italia, ma bravo Seppi. Giorgi rimandata all’esame Wozniacki

Troppo forte Andy Murray per Seppi, anche se l’aiuto del MTO non mancherà di suscitare rimpianti. Camila GIorgi racimola appena quattro games contro la Wozniacki

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[3] A. Murray b. [25] A. Seppi 6-2 6-2 1-6 6-1 (da Londra Roberto Salerno)

Dopo la sconfitta di Camila Giorgi era chiedere davvero troppo ad Andreas Seppi di salvare l’onore italico contro un giocatore che in una forma fisica straripante e che pare – meglio andarci cauti – avere raggiunto anche un equilibrio mentale mai visto prima. Del resto, per Andrew Murray, cominciano a parlare i risultati. Quando vinse qui due anni fa aveva saltato Parigi, quest’anno ha disputato invece una splendida stagione sul rosso, ha rivinto il Queens, come nel 2013, e ha disputato tre turni impeccabili. Non che improvvisamente lo scozzese sia diventato un cannibale, e il passaggio a vuoto tra il terzo set, smarrito in mezzora, e il quarto è li a dimostrarlo, ma comunica una sicurezza che scevra da tensioni che due anni fa non sembrava avere. Seppi ha fatto quello che Murray gli ha permesso di fare. Travolto da un treno nei primi due set, bravissimo ad approfittare del momento di pausa di Andy, spaventandolo probabilmente anche fino al punto da indurlo a prendersi un po’ di tempo.

Primi due set davvero senza storia, Murray partiva fortissimo e brekkava subito Andreas, che provava a svolgere il suo compitino tattico – uscire dalla diagonale del rovescio – senza troppo successo. E quando provava – delle variazioni, qualche dropshot, qualche discesa a rete – trovava un Murray prontissimo ad arrivare su ogni palla. Lo scozzese era ingiocabile sul proprio servizio e metteva in costante difficoltà Seppi quando era in risposta.  Non poteva che finire con un duplice 6-2.
Il terzo set cominciava meglio per Andreas, che finalmente teneva il servizio d’apertura. Sul 2 a 1 Seppi improvvisamente Murray veniva abbandonato dal servizio. Aveva concesso una sola palla break in un’ora e un quarto e ne concedeva tre tutte insieme. Due riusciva ad annullarle ma alla terza occasione era ddirittura un doppio fallo a consegnare il break a Seppi. Murray calava notevolmente e il dritto perdeva completamente di efficacia. In queste condizioni Murray concedeva di nuovo il break e l’italiano poteva chiudere sul 6-1. Murray – che da un po’ si toccava la spalla, ma insomma, Murray ha un po’ il vizietto di cominciare a lamentare problemi fisici quando le cose vanno maluccio – cominciava il quarto set come aveva finito il terzo: subendo un break e cedendo il sesto gioco di fila. A questo punto l’intervento del fisioterapista non aveva quota, infatti lo scozzese si fermava per qualche minuto. Alla ripresa, purtroppo per i colori italiani, tornava il Murray dei primi due set. E quel Murray gioca in un campionato diverso rispetto a quello di Seppi. Il povero Andreas è stato di nuovo impallinato da tutte le parti, non risucendo più a chiudere un game. Pubblico del centrale sollevato e Murray molto contento.
Si può discutere, e si deve discutere, a lungo su questi MTO. È abbastanza chiaro che i giocatori li utilizzano per vari motivi e il problema fisico sembra proprio l’ultimo di questi motivi. Seppi lo ha chiesto alla fine del secondo set, Murray all’inizio del quarto. Non casualmente i due stavano giocando il loro peggior tennis. Se questo sia più o meno in linea con una tradizione tennistica che si vuole molto cavalleresca lo deciderà il lettore. Qui ci limitiamo a sottolineare che nessuno dei due ha fatto qualcosa contro il regolamento.

Seppi-Murray Stats

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[15] C. Wozniacki b. [31] C. Giorgi 6-2 6-2 (da Londra, AGF)

Giorgi contro Wozniacki è la quarta partita di una storia recente ma intensa, cominciata a fine 2013 con il match vinto da Camila sul campo centrale degli US Open e continuata nel 2014 ad Eastbourne e New Haven. Giorgi ha vinto i due match sul cemento americano, Wozniacki quello sull’erba inglese.

Si gioca in una giornata calda sul Court n°1. E’ sempre difficile valutare la ventilazione negli stadi grandi, ma l’impressione è che il vento sia quasi assente e non incida sulle condizioni di gioco.

Camila vince il sorteggio e sceglie di servire, ma Wozniacki la manda nella parte di campo contro sole: 0-30 con due doppi falli. Altri due gratuiti di Camila confezionano il break. Sin dal primo gioco il copione del match è chiaro: Camila spinge e rischia, mentre Caroline allunga gli scambi e capitalizza i gratuiti dell’avversaria.

Sotto 0-2 Giorgi commette altri due doppi falli, ma riesce comunque a salvare tre palle break e ad entrare in partita (1-2).

Nel quarto gioco Camila registra la risposta, soprattutto di rovescio, e conduce sistematicamente il palleggio. Si procura prima due palle break e poi alla terza strappa il servizio. L’unico vincente messo a segno da Wozniacki nei primi quattro giochi è un ace.

Il punteggio è in parità, anche se per il momento a Camila è sostanzialmente mancata la prima di servizio; non solo come percentuale ma anche come incisività: 2-2.

Giorgi prova a spingere nei primi colpi dello scambio per fare accorciare Caroline e chiudere dalla parte vuota del campo, ma quando ci riesce in diverse occasioni sbaglia la misura del colpo definitivo.

Ed è proprio un cross di rovescio che potrebbe essere un vincente e invece finisce fuori a consegnare il 5-2 a Caroline, che secondo gli statistici di Wimbledon è ancora ferma a zero gratuiti (e a zero chiuderà il set). Valutazione forse un po’ generosa, ma che restituisce comunque bene l’idea di solidità che sino ad ora ha comunicato il suo gioco. Caroline tiene l’ottavo game e si aggiudica il set 6-2.

Nel primo set il problema maggiore di Giorgi è probabilmente la difficoltà a trovare la misura del rischio. Si sa che Wozniacki si appoggia benissimo alla palla e rimanda indietro molti più colpi della norma; Camila spesso si è costruita situazioni di vantaggio, ma ha fallito per troppa foga il colpo che dovrebbe chiudere lo scambio.

Nel secondo set forse il divario aumenta. Giorgi incide poco con il servizio, non riesce a sfondare sull’uno-due, e quando il palleggio si allunga è lei la prima a sbagliare.

Il break in apertura di secondo set è un’altra mazzata sul morale di Camila, che continua a giocare troppo tesa, senza la facilità nel colpire che altre volte l’aveva caratterizzata e che le aveva consentito di sorprendere 6 volte su 11 giocatrici classificate tra le prime dieci.

Il 6-2 anche del secondo set conferma che la partita non ha avuto sostanziali cambiamenti tecnico-tattici nei due parziali.

La mia impressione è che in questa occasione Camila abbia pensato che poteva (o doveva?) vincere e le sia mancata la tranquillità nello spingere che aveva quando scendeva in campo da underdog. E con il suo gioco ad alto rischio se si colpisce contratti i gratuiti diventano troppi e la sconfitta contro un muro come Wozniacki è inevitabile.

Qualche dato che spiega l’andamento a senso unico del match. Gratuiti: Giorgi 30, Wozniacki 3. Ace: Woz 9, Giorgi 0. Vincenti: Giorgi 19 Woz 12. 72 minuti di gioco totali.

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